Gesù Cristo rivelazione dell'uomo |
Nell'ordine di filiazione Blondel si riallaccia a Pascal.
La teoria de L'Azione si trova già in germe nella scommessa.
In ogni ipotesi si deve scommettere, perché siamo « imbarcati » ( CI: 78 )1
È impossibile sfuggire al problema del nostro destino.
Che voglia o non voglia la questione del significato si pone all'uomo.
Blondel considera la vita come una prassi.
L'uomo agisce e non può non agire: ma perché agisce?
Che c'è di latente nella sua azione, che la sostiene nonostante essa e nonostante lui?
L'analisi delle esigenze interne dell'azione pone ineluttabilmente il problema di un completamento necessario che l'uomo è incapace di darsi.
Vi è nei nostri atti una incompletezza non soltanto di fatto, ma di diritto, cioè un'incompletabilità naturale e incurabile.
La dialettica messa in opera da Blondel mette in luce in noi « una fessura inguaribile » che non può essere colmata che da un Altro, non da noi.
Per dare significato alla sua vita, l'uomo deve rimanere aperto alla possibilità di un Dono divino che, per il credente, è evidentemente la rivelazione cristiana o la risposta attesa.
Se il nostro studio verte principalmente su L'Azione, è innanzitutto perché quest'opera, che è il capolavoro di Blondel, pone direttamente il problema che ci occupa.
In alcuni punti è chiaro che L'Azione è invecchiata.
Numerose preoccupazioni del nostro tempo vi sono assenti.
D'altra parte il suo stile, brillante, ma spesso oratorio e moralizzante, ci stanca più presto di quello di Pascal o di Teilhard: è il segno della sua epoca.
Ma per quanto riguarda il problema del senso della vita, dell'agire umano, rispetto alle richieste dell'uomo e alle promesse del cristianesimo, L'Azione non è invecchiata.
Indice |
1 | Usiamo la sigla CI per indicare i Carnets intimes ( 2 vol., Paris 1961 e 1966 ), e la sigla A per indicare L'Action, Paris, edizione del 1893. |