Summa Teologica - I |
In 1 Sent., d. 12, q. 1, a. 2, ad 1; d. 29, q. 1, a. 1; In 3 Sent., d. 11, q. 1, a. 1, ad 5; De Pot., q. 10, a. 1, ad 8 sqq.; C. err. Graec., c. 1
Pare che il Padre non possa dirsi principio del Figlio o dello Spirito Santo.
1. Secondo il Filosofo [ Met. 3,2 ], principio e causa sono la stessa cosa.
Ma non diciamo che il Padre è causa del Figlio.
Quindi non si deve neppure dire che ne sia principio.
2. Principio si dice in rapporto al principiato.
Se dunque il Padre è principio del Figlio, ne segue che il Figlio è principiato, e per conseguenza creato.
Ma ciò è falso.
3. La denominazione di principio si fonda su una priorità.
Ma in Dio, come dice S. Atanasio [ Symb. ], « non c'è né prima né poi ».
Quindi parlando di Dio non dobbiamo usare il nome di principio.
S. Agostino [ De Trin. 4,20.27 ] afferma che « il Padre è il principio di tutta la divinità ».
Il termine principio non significa altro che ciò da cui qualcosa procede: infatti tutto ciò da cui procede qualcosa in qualunque modo lo diciamo principio, e viceversa.
Ora, siccome il Padre è uno da cui altri procedono, ne segue che è principio.
1. I Greci, parlando di Dio, usano indifferentemente i nomi di causa e di principio.
I Dottori latini invece non usano il termine causa, ma solo quello di principio.
E la ragione sta in questo, che principio è più generico di causa, come causa è più generico di elemento.
Il primo punto o la prima parte di una cosa si dice infatti suo principio, ma non sua causa.
Ora, come si è detto [ q. 13, a. 11 ], quanto più un nome è generico, tanto meglio si presta a indicare le realtà divine: perché quanto più i nomi sono precisi, tanto più accentuano il modo di essere delle creature.
Per cui il termine causa implica una diversità di natura e la dipendenza di una cosa da un'altra: [ dipendenza ] che non è inclusa nel termine principio.
Infatti in ogni genere di causa si trova sempre una distanza in perfezione o virtù tra la causa e ciò di cui essa è causa.
Invece usiamo il termine principio anche dove non c'è questa differenza, ma soltanto un certo ordine.
Come quando diciamo che il punto è il principio della linea, o anche quando diciamo che la prima parte della linea è il principio della linea.
2. I Greci usano dire che il Figlio e lo Spirito Santo sono principiati: questo però non è l'uso dei nostri Dottori.
Perché sebbene noi attribuiamo al Padre una certa autorità in quanto principio tuttavia, al fine di evitare ogni occasione di errore, non attribuiamo al Figlio e allo Spirito Santo nulla che possa significare subordinazione o inferiorità.
E in questo senso S. Ilario [ De Trin. 9,54 ] scrive: « Il Padre è maggiore per la dignità di donatore, ma il Figlio, al quale il Padre dà il suo stesso essere, non è minore ».
3. Sebbene il termine principio, quanto alla sua etimologia, possa parere desunto da una priorità, tuttavia non significa priorità, ma origine.
Come infatti si è spiegato [ q. 13, a. 2, ad 2; a. 8 ], il senso di una parola non corrisponde sempre alla sua etimologia.
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