Summa Teologica - I |
In 2 Sent., d. 4, q. 1, a. 3
Pare che gli angeli non siano stati creati in grazia.
1. S. Agostino [ De Gen. ad litt. 2,8 ] insegna che la natura angelica fu creata dapprima allo stato informe e denominata cielo; in seguito poi ricevette la sua formazione e fu chiamata luce.
Ma tale formazione avviene per mezzo della grazia.
Quindi gli angeli non furono creati in grazia.
2. La grazia inclina la creatura razionale verso Dio.
Se dunque gli angeli fossero stati creati in grazia, nessuno di loro si sarebbe allontanato da Dio.
3. La grazia sta fra la natura e la gloria.
Ma gli angeli non furono creati beati.
È chiaro quindi che neppure furono creati in grazia, ma prima furono creati nella loro semplice natura, in seguito conseguirono la grazia e finalmente divennero beati.
S. Agostino [ De civ. Dei 12,9 ] si domanda: « Chi produsse negli angeli la buona volontà se non colui che li creò insieme con la loro volontà, cioè con il casto amore con cui aderiscono a lui, creando perciò in essi la natura ed elargendo al tempo stesso la grazia? ».
Sebbene siano diverse le opinioni intorno al nostro quesito, dicendo alcuni che « gli angeli furono creati nella pura natura » e asserendo invece altri che « furono creati in grazia », pare tuttavia che si debba ritenere come più probabile e più conforme alla dottrina dei Santi che gli angeli furono creati in possesso della grazia abituale.
Vediamo infatti che tutte le cose che furono prodotte dalla divina provvidenza in un processo di tempo, con la cooperazione della creatura sotto l'influsso di Dio, furono prodotte inizialmente nelle loro ragioni seminali, come dice S. Agostino [ De Gen. ad litt. 8,3 ].
Come furono create le piante, gli animali e altre cose simili.
Ora, è evidente che la grazia abituale sta alla beatitudine come la ragione seminale, nell'ordine della natura, sta agli effetti naturali: per cui S. Giovanni [ 1 Gv 3,9 ] chiama la grazia seme di Dio.
Come quindi si afferma, seguendo S. Agostino, che dal primo istante della creazione gli esseri corporei ebbero in sé le ragioni seminali di tutti gli effetti di ordine naturale, così [ si dirà ] che gli angeli fin dall'inizio furono creati in grazia.
1. Lo stato informe dell'angelo può essere inteso in rapporto alla « formazione » della gloria: e così inteso lo stato informe precedette in ordine di tempo la « formazione ».
Oppure può essere considerato in rapporto alla « formazione » della grazia: ma in tal senso lo stato informe precedette la « formazione» non in ordine di tempo, bensì in ordine di natura: come S. Agostino [ De Gen. ad litt. 1,15; 5,5 ] pensava della « formazione » dei corpi.
2. Ogni forma inclina il soggetto che la riceve adattandosi alla natura di esso.
Ora, la natura intellettiva esige che essa si porti liberamente verso gli oggetti del suo volere.
Quindi l'inclinazione della grazia non determina una necessità, ma chi ha ricevuto la grazia può anche non servirsene, e peccare.
3. Seguendo l'ordine ontologico poniamo la grazia tra la natura e la gloria; se però consideriamo l'ordine cronologico [ vediamo che ] la gloria non doveva trovarsi insieme con la natura creata, poiché la gloria è il fine dell'operazione della natura aiutata dalla grazia.
La grazia invece non è il fine dell'operazione, poiché essa non si acquista con le opere, ma è il principio del bene operare.
Era perciò conveniente che agli angeli la grazia venisse data subito, insieme con la natura.
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