Summa Teologica - I-II

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Articolo 5 - Se l'amore sia una passione che nuoce a colui che ama

In 3 Sent., d. 27, q. 1, a. 1, ad 4

Pare che l'amore sia una passione nociva.

Infatti:

1. Il languore sta a indicare una lesione di chi languisce.

Ma l'amore causa un languore, poiché sta scritto [ Ct 2,5 ]: « Sostenetemi con focacce d'uva passa, rinfrancatemi con pomi, perché io languisco d'amore ».

Quindi l'amore è una passione nociva.

2. Lo struggimento è una specie di dissoluzione.

Ma l'amore strugge, poiché sta scritto [ Ct 5,6 ]: « L'anima mia si struggeva, quando il diletto parlava ».

Perciò l'amore consuma.

Quindi corrompe e nuoce.

3. Il fervore sta a indicare un eccesso di calore, eccesso che porta alla distruzione.

Ma il fervore è causato dall'amore: infatti Dionigi [ De cael. hier. 7,1 ], enumerando le proprietà dell'amore dei Serafini, dice tra l'altro che è « caldo », « acuto » e « ultrafervido ».

E nel Cantico dei Cantici [ Ct 8,6 ] si legge che « le sue vampe sono vampe di fuoco, una fiamma del Signore ».

Quindi l'amore è una passione che lede e corrompe.

In contrario:

Dionigi [ De div. nom. 4 ] scrive che « tutti gli esseri amano se stessi con un amore che contiene », cioè che conserva.

Quindi l'amore non è una passione che nuoce, ma piuttosto che conserva e perfeziona.

Dimostrazione:

Come si è detto sopra [ q. 26, aa. 1,2; q. 27, a. 1 ], l'amore indica una conformazione della potenza appetitiva a un dato bene.

Ora, ciò che viene a conformarsi con quanto ad esso conviene non può subire in base a ciò un danno, ma piuttosto ne ricava, se possibile, un arricchimento e un giovamento.

Invece ciò che viene a conformarsi con quanto ad esso non conviene ne riporta un danno e una rovina.

Quindi l'amore di un bene conveniente perfeziona e arricchisce chi lo ama, mentre l'amore di un bene non conveniente è dannoso e nocivo: e così l'uomo viene perfezionato e arricchito al massimo dall'amore di Dio; è invece danneggiato e guastato dall'amore del peccato, come sta scritto in Osea [ Os 9,10 ]: « Divennero abominevoli come ciò che essi amavano ».

E ciò sia detto dell'amore per quanto vi è di formale in esso, cioè in rapporto all'appetito.

Invece per quanto vi è di materiale nella passione dell'amore, cioè quanto all'alterazione organica, può capitare che l'amore sia nocivo per l'eccesso di tale alterazione: come avviene per i sensi e per ogni facoltà dell'anima che si attua mediante una trasmutazione di organi corporei.

Analisi delle obiezioni:

1, 2, 3. Alle obiezioni rispondiamo che all'amore si possono assegnare quattro effetti immediati: lo struggimento, la fruizione, il languore e il fervore.

Tra essi il primo è lo struggimento, che è l'opposto della solidificazione.

Infatti le cose solidificate sono serrate in se stesse, così da non subire facilmente la penetrazione di altre.

Invece è proprio dell'amore far sì che l'appetito sia predisposto alla ricezione del bene amato, per l'intimità che esiste tra chi ama e l'oggetto amato, nella maniera indicata sopra [ a. 2 ].

Quindi la solidificazione, o durezza del cuore, è una disposizione contraria all'amore.

Invece lo struggimento implica una tenerezza del cuore, per cui un cuore si mostra capace di farsi penetrare dall'amato.

- Se dunque l'oggetto amato è posseduto e presente, si produce il gaudio, o fruizione.

Se è assente, seguono due passioni: la tristezza per l'assenza, indicata col termine languore ( infatti Cicerone [ Tusc. disp. 3,11 ] denomina morbo specialmente la tristezza ), e il desiderio intenso di raggiungere l'oggetto amato, cioè il fervore.

E questi sono effetti dell'amore formalmente preso, secondo i rapporti della facoltà appetitiva con l'oggetto.

Ma dalla passione dell'amore derivano [ anche ] altri effetti, correlativi a questi, secondo le varie alterazioni organiche.

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