Summa Teologica - I-II

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Articolo 4 - Se la disperazione sia il contrario della speranza

Supra, q. 23, a. 2; infra, q. 45, a. 1, ad 2; In 3 Sent., d. 26, q. 1, a. 3, ad 3

Pare che la disperazione non sia contraria alla speranza.

Infatti:

1. Scrive Aristotele [ Met. 10,4 ] che « per ciascuna cosa c'è un solo contrario ».

Ma il timore è il contrario della speranza.

Quindi quest'ultima non ha come contrario la disperazione.

2. I contrari riguardano una stessa cosa.

Ma la speranza e la disperazione non riguardano la stessa cosa: infatti la speranza riguarda il bene, mentre la disperazione nasce dal male che impedisce di raggiungere il bene.

Quindi la disperazione non è il contrario della speranza. 3. Il contrario di un moto è un altro moto; la quiete invece si oppone al moto come una privazione. Ora, la disperazione implica più l'immobilità che il movimento.

Quindi non è il contrario della speranza, la quale implica un moto di estensione verso il bene sperato.

In contrario:

La disperazione per lo stesso suo nome è il contrario della speranza.

Dimostrazione:

Come si è già spiegato [ q. 23, a. 2 ], tra i moti si riscontrano due tipi di contrarietà.

Il primo secondo l'accesso a termini contrari: ed è questa la sola contrarietà che si riscontra tra le passioni del concupiscibile, quali ad es. l'amore e l'odio.

Il secondo in base all'accesso o al recesso rispetto al medesimo termine: e tale è la contrarietà che si riscontra nelle passioni dell'irascibile.

Ora l'oggetto della speranza, che è il bene arduo, si presenta attraente in quanto viene considerato raggiungibile: e da questo lato la speranza, che implica una certa propensione, tende verso di esso.

In quanto invece viene considerato irraggiungibile si presenta come ripulsivo: poiché, al dire di Aristotele [ Ethic. 3,3 ], « quando si arriva a qualcosa di impossibile, gli uomini si ritirano ».

E da questo lato vede l'oggetto la disperazione.

Per cui essa implica un certo moto di allontanamento.

Quindi si contrappone alla speranza come il recesso o allontanamento all'accesso.

Analisi delle obiezioni:

1. Il timore è il contrario della speranza in base alla contrarietà dei loro oggetti, cioè del bene e del male: infatti questa contrarietà si riscontra nelle passioni dell'irascibile per derivazione dalle passioni del concupiscibile.

Invece la disperazione è contraria alla speranza solo in base alla contrarietà esistente fra l'accesso e il recesso.

2. La disperazione non riguarda il male in quanto tale; però talora lo riguarda accidentalmente, in quanto esso rende impossibile il conseguimento di una cosa.

Tuttavia la disperazione può dipendere anche dalla sola irraggiungibilità del bene.

3. La disperazione non è una semplice privazione di speranza, ma implica un recedere dalla cosa desiderata per la creduta impossibilità di raggiungerla.

Per cui la disperazione, come la speranza, presuppone il desiderio: infatti noi non abbiamo né speranza né disperazione per le cose che non desideriamo.

Quindi sia l'una che l'altra riguardano il bene, che è l'oggetto del desiderio.

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