Summa Teologica - I-II |
In 3 Sent., d. 26, q. 1, a. 2; De Virt., q. 5, a. 2
Pare che si possa avere la carità senza le altre virtù morali.
1. Se per compiere una cosa basta un mezzo, non è giusto provvedervi con molti.
Ora, la sola carità basta per compiere tutte le opere virtuose, come è evidente da quelle parole di S. Paolo [ 1 Cor 13,4ss ]: « La carità è paziente, è benigna », ecc.
Quindi per chi ha la carità le altre virtù sono superflue.
2. Chi possiede l'abito di una virtù facilmente ne compie le opere, ed esse gli riescono piacevoli per se stesse: per cui, al dire di Aristotele [ Ethic. 2,3 ], « il piacere che si produce nell'operare è segno dell'abito » raggiunto.
Invece molti hanno la carità, trovandosi senza peccato mortale, ma provano obiezioni nelle opere virtuose; ed esse non riescono loro piacevoli per se stesse, ma solo in quanto si riferiscono alla carità.
Quindi molti hanno la carità senza avere le altre virtù.
3. La carità si trova in tutti i santi.
Ma ci sono dei santi che mancano di qualche virtù: infatti S. Beda [ In Lc 5, su 17,10 ] afferma che i santi si umiliano di più per le virtù che non hanno di quanto non si glorino per le virtù che possiedono.
Quindi non è necessario che chi ha la carità abbia tutte le virtù morali.
Con la carità si adempie tutta la legge, poiché sta scritto [ Rm 13,8 ]: « Chi ama il suo simile ha adempiuto la legge ».
Ma non si può osservare tutta la legge che mediante tutte le virtù morali: poiché le leggi sono fatte per comandare tutti gli atti delle virtù, come nota Aristotele [ Ethic. 5,1 ].
Chi dunque ha la carità ha tutte le virtù morali.
- E anche S. Agostino [ Epist. 167 ] insegna che la carità include in sé tutte le virtù cardinali.
Con la carità vengono infuse tutte le virtù morali.
E la ragione è che Dio non può compiere le opere della grazia meno perfettamente di quelle della natura.
Ora, in natura noi vediamo che non si trova in un essere il principio di determinate operazioni se non vi è anche ciò che è necessario per compierle: come negli animali si riscontrano gli organi adatti a compiere le operazioni che sono in potere della loro anima.
Ora, è evidente che la carità, in quanto ordina l'uomo al fine ultimo, è il principio di tutte le operazioni ordinabili a tale fine.
Per cui è necessario che assieme alla carità vengano infuse tutte le virtù morali, che servono all'uomo per compiere ogni genere di opere buone.
E così è evidente che tutte le virtù morali infuse sono connesse non solo in forza della prudenza, ma anche in forza della carità, e colui che perde la carità con il peccato mortale perde tutte le virtù morali infuse.
1. Perché l'atto di una facoltà inferiore sia perfetto si richiede la perfezione non soltanto nelle facoltà superiori, ma anche in quelle inferiori: infatti, anche se l'agente principale è debitamente disposto, non può seguirne un'azione perfetta se manca la buona disposizione dello strumento.
Ora, affinché l'uomo operi il bene rispetto alle cose ordinate al fine, è necessario che abbia non solo la virtù che lo dispone bene riguardo al fine stesso, ma anche le virtù atte a ben disporlo alle azioni ordinate al fine: poiché la virtù che ha per oggetto il fine è come principale e movente rispetto a quelle che sono ordinate al fine.
Perciò assieme alla carità è necessario avere anche le altre virtù morali.
2. Capita talvolta, per una obiezioni nata dall'esterno, che chi possiede un abito provi obiezioni nell'operare, e quindi non senta piacere e compiacimento nell'atto: è il caso p. es. di chi, avendo l'abito della scienza, per la sonnolenza o per una infermità prova obiezioni nell'intendere.
E allo stesso modo talora gli abiti delle virtù morali infuse risentono una certa obiezioni nell'operare a causa di certe disposizioni contrarie lasciate dagli atti precedenti.
Obiezioni che invece non si riscontra allo stesso modo nelle virtù morali acquisite: poiché mediante l'esercizio degli atti con cui queste vengono acquisite vengono anche tolte le disposizioni contrarie.
3. Si dice che alcuni santi non hanno certe virtù a motivo delle obiezioni che provano nei corrispettivi atti, per il motivo indicato sopra [ ad 2 ]; sebbene essi abbiano l'abito di tutte le virtù.
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