Summa Teologica - I-II |
Pare che i doni dello Spirito Santo non siano abiti.
1. L'abito è una qualità stabile nell'uomo: poiché, come dice Aristotele [ Praed. 6 ], è « una qualità difficilmente amovibile ».
Ora, è una prerogativa di Cristo possedere stabilmente i doni dello Spirito Santo, secondo le parole di Isaia [ Is 11,2s ].
E in S. Giovanni [ Gv 1,33 ] si legge: « L'uomo sul quale vedrai scendere e rimanere lo Spirito, è colui che battezza »; parole che S. Gregorio [ Mor. 2,56 ] così commenta: « In tutti i fedeli viene lo Spirito Santo, ma soltanto nel Mediatore rimane sempre in modo singolare ».
Quindi i doni dello Spirito Santo non sono abiti.
2. Si è detto che i doni dello Spirito Santo predispongono immediatamente l'uomo a subire l'impulso dello Spirito di Dio.
Ma l'uomo, in quanto subisce l'impulso dello Spirito di Dio, rispetto a lui è come uno strumento.
Ora, non si richiede che sia lo strumento, bensì l'agente principale a essere predisposto mediante un abito.
Perciò i doni dello Spirito Santo non sono abiti.
3. Come sono dovuti all'ispirazione divina i doni, così lo è anche il dono della profezia.
Ma la profezia non è un abito: infatti, come dice S. Gregorio [ In Ez hom. 1 ], « non sempre lo spirito di profezia si trova nei profeti ».
Quindi neppure i doni dello Spirito Santo sono abiti.
Il Signore [ Gv 14,17 ] disse ai suoi discepoli, parlando dello Spirito Santo: « Dimorerà presso di voi, e sarà in voi ».
Ma lo Spirito Santo non viene a stare in un uomo senza i suoi doni.
Perciò i suoi doni rimangono nell'uomo.
Quindi non sono soltanto atti o passioni, ma anche abiti permanenti.
Abbiamo detto [ a. 1 ] che i doni sono delle perfezioni che dispongono l'uomo a ben assecondare gli impulsi dello Spirito Santo.
Ora è evidente, in base alle spiegazioni date in precedenza [ q. 56, a. 4; q. 58, a. 2 ], che le virtù morali costituiscono la perfezione delle potenze appetitive in quanto queste partecipano in qualche modo della ragione, cioè in quanto sono fatte per assecondarne il comando.
Così dunque il rapporto che i doni hanno con l'uomo nei confronti dello Spirito Santo è analogo a quello che le virtù morali hanno con le potenze appetitive nei confronti della ragione.
Ma le virtù morali sono abiti che predispongono le potenze appetitive a obbedire prontamente alla ragione.
Perciò anche i doni dello Spirito Santo sono abiti che servono a predisporre l'uomo a obbedire prontamente allo Spirito Santo.
1. La obiezioni è risolta da S. Gregorio stesso, il quale aggiunge che « lo Spirito Santo rimane sempre in tutti gli eletti con quei doni senza dei quali non si può giungere alla vita; mentre non rimane sempre con gli altri ».
Ora, come si è spiegato [ a. 2 ], i sette doni sono necessari per la salvezza.
Quindi lo Spirito Santo rimane sempre con essi nei santi.
2. L'argomento vale per gli strumenti che non hanno la capacità di operare, ma solo quella di essere adoperati.
Ora, l'uomo non è uno strumento di questo genere, poiché lo Spirito Santo lo muove in maniera da farlo anche operare, in quanto è dotato di libero arbitrio.
Perciò ha bisogno di abiti [ operativi ].
3. La profezia è uno dei doni ordinati alla manifestazione dello Spirito, ma non necessari alla salvezza.
Perciò il confronto non regge.
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