Summa Teologica - I-II |
In Gal., c. 5, lect. 6; In Is., c. 11
Pare che i frutti non differiscano dalle beatitudini.
1. Le beatitudini sono attribuite ai doni, come si è detto [ q. 69, a. 1, ad 1 ].
Ma i doni assicurano all'uomo la perfezione derivante dalla mozione dello Spirito Santo.
Quindi le stesse beatitudini sono frutti dello Spirito Santo.
2. I frutti della vita presente stanno alle beatitudini della vita presente, proprie della speranza, come i frutti della vita eterna stanno alla beatitudine futura, propria della realtà.
Ma il frutto della vita eterna non è altro che la beatitudine futura.
Perciò anche i frutti della vita presente non sono altro che le beatitudini.
3. Il frutto è essenzialmente qualcosa di ultimo e di piacevole.
Ma secondo le spiegazioni date [ q. 3, a. 1; q. 4, a. 1 ], ciò rientra nell'essenza della beatitudine.
Quindi l'essenza del frutto e quella della beatitudine si identificano.
Quindi non vanno distinte fra loro.
Se due cose hanno specie diverse, sono diverse anche fra di loro.
Ma le suddivisioni delle beatitudini e dei frutti sono diverse, come risulta evidente dalle rispettive enumerazioni.
Perciò i frutti differiscono dalle beatitudini.
Per la beatitudine si richiede più che per il frutto.
Per il frutto infatti basta che una cosa si presenti come ultima e piacevole, mentre per la beatitudine si richiede inoltre che sia qualcosa di perfetto e di eccellente.
E così tutte le beatitudini possono dirsi frutti, ma non viceversa.
Infatti qualunque azione virtuosa compiuta con gioia è un frutto.
Invece si dicono beatitudini le sole azioni perfette: le quali inoltre, a motivo della loro perfezione, sono attribuite più ai doni che alle virtù, come si è già notato [ q. 69, a. 1, ad 1 ].
1. L'argomento dimostra che le beatitudini sono frutti, ma non che tutti i frutti sono beatitudini.
2. Il frutto della vita eterna è ultimo e perfetto in senso assoluto, e quindi non si distingue in nulla dalla beatitudine futura.
Invece i frutti della vita presente non sono ultimi e perfetti in senso assoluto, per cui non tutti i frutti sono beatitudini.
3. Come si è spiegato [ nel corpo ], la nozione di beatitudine richiede qualcosa di più che la nozione di frutto.
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