Summa Teologica - I-II |
I, q. 114, a. 3; De Malo, q. 3, a. 5
Pare che tutti i peccati degli uomini dipendano dalla suggestione del demonio.
1. Dionigi [ De div. nom. 4 ] afferma che « la moltitudine dei demoni è la causa di tutti i mali per se stessi e per gli altri ».
2. Chi pecca mortalmente diviene schiavo del peccato, come leggiamo nel Vangelo [ Gv 8,34 ]: « Chi fa il peccato è schiavo del peccato ».
D'altra parte S. Pietro [ 2 Pt 2,19 ] afferma che « uno è schiavo di colui che l'ha vinto ».
Quindi chi commette il peccato è vinto dal demonio.
3. S. Gregorio [ Mor. 4,3 ] insegna che il peccato del demonio è irreparabile perché egli cadde senza il suggerimento di nessuno.
Perciò se qualche uomo peccasse di proprio arbitrio, senza il suggerimento di nessuno, il suo peccato sarebbe irrimediabile: il che è evidentemente falso.
Quindi tutti i peccati umani sono suggeriti dal demonio.
Nel De Ecclesiasticis Dogmatibus [ 82 ] si legge: « Non tutti i nostri cattivi pensieri sono suscitati dal demonio, ma talora derivano dal moto del nostro libero arbitrio ».
Il demonio è causa occasionale e indiretta di tutti i nostri peccati in quanto fu lui a indurre il primo uomo a quel peccato dal quale la natura umana fu viziata in modo da rendere noi tutti proclivi alla colpa: come si potrebbe dire che è causa della combustione colui che ha seccato la legna, da cui deriva la sua facilità a bruciare.
Direttamente però il demonio non è la causa di tutti i peccati umani, nel senso che li suggerisca tutti.
E Origene [ Perì arch. 3,3 ] lo dimostra dal fatto che, anche se il demonio non esistesse, gli uomini avrebbero ugualmente il desiderio del cibo e dei piaceri venerei, il quale potrebbe essere disordinato se non fosse sotto il controllo disciplinato della ragione, che dipende dal libero arbitrio.
1. Come si è spiegato [ nel corpo ], la moltitudine dei demoni è causa di tutti i nostri peccati per le vicende della nostra prima origine.
2. Si diviene schiavi non solo facendosi vincere da qualcuno, ma anche sottomettendosi a lui volontariamente.
Ed è così che diviene schiavo del demonio chi pecca di propria iniziativa.
3. Il peccato del demonio fu irreparabile sia perché egli non ebbe suggeritori, sia perché non ebbe alcuna proclività a peccare provocata da una suggestione precedente.
Il che non può dirsi di alcun peccato umano.
Indice |