Summa Teologica - I-II

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Articolo 1 - Se la cupidigia sia la radice di tutti i peccati

Infra, a. seq.; II-II, q. 119, a. 2, ad 1; In 2 Sent., d. 5, q. 1, a. 3, ad 1; q. 1, a. 1, ad 7; d. 42, q. 2 a. 1; a. 3, ad 1; De Malo, q. 8, a. 1, ad 1; In 1 Tim., c. 6, lect. 2

Pare che la cupidigia non sia la radice di tutti i peccati.

Infatti:

1. La cupidigia, che è il desiderio smodato delle ricchezze, è il contrario della liberalità.

Ma la liberalità non è la radice di tutte le virtù.

Quindi la cupidigia non è la radice di tutti i peccati.

2. La brama dei mezzi deriva dalla brama del fine.

Ma le ricchezze, la cui brama è la cupidigia, sono bramate soltanto perché utili al raggiungimento di un fine, come nota Aristotele [ Ethic. 1,5 ].

Perciò la cupidigia non è la radice di tutti i peccati, ma deriva anch'essa da una radice più profonda.

3. Capita spesso che l'avarizia, denominata anche cupidigia, nasca da altri peccati: qualcuno, p. es., brama il danaro per ambizione, o per soddisfare la gola.

Essa dunque non è la radice di tutti i peccati.

In contrario:

L'Apostolo [ 1 Tm 6,10 ] insegna: « La cupidigia è la radice di tutti i mali ».

Dimostrazione:

Secondo alcuni la cupidigia può essere intesa in vari sensi.

Primo, come appetito disordinato delle ricchezze.

E in questo senso è un peccato specifico.

- Secondo, come appetito disordinato di qualsiasi bene temporale.

E allora è il genere [ supremo ] di tutti i peccati: infatti in ogni peccato troviamo la conversione disordinata a un bene transitorio, come si è visto [ q. 72, a. 2 ].

- Terzo, come inclinazione della natura corrotta a bramare disordinatamente i beni corruttibili.

E in questo senso dicono che la cupidigia sarebbe la radice di tutti i peccati a somiglianza della radice di un albero, che trae il suo alimento dalla terra: poiché dall'amore delle realtà temporali nascono tutti i peccati.

Ora, sebbene queste affermazioni siano vere, non sembrano tuttavia conformi al pensiero dell'Apostolo [ 1 Tm 6,9s ], il quale afferma che la cupidigia è la radice di tutti i peccati.

Infatti egli in quel testo parla contro coloro i quali, « volendo arricchire, cadono nella tentazione e nel laccio del diavolo, poiché la cupidigia è la radice di tutti i mali »: è quindi evidente che parla della cupidigia in quanto brama disordinata delle ricchezze.

E in questo senso dobbiamo affermare che la cupidigia, come peccato specifico, è la radice di tutti i peccati a somiglianza della radice di un albero, che dà alimento a tutta la pianta.

Infatti vediamo che con le ricchezze uno acquista la possibilità di commettere qualsiasi peccato, e di soddisfare tutti i desideri peccaminosi: poiché uno può giovarsi delle ricchezze per il possesso di qualsiasi bene temporale, secondo le parole della Scrittura [ Qo 10,19 ]: « Tutto obbedisce al danaro ».

E in questo senso è chiaro che la cupidigia è la radice di tutti i peccati.

Analisi delle obiezioni:

1. La virtù e il vizio non emanano dalla medesima fonte.

Infatti il vizio nasce dal desiderio di un bene transitorio, per cui il desiderio di quel bene che serve a conseguire tutti gli altri beni temporali è la radice di tutti i peccati.

La virtù invece nasce dal desiderio del bene eterno, e quindi la carità, che è l'amore di Dio, è considerata la radice di tutte le virtù, secondo l'espressione dell'Apostolo [ Ef 3,17 ]: « Radicati e fondati nella carità ».

2. Il desiderio del danaro viene considerato la radice dei peccati non perché le ricchezze siano desiderate per se stesse come fine ultimo, ma perché sono molto ricercate come utili per ogni fine temporale.

E poiché un bene universale è più desiderabile di un bene particolare, esso muove l'appetito più dei beni particolari, che sono raggiungibili insieme con molti altri mediante il danaro.

3. Come nello studio delle realtà naturali non si cerca ciò che avviene sempre, ma ciò che avviene nella maggioranza dei casi, potendo la natura delle realtà corruttibili essere impedita di operare sempre allo stesso modo, così anche in morale si considera ciò che avviene nella maggioranza dei casi, non ciò che avviene sempre.

Non si può quindi negare che l'avarizia sia la radice di ogni male per il fatto che talora un altro male è radice di essa: poiché è più frequente il caso che gli altri mali nascano da essa, per la ragione indicata [ nel corpo e ad 2 ].

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