Summa Teologica - I-II

Indice

Articolo 9 - Se chi è già in grazia possa fare il bene ed evitare il peccato da solo, senza l'aiuto della grazia

In 2 Sent., d. 29, expos.; De Verit., q. 24, aa. 13, 14; q. 27, a. 5, ad 3; In Psalm. 3

Pare che uno che sia già in grazia possa fare il bene ed evitare il peccato da solo, senza l'aiuto della grazia.

Infatti:

1. Se un aiuto non raggiunge l'effetto per cui viene dato, o è inutile, o è imperfetto.

Ora, la grazia ci è data perché noi possiamo fare il bene ed evitare il peccato.

Se quindi con la grazia l'uomo non ha questo potere, la grazia o è data inutilmente, o è imperfetta.

2. Mediante la grazia lo stesso Spirito Santo abita in noi, secondo le parole di S. Paolo [ 1 Cor 3,16 ]: « Non sapete che siete il tempio di Dio, e che lo Spirito di Dio abita in voi? ».

Ma lo Spirito Santo, essendo onnipotente, è in grado di indurci a compiere il bene e di custodirci dal peccato.

Quindi l'uomo in grazia è provveduto di queste due capacità, senza bisogno di altri aiuti della grazia.

3. Se un uomo in grazia avesse ancora bisogno della grazia per vivere onestamente e per astenersi dal peccato, una volta conseguita questa seconda grazia avrebbe bisogno ancora di un altro aiuto.

E così si andrebbe all'infinito: il che è assurdo.

Perciò chi è in grazia non ha bisogno dell'aiuto della grazia per compiere il bene ed evitare il peccato.

In contrario:

S. Agostino [ De nat. et gratia 26.29 ] insegna che « come un occhio corporeo del tutto sano non può vedere, se non è aiutato dal fulgore della luce, così un uomo anche pienamente giustificato non può vivere rettamente se non è soccorso da Dio con l'eterna luce della giustizia ».

Ora, la giustificazione avviene mediante la grazia, secondo l'espressione di S. Paolo [ Rm 3,24 ]: « Giustificati gratuitamente per la sua grazia ».

Perciò, anche se è in grazia, l'uomo ha sempre bisogno dell'aiuto della grazia per vivere onestamente.

Dimostrazione:

Abbiamo già detto sopra [ aa. 2,3,6 ] che l'uomo, per vivere rettamente, ha bisogno di essere aiutato da Dio in due modi.

Primo, mediante il dono di un abito che risani la natura umana corrotta e che la elevi, anche se risanata, a compiere opere meritorie per la vita eterna, poiché ciò sorpassa le capacità della natura.

Secondo, ha bisogno dell'aiuto della grazia in quanto attende da Dio la mozione ad agire.

Ora, chi è in grazia non ha bisogno di un altro aiuto della grazia che sia, come nel primo caso, un nuovo abito infuso.

Ha però bisogno dell'altro tipo di aiuto gratuito, cioè ha bisogno di essere mosso da Dio a ben operare.

E ciò per due motivi.

Primo, per un motivo generale: per il fatto cioè che nessuna realtà creata può emettere, come si è già spiegato [ a. 1 ], un qualsiasi atto se non in forza della mozione divina.

Secondo, per un motivo particolare, data la condizione attuale della natura umana.

La quale, anche se quanto alla mente è risanata dalla grazia, conserva tuttavia la corruzione e l'infezione quanto alla carne, in cui « serve alla legge del peccato », come dice S. Paolo [ Rm 7,25 ].

Inoltre rimane una certa ombra di ignoranza nell'intelletto, alla quale l'Apostolo [ Rm 8,26 ] accenna affermando che noi nella preghiera « non sappiamo che cosa sia conveniente domandare ».

Data infatti la varietà degli avvenimenti e l'imperfetta conoscenza che abbiamo di noi stessi, non possiamo conoscere pienamente le cose di cui abbiamo bisogno: poiché, come dice la Scrittura [ Sap 9,14 ], « i ragionamenti dei mortali sono timidi, e incerte le nostre riflessioni ».

Perciò abbiamo bisogno di essere guidati e protetti da Dio, il quale tutto può e tutto conosce.

E così anche coloro che la grazia ha rigenerato come figli di Dio hanno il dovere di ripetere: « Non ci indurre in tentazione », « Sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra », e le altre formule del Padre Nostro che si riferiscono a questo punto.

Analisi delle obiezioni:

1. Il dono della grazia abituale non ci viene dato perché con esso cessiamo di avere bisogno dell'aiuto di Dio: qualsiasi creatura infatti ha bisogno di essere conservata da Dio nel bene che da lui ha ricevuto.

Se quindi dopo aver ricevuto la grazia l'uomo ha ancora bisogno dell'aiuto divino, non si può concludere che la grazia è stata data inutilmente, o che è imperfetta.

Poiché anche nello stato di gloria, quando la grazia sarà assolutamente perfetta, l'uomo avrà sempre bisogno dell'aiuto divino.

Adesso tuttavia la grazia è in certo qual modo imperfetta poiché, come si è detto [ nel corpo ], non risana l'uomo totalmente.

2. L'azione con cui lo Spirito Santo ci muove e ci protegge non si limita al dono abituale che causa in noi, ma oltre a ciò egli ci muove e ci protegge, in unione con il Padre e con il Figlio.

3. L'argomento dimostra soltanto che l'uomo non ha bisogno di un'altra grazia abituale.

Indice