Summa Teologica - II-II |
Infra, q. 94, a. 3
Pare che l'incredulità più grave sia quella dei gentili, o pagani.
1. Come la malattia del corpo è tanto più grave quanto più importante è l'organo che essa colpisce, così il peccato è tanto più grave quanto più importante è nella virtù l'elemento a cui esso si contrappone.
Ma nella virtù della fede la cosa più importante è la fede nell'unità di Dio, che i pagani non accettano, credendo in una pluralità di dèi.
Quindi la loro incredulità è la più grave.
2. Parlando degli eretici, un'eresia è tanto più detestabile quanto più importanti e numerose sono le verità di fede che essa nega: l'eresia di Ario, p. es., che negava la divinità di Cristo, era più detestabile dell'eresia di Nestorio, che separava l'umanità di Cristo dalla persona del Figlio di Dio.
Ma i pagani si allontanano dalla fede in cose più importanti che non i Giudei o gli eretici: poiché non accettano assolutamente nulla della fede.
Quindi la loro incredulità è la più grave.
3. Qualsiasi bene ha il potere di diminuire il male.
Ora, troviamo del bene negli Ebrei, poiché essi ammettono che l'antico Testamento viene da Dio.
E c'è del bene anche negli eretici: poiché venerano il nuovo Testamento.
Questi perciò peccano meno dei pagani, i quali rigettano l'uno e l'altro Testamento.
Sta scritto [ 2 Pt 2,21 ]: « Meglio sarebbe stato per loro non aver conosciuto la via della giustizia, piuttosto che, dopo averla conosciuta, rivolgersi indietro ».
Ora, i pagani non hanno conosciuto la via della giustizia, mentre gli eretici e gli Ebrei, pur avendola in parte conosciuta, la abbandonarono.
Quindi il peccato di costoro è più grave.
Abbiamo detto qui sopra [ a. prec. ] che nell'incredulità si possono considerare due aspetti.
Primo, il suo rapporto [ diretto ] con la virtù della fede.
E da questo lato chi si oppone alla fede già abbracciata pecca più gravemente di colui che si oppone alla fede non ancora accettata: come uno che non sta alle promesse pecca più gravemente di chi non ha fatto alcuna promessa.
E da questo lato l'incredulità degli eretici, che hanno professato la fede evangelica e poi le si oppongono distruggendola, è più grave di quella degli Ebrei, i quali non hanno mai accettato la fede evangelica.
Questi però, avendola ricevuta in modo figurale nell'antico Testamento, la distruggono con le loro false interpretazioni: perciò anche la loro incredulità è un peccato più grave dell'incredulità dei pagani, i quali in nessun modo hanno ricevuto la fede evangelica.
- La seconda cosa da considerare nell'incredulità è la perversione dei dogmi riguardanti la fede.
E da questo lato l'incredulità dei pagani è più grave di quella degli Ebrei, e quella degli Ebrei è più grave di quella degli eretici: poiché i pagani negano più dogmi degli Ebrei, e gli Ebrei più degli eretici; a esclusione forse dei Manichei, i quali errano più dei pagani nelle cose di fede.
- Però fra i due tipi di gravità il primo prevale sul secondo rispetto alla colpa.
Infatti l'incredulità, come sopra [ a. 1 ] si è detto, è colpevole più per la sua opposizione alla fede che per l'ignoranza delle verità di fede, che ha piuttosto l'aspetto di pena, come si è visto [ a. 1 ].
Perciò, assolutamente parlando, la peggiore incredulità è quella degli eretici.
Sono così risolte anche le obiezioni.
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