Summa Teologica - II-II |
In 2 Sent., d. 43, q. 1, aa. 1, 2; De Malo, q. 2, a. 8, ad 4; q. 3, a. 14; Quodl., 2, q. 8, a. 1; In Matth., c. 12; In Rom., c. 2, lect. 1
Pare che il peccato contro lo Spirito Santo non si identifichi con il peccato di malizia.
1. Il peccato contro lo Spirito Santo è un peccato di bestemmia, come si rileva dal Vangelo [ Mt 12,31 ].
Ora, non tutti i peccati di malizia sono peccati di bestemmia: infatti capita di commettere dei peccati di malizia in molti altri generi di peccati.
Quindi il peccato contro lo Spirito Santo non si identifica col peccato di malizia.
2. Il peccato di malizia si contrappone a quello di ignoranza e di fragilità.
Invece il peccato contro lo Spirito Santo si contrappone al peccato contro il Figlio dell'uomo, come si rileva dal testo evangelico [ Mt 12,32 ].
Perciò il peccato contro lo Spirito Santo non si identifica col peccato di malizia: poiché se due cose hanno opposti diversi, sono diverse anche tra loro.
3. Il peccato contro lo Spirito Santo è un genere di peccato di cui si possono determinare le specie.
Invece il peccato di malizia non è un particolare genere di peccato, ma è una condizione o circostanza comune, che può interessare qualsiasi genere di peccato.
Quindi il peccato contro lo Spirito Santo non si identifica col peccato di malizia.
Il Maestro delle Sentenze [ 2,43 ] insegna che pecca contro lo Spirito Santo colui « al quale la malizia piace per se stessa ».
Ora, ciò significa peccare per malizia.
Quindi peccare per malizia è peccare contro lo Spirito Santo.
Del peccato o bestemmia contro lo Spirito Santo si possono dare tre spiegazioni.
Infatti gli antichi santi dottori, cioè Atanasio [ In Mt 12,32 ], Ilario [ ib. ], Ambrogio [ In Lc 7, su 12,10 ], Girolamo [ In Mt 12,32 ] e il Crisostomo [ In Mt hom. 41 ], dicono che si ha il peccato contro lo Spirito Santo quando letteralmente si pronunzia una bestemmia contro lo Spirito Santo: sia che Spirito Santo venga preso come un nome essenziale che conviene a tutta la Trinità, di cui ciascuna persona è spirito ed è santa, sia che venga preso come il nome personale di una persona divina.
E in base a ciò la bestemmia contro lo Spirito Santo viene distinta [ Mt 12,32 ] da quella contro il Figlio dell'uomo.
Infatti Cristo agiva in certi casi umanamente, mangiando, bevendo e facendo molteplici cose del genere, e in altri casi divinamente, cioè scacciando i demoni, risuscitando i morti, e così via: operazioni queste che egli compiva in virtù della sua divinità, e per opera dello Spirito Santo, del quale la sua umanità era ripiena.
Ora, i Giudei prima avevano bestemmiato contro il Figlio dell'uomo, dicendo che era « un mangione, un beone e un amico dei pubblicani » [ Mt 11,19 ].
Poi invece bestemmiarono contro lo Spirito Santo, quando attribuirono al principe dei demoni i prodigi che egli compiva con la virtù della propria divinità, e per opera dello Spirito Santo [ cf. Mt 12,24 ].
E per questo si dice che bestemmiavano contro lo Spirito Santo.
Invece S. Agostino [ Serm. 71,12ss ] scrive che la bestemmia, o peccato, contro lo Spirito Santo è l'impenitenza finale, cioè l'ostinazione nel peccato mortale fino alla morte.
E questa bestemmia è pronunciata non solo con le parole della bocca, ma anche con quelle del cuore e delle opere, e non con un atto solo, ma con molti.
Ora tale bestemmia, presa in questo senso, si dice che è contro lo Spirito Santo perché è contro la remissione dei peccati, che viene compiuta dallo Spirito Santo, il quale è la carità del Padre e del Figlio.
E il Signore disse quelle parole ai Giudei non perché essi avessero peccato contro lo Spirito Santo - poiché non avevano ancora consumato l'impenitenza finale -, ma per ammonirli, affinché parlando in quel modo non arrivassero a peccare contro lo Spirito Santo.
E così si spiegano le parole che leggiamo in S. Marco dopo quell'espressione [ Mc 3,29 ] « Chi avrà bestemmiato contro lo Spirito Santo », ecc.: « Poiché dicevano: "È posseduto da uno spirito immondo" » [ Mc 3,30 ].
Altri ancora spiegano la cosa diversamente, dicendo che il peccato o bestemmia contro lo Spirito Santo si ha quando uno pecca contro il bene appropriato allo Spirito Santo, al quale viene appropriata la bontà come la potenza è appropriata al Padre e la sapienza al Figlio.
Perciò essi dicono che si ha il peccato contro il Padre quando si pecca per fragilità, contro il Figlio invece quando si pecca per ignoranza, contro lo Spirito Santo infine quando si pecca per malizia, volendo il male per se stesso, secondo le spiegazioni da noi date in precedenza [ I-II, q. 78, aa. 1,3 ].
E ciò può avvenire in due modi.
Primo, per l'inclinazione degli abiti viziosi, che è denominata malizia: e peccare per malizia in questo senso non è lo stesso che peccare contro lo Spirito Santo.
Secondo, per il disprezzo col quale si abbandona e si esclude ciò che poteva impedire la decisione di peccare: come la speranza viene esclusa dalla disperazione, il timore dalla presunzione e così via, come vedremo in seguito [ a. 2 ].
Ora, tutte queste cose che impediscono la decisione di peccare sono prodotte in noi dallo Spirito Santo.
Perciò peccare per malizia in questo modo è peccare contro lo Spirito Santo.
1. Come la confessione della fede non si restringe a una protesta verbale, ma è anche una protesta di opere, così anche la bestemmia contro lo Spirito Santo può essere di parole, di pensiero e di azioni.
2. Stando alla terza spiegazione, la bestemmia contro lo Spirito Santo è distinta da quella contro il Figlio dell'uomo in quanto il Figlio dell'uomo è anche Figlio di Dio, cioè « potenza di Dio e sapienza di Dio » [ 1 Cor 1,24 ].
Perciò in questo senso il peccato contro il Figlio dell'uomo non è altro che il peccato di ignoranza o di fragilità.
3. Il peccato di malizia in quanto deriva da un'inclinazione viziosa non è un peccato speciale, ma una condizione comune a tutti i peccati.
In quanto però deriva da un particolare disprezzo di ciò che opera in noi lo Spirito Santo, si presenta come un peccato speciale.
Ed è così che il peccato contro lo Spirito Santo è uno speciale genere di peccato.
E similmente stando alla prima interpretazione.
Stando invece alla seconda, esso non sarebbe un genere speciale di peccato: poiché l'impenitenza finale può essere una circostanza per qualsiasi genere di peccato.
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