Summa Teologica - II-II

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Articolo 4 - Se la beneficenza sia una virtù speciale

Pare che la beneficenza sia una virtù speciale.

Infatti:

1. I precetti sono ordinati alle virtù: poiché, secondo il Filosofo [ Ethic. 2,1], « i legislatori tendono a rendere gli uomini virtuosi ».

Ma i precetti dell'amore e della beneficenza sono dati come distinti nel Vangelo.

Leggiamo infatti [ Mt 5,44 ]: « Amate i vostri nemici; fate del bene a coloro che vi odiano ».

Quindi la beneficenza è una virtù distinta dalla carità.

2. I vizi si contrappongono alle virtù.

Ma alla beneficenza si contrappongono alcuni vizi speciali, che comportano un danno del prossimo, cioè la rapina, il furto e altri vizi del genere.

Perciò la beneficenza è una virtù speciale.

3. La carità non si distingue in più specie.

Invece la beneficenza pare che si distingua in molte specie, secondo le diverse specie di benefici.

Quindi la beneficenza è una virtù distinta dalla carità.

In contrario:

La distinzione tra atti interni ed esterni non implica una diversità di virtù.

Ora, la beneficenza e la benevolenza si distinguono soltanto come l'atto esterno e l'atto interno: poiché la beneficenza è l'esecuzione della benevolenza.

Come quindi non si distingue dalla carità la benevolenza, così non se ne distingue la beneficenza.

Dimostrazione:

Le virtù non si distinguono tra di loro se non in base alle diverse ragioni dell'oggetto.

Ora, la ragione formale della carità e della beneficenza è identica: infatti l'una e l'altra considerano la ragione universale di bene, come si è già notato [ a. 1 ].

Per cui la beneficenza non è una virtù distinta dalla carità, ma indica un suo atto.

Analisi delle obiezioni:

1. I precetti hanno per oggetto non gli abiti delle virtù, ma i loro atti.

Quindi la diversità dei precetti non indica una diversità di virtù, ma di atti.

2. Come tutti i benefici prestati al prossimo, considerati sotto l'aspetto di bene, si riducono all'amore, così tutti i danni, considerati sotto l'aspetto generico di male, si riducono all'odio.

Considerati invece sotto aspetti o ragioni speciali, sia di bene che di male, si riducono a virtù speciali, o a vizi speciali.

E in questo senso abbiamo anche diverse specie di beneficenze.

3. È così risolta anche la terza obiezione.

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