Summa Teologica - II-II |
I, q. 60, a. 5, ad 5; In 2 Sent., d. 5, q. 1, a. 3, ad 2; expos.; In 4 Sent., d. 50, q. 2, a. 1, sol. 5; De Ver., q. 22, a. 2, ad 3; In Matth., c. 13; In Ioan., c. 5, lect. 7; c. 15, lect. 5; In Rom., c. 8, lect. 2
Pare che nessuno possa odiare Dio.
1. Dionigi [ De div. nom. 4 ] insegna che « il bene e il bello sono amabili per tutti ».
Ma Dio è la stessa bontà e la stessa bellezza.
Quindi non è odiato da nessuno.
2. Nel terzo libro apocrifo di Esdra [ Esd 4,36.39 ] si legge che « tutti gli esseri invocano la verità, e si rallegrano delle sue opere ».
Ma Dio è la stessa verità, come dice il Vangelo [ Gv 14,6 ].
Perciò tutti amano Dio, e nessuno può odiarlo.
3. L'odio è una specie di allontanamento.
Ma Dio, come nota Dionigi [ De div. nom. 4 ], « volge tutti gli esseri verso di sé ».
Quindi nessuno può odiarlo.
Nei Salmi [ Sal 74,23 ] si legge: « Il tumulto di quelli che ti odiano cresce senza fine »; e nel Vangelo [ Gv 15,24 ]: « Ora invece hanno visto e hanno odiato me e il Padre mio ».
L'odio, come si è visto [ I-II, q. 29, a. 1 ], è un certo moto della potenza appetitiva, che non viene mossa se non da un oggetto conosciuto.
Ora, Dio può essere conosciuto dall'uomo in due modi: primo, in se stesso, cioè quando è visto per essenza; secondo, mediante i suoi effetti, cioè quando « le perfezioni invisibili di Dio sono contemplate con l'intelletto nelle opere da lui compiute » [ Rm 1,20 ].
Ma Dio essenzialmente è la stessa bontà, che nessuno può odiare: poiché la bontà è per sua essenza amabile.
Perciò è impossibile che chi vede Dio per essenza, lo odi.
Tra i suoi effetti poi ce ne sono alcuni che in nessun modo possono essere contrari alla volontà umana: poiché l'essere, il vivere e l'intendere, che sono effetti di Dio, sono cose appetibili e amabili per tutti.
Per cui Dio non può essere odiato in quanto è conosciuto come causa di tali effetti.
Ci sono però certi effetti di Dio che ripugnano a una volontà disordinata: come ad es. le punizioni, e lo stesso divieto dei peccati fatto mediante la legge divina, che ripugna a una volontà depravata dalla colpa.
E in rapporto a questi altri effetti Dio può essere odiato da certuni: in quanto cioè viene considerato come proibitore dei peccati e distributore dei castighi.
1. L'argomento vale per coloro che vedono l'essenza di Dio, che è l'essenza stessa della bontà.
2. L'argomento vale per chi considera Dio come causa di quegli effetti che l'uomo ama per natura, tra i quali ci sono le opere della verità che offre la conoscenza di sé agli uomini.
3. Dio volge a sé tutti gli esseri come principio dell'essere: poiché tutte le cose, in quanto esistono, tendono alla somiglianza con Dio, che è l'essere medesimo.
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