Summa Teologica - I-II |
Infra, q. 46, a. 2
Pare che il male non sia la causa e l'oggetto dell'odio.
1. Ogni ente, in quanto è un ente, è un bene.
Se dunque l'oggetto dell'odio fosse il male, allora nessuna realtà sarebbe oggetto di odio, ma soltanto la mancanza di qualcosa.
Il che è falso in maniera evidente.
2. Odiare il male è una cosa lodevole: infatti in lode di alcuni la Scrittura [ 2 Mac 3,1 ] dice che « le leggi erano osservate perfettamente per la pietà del sommo sacerdote Onia e la sua avversione al male ».
Se dunque si odiasse solo il male ogni odio sarebbe lodevole.
Il che evidentemente è falso.
3. La stessa cosa non può essere insieme buona e cattiva.
Ora, una stessa cosa è amabile per gli uni e odiosa per gli altri.
Quindi l'odio non ha per oggetto solo il male, ma anche il bene.
L'odio è il contrario dell'amore.
Ma l'oggetto dell'amore è il bene, come si è detto [ q. 26, a. 1; q. 27, a. 1 ].
Quindi l'oggetto dell'odio è il male.
Per il fatto che lo stesso appetito naturale deriva da una conoscenza, sia pure separata [ come quella di Dio ], le conclusioni relative all'inclinazione dell'appetito naturale sembrano valere anche per l'appetito animale, legato, come si è detto [ q. 26, a. 1 ], a una conoscenza autonoma.
Ora, nell'appetito naturale è evidente che ogni essere fisico ha una naturale consonanza o attitudine, cioè un amore naturale, verso quanto gli si addice, mentre ha una dissonanza naturale, cioè un odio naturale, per tutto ciò che lo contraria e lo corrompe.
Quindi anche nell'appetito animale, e in quello intellettivo, l'amore è una consonanza dell'appetito con l'oggetto conosciuto come cosa conveniente, e l'odio è una dissonanza dell'appetito verso l'oggetto appreso come cosa contraria e nociva.
Ora, come ogni cosa conveniente, in quanto tale, ha ragione di bene, così ogni cosa contraria e nociva, in quanto tale, ha ragione di male.
Quindi, come il bene è oggetto dell'amore, così il male è oggetto dell'odio.
1. L'ente come tale non ha ragione di cosa ripugnante, ma piuttosto di cosa conveniente: poiché tutte le cose convengono nell'essere.
Però un ente in quanto è un ente determinato può ripugnare a un altro ente determinato.
E così un ente può essere odioso per altri enti, ed essere così un male in rapporto ad altro, anche se non lo è in se stesso.
2. Come si può apprendere una cosa come buona senza che essa lo sia veramente, così si può apprendere una cosa come cattiva senza che essa realmente lo sia.
Può quindi capitare che non sia buono né l'odio del male, né l'amore del bene.
3. Che una stessa cosa sia amabile per gli uni e odiosa per gli altri può avvenire: primo, in rapporto all'appetito naturale, per il fatto che essa è di sua natura conveniente a una cosa e nociva a un'altra, come il calore è conveniente al fuoco ed è nocivo all'acqua; secondo, in rapporto all'appetito animale, per il fatto che una stessa cosa viene appresa da alcuni come un bene e da altri come un male.
Indice |