Summa Teologica - II-II

Indice

Articolo 1 - Se il consiglio sia da annoverarsi tra i sette doni dello Spirito Santo

In 3 Sent., d. 35, q. 2, a. 4, sol. 1

Pare che il consiglio non sia da annoverarsi tra i sette doni dello Spirito Santo.

Infatti:

1. I doni dello Spirito Santo sono dati in aiuto alle virtù, come insegna S. Gregorio [ Mor. 2,49 ].

Ma sopra [ q. 47, a. 1, ad 2; q. 51, aa. 1,2 ] abbiamo visto che per consigliarsi l'uomo è sufficientemente perfezionato dalla virtù della prudenza, o dall'eubulia.

Quindi tra i doni dello Spirito Santo non ci può essere il consiglio.

2. Tra i doni dello Spirito Santo e le grazie gratis datae c'è questa differenza, che queste ultime non sono date a tutti, ma sono variamente distribuite, mentre i doni sono dati a tutti coloro che hanno lo Spirito Santo.

Ora, pare che il consiglio abbia per oggetto le facoltà particolari concesse dallo Spirito Santo, poiché si legge [ 1 Mac 2,65 ]: « Ecco qui vostro fratello Simone, che io so uomo di consiglio ».

Perciò il consiglio è da annoverarsi più tra le grazie gratis datae che tra i sette doni dello Spirito Santo.

3. Sta scritto [ Rm 8,14 ]: « Tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, costoro sono figli di Dio ».

Ma a quegli esseri che sono condotti da altri non spetta il consiglio.

Poiché dunque i doni dello Spirito Santo sono dovuti proprio ai figli di Dio, che « hanno ricevuto uno spirito di figli adottivi » [ Rm 8,15 ], pare che il consiglio non vada posto fra i doni dello Spirito Santo.

In contrario: Sta scritto [ Is 11,2 ]: « Su di lui si poserà lo spirito di consiglio e di fortezza ».

Dimostrazione:

Come sopra [ I-II, q. 68, a. 1 ] si è detto, i doni dello Spirito Santo sono delle disposizioni che rendono l'anima pronta alla mozione dello Spirito.

Ora, Dio muove ogni essere secondo la sua natura, cioè « muove le creature corporee nel tempo e nello spazio, quelle spirituali invece nel tempo e non nello spazio », come dice S. Agostino [ De Gen. ad litt. 8, cc. 20,22 ].

Ora, è proprio della creatura razionale muoversi ad agire mediante una ricerca della ragione: e tale ricerca è denominata consiglio, o deliberazione.

Perciò lo Spirito Santo muove la creatura razionale sotto forma di consiglio.

E così il consiglio va posto tra i doni dello Spirito Santo.

Analisi delle obiezioni:

1. La prudenza, o l'eubulia, sia acquisita che infusa, guida l'uomo nell'indagine del suo consiglio limitandosi alle cose che la ragione è in grado di comprendere: cosicché mediante la prudenza, o l'eubulia, un uomo diviene abile a ben consigliare se stesso o gli altri.

Siccome però la ragione umana non può abbracciare tutti i fatti particolari e contingenti che possono capitare, ne viene allora, come dice la Scrittura [ Sap 9,14 ], che « i ragionamenti dei mortali siano timidi, e incerte le nostre riflessioni ».

E così l'uomo nell'indagine del suo consiglio, o deliberazione, ha bisogno di essere guidato da Dio, il quale abbraccia ogni cosa.

E ciò avviene mediante il dono del consiglio, col quale l'uomo viene come guidato da un consiglio ricevuto da Dio.

Come anche nelle cose umane quelli che nel consigliarsi non bastano a se stessi ricorrono al consiglio dei più saggi.

2. Può attribuirsi a una grazia gratis data che uno sia dotato di un consiglio così eccellente da poter ben consigliare gli altri.

Ma che uno abbia da Dio il consiglio per conoscere le cose indispensabili alla salvezza, questo è comune a tutti i santi.

3. I figli di Dio sono condotti dallo Spirito Santo secondo la loro natura, cioè salvando il loro libero arbitrio, che è « una facoltà della volontà e della ragione » [ P. Lomb., Sent. 3,24 ].

E così ai figli di Dio viene attribuito il dono del consiglio in quanto la loro ragione viene istruita dallo Spirito Santo sulle azioni da compiere.

Indice