Summa Teologica - II-II

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Articolo 6 - Se per il digiuno si richieda che si mangi una volta sola

In 4 Sent., d. 8, q. 1, a. 4, sol. 2, ad 2; d. 15, q. 3, a. 4, sol. 1

Pare che per il digiuno non si richieda che si mangi una volta sola.

Infatti:

1. Il digiuno, come si è detto [ a. 2 ], è un atto della virtù dell'astinenza: la quale non bada meno alla debita quantità del cibo che al numero dei pasti.

Ora, per chi digiuna non è fissata la quantità del cibo.

Quindi non si doveva fissare nemmeno il numero dei pasti.

2. L'uomo si nutre non solo con il cibo, ma anche con la bevanda.

Anche la bevanda infatti rompe il digiuno: per cui dopo aver bevuto non possiamo prendere l'eucaristia.

Ma bere più volte nelle varie ore del giorno non è proibito.

Quindi a chi digiuna non deve essere proibito neppure di mangiare più volte.

3. Certi rimedi, come gli elettuari, sono dei cibi.

Eppure molti li prendono dopo i pasti nei giorni di digiuno.

Perciò il pasto unico non è essenziale al digiuno.

In contrario:

Così vuole l'universale consuetudine del popolo cristiano.

Dimostrazione:

La Chiesa ha istituito il digiuno per frenare la concupiscenza in modo però da non compromettere la natura.

E a tale scopo pare bastare un unico pasto, che è sufficiente a soddisfare la natura e tuttavia è anche adatto a togliere qualcosa alla concupiscenza, riducendo la frequenza dei pasti.

Perciò la Chiesa con la sua discrezione ha stabilito che chi digiuna mangi una volta sola.

Analisi delle obiezioni:

1. Le differenze di complessione hanno impedito di stabilire una quantità di cibo uguale per tutti, poiché uno ne richiede di più e un altro di meno.

Ordinariamente invece tutti possono soddisfare le esigenze naturali con un unico pasto.

2. Ci sono due tipi di digiuno: uno è quello naturale, che è richiesto per ricevere l'eucaristia.

E questo viene rotto con qualsiasi bevanda, anche solo con l'acqua; dopo di che non è più lecito ricevere l'eucaristia.

C'è poi il digiuno ecclesiastico, che è detto digiuno di chi digiuna: e questo è rotto solo da ciò che la Chiesa intende proibire nell'istituire il digiuno.

Ora, la Chiesa non intende proibire le bevande, che sono fatte più per ristorare il corpo e per digerire i cibi che per nutrire, sebbene in qualche modo nutrano.

Perciò chi digiuna può bere più volte al giorno.

- Se però uno esagera nel bere, può commettere peccato e perdere il merito del digiuno; come anche se nell'unico pasto eccedesse nel mangiare.

3. Sebbene gli elettuari in qualche modo nutrano, tuttavia non sono presi principalmente per questo scopo, ma per digerire.

Essi quindi, al pari delle altre medicine, non rompono il digiuno; a meno che uno non li prenda maliziosamente in grande quantità, come se si trattasse di cibi.

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