Summa Teologica - III

Indice

Articolo 1 - Se la natura umana fosse assumibile da parte del Figlio di Dio più di ogni altra natura

In 3 Sent., d. 2, q. 1, a. 1; C. G., IV, cc. 53, 55; In Hebr., c. 2, lect. 4

Pare che la natura umana non fosse assumibile da parte del Figlio di Dio più di ogni altra natura.

Infatti:

1. Dice S. Agostino [ Epist. 137,2 ] che « nei miracoli la spiegazione è tutta nell'onnipotenza di Dio ».

Ma la potenza di Dio operante l'incarnazione, che è il più grande miracolo, non si limita a una sola natura, essendo infinita.

Quindi la natura umana non è assumibile da parte di Dio più di ogni altra natura.

2. Si è detto sopra [ q. 3, a. 8 ] che la somiglianza è una ragione di convenienza nell'incarnazione della persona divina.

Ma come nella natura razionale c'è la somiglianza d'immagine, così nella natura irrazionale c'è la somiglianza di vestigio.

Quindi la creatura irrazionale era assumibile quanto la natura umana.

3. Nella natura angelica si trova un'immagine di Dio più evidente che nella natura umana, come dice S. Gregorio [ In Evang. hom. 34 ] commentando le parole di Ezechiele [ Ez 28,12 ]: « Tu eri un modello di perfezione ».

Inoltre nell'angelo c'è il peccato come nell'uomo, secondo l'attestazione del libro di Giobbe [ Gb 4,18 ]: « Ai suoi angeli imputa difetti ».

Quindi la natura angelica era assumibile quanto la natura umana.

4. Essendo Dio perfettissimo, tanto più una cosa gli assomiglia quanto più è perfetta.

Ma l'universo intero è più perfetto delle sue parti, tra le quali c'è la natura umana.

Quindi l'universo intero è più assumibile della natura umana.

In contrario:

La Scrittura [ Pr 8,31 ] mette sulla bocca della Sapienza increata le parole: « Ho posto le mie delizie tra i figli dell'uomo ».

Esiste dunque una certa convenienza nell'unione del Figlio di Dio con la natura umana.

Dimostrazione:

Si dice assumibile ciò che è adatto a essere assunto dalla persona divina.

Ma tale attitudine non va intesa come una potenza passiva naturale, non potendo estendersi quest'ultima a ciò che supera l'ordine della natura, come l'unione personale della creatura con Dio.

Non rimane dunque che intendere l'assumibilità nel senso di una certa convenienza alla suddetta unione.

Ora, questa convenienza va considerata secondo due caratteristiche della natura umana: cioè secondo la sua dignità e secondo la necessità.

In base alla dignità la convenienza sta nel fatto che la natura umana, in quanto razionale e intellettuale, è naturalmente capace di raggiungere in qualche modo il Verbo stesso con la sua operazione, cioè mediante la conoscenza e l'amore.

In base poi alla necessità la convenienza sta nel bisogno che l'uomo aveva di riparazione, essendo soggetto al peccato originale.

Ora, queste due ragioni di convenienza valgono solo per la natura umana: infatti alla creatura irrazionale manca il motivo della dignità, mentre alla natura angelica manca il motivo della necessità.

Ne risulta quindi che soltanto la natura umana è assumibile.

Analisi delle obiezioni:

1. Le creature vengono qualificate in base alle cause proprie [ e non in base alle cause prime e universali ]: come una malattia è detta incurabile non rispetto a Dio, ma rispetto alle risorse proprie del malato.

Così dunque si dice che una natura non è assumibile non per sottrarre qualcosa alla potenza divina, ma per rilevare la non attitudine naturale di una data creatura a essere assunta.

2. Nella natura umana si riscontra una somiglianza di immagine per il fatto che è capace di Dio, cioè perché è in grado di raggiungerlo con le operazioni della conoscenza e dell'amore.

La somiglianza di vestigio invece consiste solo in un'impronta lasciata da Dio nella creatura; ed è la sola somiglianza che si trova nella creatura irrazionale, la quale è incapace di raggiungere Dio con la sua attività.

Ora, ciò che è incapace del meno non ha attitudine al più: come un corpo che non può ricevere l'anima sensitiva, tanto meno può ricevere quella intellettiva.

Ma l'unione con Dio nell'essere personale è molto più grande e perfetta dell'unione mediante la propria attività.

E così la creatura irrazionale, che è incapace di un'unione operativa con Dio, non ha l'attitudine a unirsi con lui nell'essere personale.

3. Alcuni dicono che l'angelo non era assumibile poiché, non essendo generabile e corruttibile, era dotato di una personalità perfetta fin dal primo istante della sua creazione.

Per cui non era assumibile all'unione con la persona divina senza la distruzione della sua personalità: cosa questa contraria sia all'incorruttibilità della natura angelica, sia alla bontà dell'assumente, alla quale non compete di violare le perfezioni della creatura assunta.

- Ma non pare che questo argomento escluda del tutto l'assumibilità della natura angelica.

Dio infatti può creare una nuova natura angelica e insieme unirla a sé personalmente, senza così dover distruggere alcunché di preesistente.

Ma come si è detto [ nel corpo ] manca la convenienza dalla parte della necessità: sebbene infatti la natura angelica sia soggetta al peccato, tuttavia il suo peccato non è rimediabile, come si è spiegato nella Prima Parte [ q. 64, a. 2 ].

4. La perfezione dell'universo non è come quella di una singola persona o supposito, ma è la perfezione di un tutto che ha soltanto un'unità di composizione o di ordine.

E moltissime tra le parti che lo compongono non sono assumibili, come si è detto [ nel corpo ].

Resta dunque che solo la natura umana è assumibile.

Indice