Summa Teologica - III

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Articolo 8 - Se fosse conveniente che al battesimo di Cristo la voce del Padre lo proclamasse suo Figlio

Infra, q. 45, a. 3; q. 66, a. 6; In 1 Sent., d. 16, q. 1, a. 3

Pare che non fosse conveniente che al battesimo di Cristo la voce del Padre lo proclamasse suo Figlio.

Infatti:

1. Si dice che il Figlio e lo Spirito Santo furono mandati visibilmente in quanto apparvero sensibilmente.

Ma il Padre non può essere inviato, come spiega S. Agostino [ De Trin. 2, cc. 5,12 ].

Quindi neppure può apparire.

2. La voce esprime la parola concepita nella mente.

Ma il Padre non è il Verbo [ o Parola ].

Quindi non era giusto che si manifestasse con la voce.

3. L'uomo Cristo non cominciò a essere Figlio di Dio nel battesimo, come pensarono certi eretici, ma lo fu sin dal principio del suo concepimento.

Quindi più che nel battesimo, la voce del Padre avrebbe dovuto proclamare la divinità di Cristo alla sua nascita.

In contrario:

Nel Vangelo [ Mt 3,17 ] si legge: « Ed ecco una voce dal cielo che disse: Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto ».

Dimostrazione:

Come si è già detto sopra [ a. 5 ], nel battesimo di Cristo, che era il modello del nostro, bisognava mostrare ciò che avviene nel nostro battesimo.

Ora, il battesimo dei fedeli è consacrato dall'invocazione e dalla virtù della Trinità, secondo le parole [ Mt 28,19 ]: « Andate e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo ».

Perciò « nel battesimo di Cristo », spiega S. Girolamo [ In Mt 2, su 3,16s ], « viene fatto conoscere il mistero della Trinità: il Signore stesso, che viene battezzato nella sua natura umana; lo Spirito Santo, che discende in forma di colomba; il Padre, la cui voce si fa udire per rendere testimonianza al Figlio ».

Era quindi opportuno che in quel battesimo si facesse sentire la voce del Padre.

Analisi delle obiezioni:

1. La missione visibile aggiunge qualcosa alla semplice apparizione, cioè l'autorità di colui che manda.

Per questo del Figlio e dello Spirito Santo, i quali procedono da un altro, si dice non soltanto che appaiono, ma anche che sono mandati visibilmente.

Il Padre invece, che non procede da altri, può apparire, ma non può essere mandato visibilmente.

2. Il Padre si manifesta mediante la voce solo in quanto la produce, o parla servendosi di essa.

E poiché è proprio del Padre produrre il Verbo, il che equivale a dire, o parlare, era convenientissimo che il Padre venisse manifestato mediante la voce, che esprime la parola [ verbum ].

Quindi l'emissione della voce dal Padre proclama la filiazione del Verbo.

E come le sembianze della colomba in cui è apparso lo Spirito Santo non sono la natura di questo, né le sembianze umane in cui è apparso il Figlio sono la natura stessa del Figlio di Dio, così neppure la voce appartiene alla natura del Verbo o del Padre che parlava.

Per cui il Signore [ Gv 5,37 ] poteva dire del Padre: « Voi non avete mai udito la sua voce, né avete visto il suo volto ».

Così dunque, spiega il Crisostomo [ In Ioh. hom. 40 ], « li introduceva lentamente in un insegnamento filosofico, mostrando loro che in Dio non c'è né voce né immagine, ma egli sta al disopra delle figure e delle parole umane ».

E come tutta la Trinità produsse sia la colomba che la natura umana assunta da Cristo, così tutta la Trinità produsse anche la vibrazione di quella voce.

E tuttavia nella voce si manifestò, nell'atto del parlare, solo il Padre, come solo il Figlio assunse la natura umana e solo lo Spirito Santo si rivelò nella colomba, come spiega S. Agostino [ Fulg., De fide ad Petrum 9 ].

3. La divinità di Cristo non doveva essere svelata alla sua nascita, ma piuttosto venire occultata nella debolezza dell'età infantile.

Una volta però raggiunta l'età matura, in cui egli doveva insegnare, fare miracoli e attirare gli uomini a sé, allora bisognava che il Padre proclamasse la sua divinità, affinché il suo insegnamento fosse più credibile.

Per questo egli dice [ Gv 5,37 ]: « Il Padre, che mi ha mandato, ha reso testimonianza di me ».

E ciò soprattutto nel battesimo, mediante il quale gli uomini rinascono come figli adottivi di Dio.

Infatti i figli adottivi sono costituiti tali a somiglianza del Figlio naturale, secondo le parole di S. Paolo [ Rm 8,29 ]: « Quelli che da sempre ha conosciuto, li ha anche predestinati a essere conformi all'immagine del Figlio suo ».

Per questo S. Ilario [ In Mt 2 ] afferma che sopra Gesù battezzato discese lo Spirito Santo, e fu udita la voce del Padre che diceva: « Questi è il Figlio mio prediletto », « affinché da quanto avveniva in Cristo conoscessimo che, dopo il lavacro dell'acqua, lo Spirito Santo vola su di noi dalle regioni celesti, e con la voce del Padre viene attuata la nostra adozione a figli di Dio ».

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