Summa Teologica - III

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Articolo 2 - Se ascendere al cielo si addica a Cristo secondo la natura divina

In 3 Sent., d. 22, q. 3, a. 1, ad 2; Comp. Theol., c. 240

Pare che ascendere al cielo si addica a Cristo secondo la natura divina.

Infatti:

1. Nei Salmi [ Sal 47,6 ] si legge: « Ascende Dio tra le acclamazioni »; e nel Deuteronomio [ Dt 33,26 ]: « Cavalca sui cieli per venirti in aiuto ».

Ora, queste affermazioni sono riferite a Dio prima dell'incarnazione di Cristo.

Quindi l'ascensione al cielo si addice a Cristo in quanto Dio.

2. Ascendere al cielo e discendere dal cielo appartengono all'identico soggetto, stando a quelle parole evangeliche [ Gv 3,13 ]: « Nessuno è salito al cielo se non colui che è disceso dal cielo ».

E S. Paolo [ Ef 4,10 ] afferma: « Colui che discese è lo stesso che anche ascese ».

Ma Cristo discese dal cielo non in quanto uomo, bensì in quanto Dio, poiché prima in cielo non vi era la sua natura umana, ma solo quella divina.

Quindi Cristo ascese al cielo in quanto Dio.

3. Con la sua ascensione Cristo salì al Padre.

Ora, all'uguaglianza con il Padre egli non arrivò in quanto uomo, poiché come tale egli dichiara [ Gv 14,28 ]: « Il Padre è più grande di me ».

Pare quindi che Cristo sia asceso in quanto Dio.

In contrario:

A commento di quel testo di S. Paolo [ Ef 4,9 ]: « Che significa la parola "ascese" se non che prima era disceso? », la Glossa [ P. Lomb. ] afferma: « È evidente che Cristo discese e ascese secondo la sua umanità ».

Dimostrazione:

L'espressione avverbiale in quanto, o secondo, può sottolineare due cose: la condizione del soggetto ascendente e la causa dell'ascensione.

Se designa la condizione del soggetto, allora l'ascendere non può essere attribuito a Cristo secondo la condizione della natura divina.

Sia perché nulla può trovarsi al disopra della divinità, sia perché l'ascensione è un moto locale, che non può essere attribuito alla natura divina, che è immobile e non localizzabile.

Da questo lato l'ascensione va invece attribuita a Cristo secondo la sua natura umana, che è contenuta nel luogo e soggetta al moto.

Perciò in questo senso potremo dire che Cristo ascese al cielo in quanto uomo, non in quanto Dio.

Se invece l'espressione suddetta vuole designare la causa dell'ascensione, allora, essendo Cristo salito al cielo per virtù della sua divinità e non della natura umana, si deve affermare che Cristo è salito al cielo non in quanto uomo, ma in quanto Dio.

Da cui le parole di S. Agostino [ Serm. supp. 176 ]: « Si deve alla nostra natura che il Figlio di Dio sia stato crocifisso, alla sua invece che sia salito al cielo ».

Analisi delle obiezioni:

1. Quei testi sono profetici, e si riferiscono a Dio che doveva incarnarsi.

Ma si potrebbe anche rispondere che l'ascensione, pur non addicendosi alla divinità in senso proprio, può tuttavia esserle attribuita in senso metaforico: nel senso cioè che « essa ascende nel cuore dell'uomo » quando il cuore dell'uomo si sottomette a Dio e si umilia di fronte a lui.

E allo stesso modo si può dire che ascende rispetto a qualsiasi creatura per il fatto che questa a lui si sottomette.

2. È lo stesso colui che ascese e colui che discese.

Scrive infatti S. Agostino [ De symb. 4 ]: « Chi è colui che discese? L'uomo-Dio. E chi è colui che ascese? Il medesimo uomo-Dio ».

Tuttavia a Cristo vengono attribuite due discese.

La prima è quella per cui si dice che discese dal cielo.

E questa viene attribuita all'uomo-Dio in quanto Dio.

Poiché questa non va intesa secondo il moto locale, ma secondo « l'annientamento », con il quale egli, « pur essendo di natura divina, assunse la condizione di servo ».

Come infatti si dice che egli si annientò non nel senso che abbia perso la propria pienezza, ma in quanto assunse la nostra povertà, così si dice che discese dal cielo non perché abbia lasciato il cielo, ma perché assunse una natura terrena nell'unità della persona.

La seconda discesa è invece quella per cui « discese nelle regioni inferiori della terra », come dice S. Paolo [ Ef 4,9 ], e questa fu certo una discesa materiale.

Perciò va attribuita a Cristo in quanto uomo.

3. Si dice che Cristo salì al Padre in quanto venne a sedersi alla sua destra.

E ciò spetta a Cristo in parte secondo la natura divina e in parte secondo la natura umana, come vedremo più avanti [ q. 58, a. 3 ].

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