Summa Teologica - III

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Articolo 1 - Se i sacramenti siano necessari alla salvezza umana

In 4 Sent., d. 1, q. 1, a. 2, sol. 1; C. G., III, cc. 119; IV, cc. 55, 56

Pare che i sacramenti non siano necessari alla salvezza umana.

Infatti:

1. L'Apostolo [ 1 Tm 4,8 ] insegna: « L'esercizio fisico è utile a poco ».

Ma l'uso dei sacramenti, come si è visto sopra [ q. 60, a. 6 ], è un esercizio fisico, poiché essi vengono celebrati usando come simboli delle realtà sensibili e delle parole.

Perciò i sacramenti non sono necessari all'umana salvezza.

2. S. Paolo [ 2 Cor 12,9 ] si sentì dire: « Ti basta la mia grazia ».

Ma essa non basterebbe se i sacramenti fossero necessari alla salvezza.

Essi dunque non sono necessari.

3. Posta la causa sufficiente, null'altro si richiede per l'effetto.

Ma la passione di Cristo è la causa sufficiente della nostra salvezza, poiché l'Apostolo [ Rm 5,10 ] scrive: « Se quando eravamo nemici siamo stati riconciliati con Dio per mezzo della morte del Figlio suo, molto più ora, che siamo riconciliati, saremo salvati mediante la sua vita ».

Non si richiedono dunque i sacramenti per la salvezza umana.

In contrario:

S. Agostino [ Contra Faustum 19,11 ] scrive: « Gli uomini non possono radunarsi nel nome di alcuna religione, vera o falsa, senza collegarsi nella compartecipazione di riti o sacramenti visibili ».

Ora, è necessario alla salvezza umana che gli uomini si raccolgano nel nome dell'unica vera religione.

Quindi i sacramenti sono necessari all'umana salvezza.

Dimostrazione:

I sacramenti sono necessari alla salvezza dell'uomo per tre ragioni.

La prima va desunta dalla condizione dell'uomo, il quale deve essere condotto per mezzo di realtà corporee e sensibili alle realtà di ordine spirituale e intelligibile.

Ma la provvidenza divina suole provvedere a ogni essere secondo la sua condizione.

Perciò è conveniente che la divina sapienza offra all'uomo gli aiuti per la salvezza sotto dei segni corporei e sensibili, che vengono detti sacramenti.

La seconda ragione va desunta dallo stato dell'uomo, che peccando si rese nei suoi affetti schiavo delle realtà materiali.

Ora, la medicina va applicata sulla parte malata.

Era quindi conveniente che Dio fornisse all'uomo il rimedio spirituale con dei segni corporei: perché se gli avesse proposto le pure realtà spirituali, l'uomo non avrebbe potuto applicare ad esse il suo animo, dedito alle cose materiali.

La terza ragione poi va desunta dal predominio che nell'attività umana hanno le realtà di ordine materiale.

Perché dunque non riuscisse duro all'uomo l'essere completamente astratto dalle attività materiali, gli furono proposte nei sacramenti alcune attività di ordine corporale, alle quali applicarsi salutarmente, evitando gli atti superstiziosi, che consistono nel culto dei demoni, o gli atti comunque nocivi, che consistono nelle azioni peccaminose.

Così dunque con l'istituzione dei sacramenti l'uomo viene formato spiritualmente attraverso le realtà sensibili, in armonia con la sua natura; viene mantenuto nell'umiltà, vedendosi sottomesso a realtà materiali chiamate a soccorrerlo; viene preservato infine dalle cattive azioni di ordine corporale con i salutari riti sacramentali.

Analisi delle obiezioni:

1. Gli esercizi fisici non sono molto utili in quanto corporali.

Ma tali esercizi nell'uso dei sacramenti non sono puramente corporali, bensì in un certo senso spirituali: cioè in forza del loro significato e della loro efficacia.

2. La causa efficace della salvezza umana è certamente la grazia divina.

Ma Dio dà la grazia agli uomini nel modo ad essi conveniente.

E così gli uomini hanno bisogno dei sacramenti per conseguire la grazia.

3. La passione di Cristo è la causa sufficiente dell'umana salvezza.

Ma da ciò non segue che i sacramenti non siano necessari a tale fine: poiché essi operano in virtù della passione di Cristo, e questa con i sacramenti viene come applicata ai singoli individui, secondo le parole di S. Paolo [ Rm 6,3 ]: « Quanti siamo stati battezzati in Cristo Gesù, siamo stati battezzati nella sua morte ».

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