Summa Teologica - III |
II-II, q. 100, a. 2, ad 1; In 4 Sent., d. 5, q. 2, a. 1, sol. 1; d. 17, q. 3, a. 3, sol. 2, ad 3; d. 20, q. 1, a. 1, sol. 2, ad 3; d. 23, q. 2, a. 1, sol. 1
Pare che un laico non possa battezzare.
1. Battezzare spetta propriamente all'ordine sacerdotale, come si è detto [ a. 2 ].
Ma le competenze di un ordine non possono essere attribuite a chi è privo di tale ordine.
Un laico dunque, che non ha l'ordine, non può battezzare.
2. Battezzare è più che compiere gli altri sacramentali del battesimo, come catechizzare, esorcizzare e benedire l'acqua battesimale.
Ora, questi atti non possono essere compiuti dai laici, ma solo dai sacerdoti.
Molto meno quindi i laici possono battezzare.
3. Come è un sacramento di necessità il battesimo, così lo è pure la penitenza.
Ma un laico non può assolvere in foro penitenziale.
Quindi non può nemmeno battezzare.
Il Papa Gelasio [ I ] e S. Isidoro [ De eccl. off. 2,25 ] dicono che « battezzare, in caso di necessità, è concesso comunemente ai laici cristiani ».
Alla misericordia di colui che « vuole la salvezza di tutti gli uomini » [ 1 Tm 2,4 ] si addice di facilitare all'uomo l'uso delle cose necessarie alla salvezza.
Ma fra tutti i sacramenti è della massima necessità il battesimo, che è la rigenerazione dell'uomo alla vita soprannaturale: infatti ai bambini non si può provvedere altrimenti, e gli adulti non possono se non con il battesimo conseguire la piena remissione sia della colpa che della pena.
Quindi, perché l'uomo non venga a mancare di un rimedio tanto necessario, fu stabilito sia che la sua materia fosse comune, cioè fosse l'acqua, che tutti possono avere, sia che il ministro potesse essere chiunque, anche chi non è ordinato, affinché nessuno rischi la sua salvezza per la mancanza del battesimo.
1. Battezzare spetta all'ordine sacerdotale per ragioni di convenienza e di solennità, ma queste ragioni non toccano la validità del sacramento.
Quindi un laico, anche se battezza fuori del caso di necessità, benché pecchi, conferisce tuttavia il sacramento del battesimo, e chi è stato battezzato in questo modo non deve essere ribattezzato.
2. I sacramentali suddetti riguardano la solennità, non la validità del battesimo.
Quindi non devono né possono essere compiuti da un laico, ma solo dal sacerdote, a cui spetta battezzare solennemente.
3. La penitenza, come si è detto sopra [ q. 65, aa. 3,4 ], non è così strettamente necessaria quanto il battesimo: si può infatti supplire con la contrizione alla mancanza dell'assoluzione sacerdotale, che non libera da tutta la pena e non viene data ai bambini.
Non c'è quindi parità con il battesimo, il cui effetto non può essere supplito con alcun altro mezzo.
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