Summa Teologica - III |
In 4 Sent., d. 11, q. 2, a. 1, sol. 1, 2; C. G., IV, c. 61; In 1 Cor., c. 11, lect. 5
Pare che la materia di questo sacramento non sia il pane e il vino.
1. Questo sacramento deve rappresentare la passione di Cristo meglio dei sacramenti dell'antica legge.
Ora, le carni degli animali, che erano la materia dei sacramenti dell'antica legge, rappresentavano la passione di Cristo in modo più espressivo del pane e del vino.
Quindi la materia di questo sacramento dovrebbero essere le carni degli animali, piuttosto che il pane e il vino.
2. Questo sacramento deve essere celebrato dappertutto.
Ma in molte regioni non si trova il pane di frumento, e in molte altre il vino.
Quindi il pane e il vino non sono la materia conveniente di questo sacramento.
3. A questo sacramento hanno diritto sia i sani che i malati.
Ma il vino nuoce a certi malati.
Quindi il vino non può essere la materia di questo sacramento.
Il Papa Alessandro I [ Decr. di Graz. 3,2,1 ] prescrive: « Nelle offerte sacramentali si offrano per il sacrificio solo il pane e il vino mescolato con acqua ».
Circa la materia di questo sacramento ci sono stati molti e diversi errori.
Alcuni, i cosiddetti Artoturiti, secondo S. Agostino [ De haeres. 28 ] « offrono pane e formaggio, dicendo che i primi uomini facevano le loro offerte con i frutti della terra e delle pecore ».
- Altri invece, ossia i Catafrigi e i Pepuziani [ De haeres 26 ], « si dice che confezionino una specie di Eucaristia con il sangue di un bambino, spillandolo da tutto il suo corpo attraverso minute punture, mescolandolo con la farina e facendone il pane ».
- Alcuni altri poi, chiamati Acquariani, offrono in questo sacramento acqua soltanto, sotto pretesto di sobrietà [ ib. 64 ].
Ora, tutti questi e altri simili errori vengono confutati in base al fatto che Cristo istituì questo sacramento sotto le specie del pane e del vino, come risulta dal Vangelo [ Mt 26,26ss ].
Quindi il pane e il vino sono la materia conveniente di questo sacramento.
E ciò ragionevolmente.
Primo, a motivo dell'uso di questo sacramento, che consiste nella manducazione.
Come infatti nel sacramento del battesimo per l'abluzione spirituale viene usata l'acqua, in quanto l'abluzione corporale viene fatta comunemente con l'acqua, così nell'Eucaristia vengono assunti per la refezione spirituale il pane e il vino in quanto di essi più comunemente si cibano gli uomini.
Secondo, in rapporto alla passione di Cristo, che avvenne con la separazione del sangue dal corpo.
Perciò in questo sacramento, che è il memoriale della passione del Signore, vengono assunti separatamente il pane come sacramento del corpo e il vino come sacramento del sangue.
Terzo, in rapporto all'effetto considerato in ciascuno di coloro che ricevono il sacramento.
Poiché, come dice S. Ambrogio [ Ambrosiaster, In 1 Cor 11,20 ], « questo sacramento vale a custodire sia l'anima che il corpo »: per cui si offre « il corpo di Cristo » sotto le specie del pane « per la salvezza del corpo, e il sangue » sotto le specie del vino « per la salvezza dell'anima »; poiché, come afferma il Levitico [ Lv 17,14 ], « l'anima di ogni vivente sta nel sangue ».
Quarto, in rapporto all'effetto relativo a tutta la Chiesa, la quale, secondo la Glossa [ ord. di Agost. ] posta a commento delle parole di S. Paolo [ 1 Cor 10,17 ]: « Pur essendo molti siamo un solo corpo », risulta da diversi fedeli, « come il pane deriva da chicchi diversi e il vino fluisce da diversi grappoli d'uva ».
1. Le carni degli animali uccisi, quantunque rappresentino la passione di Cristo in modo più espressivo, tuttavia sono meno indicate per l'uso comune di questo sacramento e per esprimere l'unità della Chiesa.
2. Il frumento e il vino, sebbene non nascano in tutte le regioni, possono però essere facilmente trasportati in qualsiasi luogo della terra nella misura richiesta da questo sacramento.
Se però mancasse uno dei due elementi, uno non deve essere consacrato senza l'altro: poiché non si compirebbe il sacrificio.
3. Il vino preso in piccola quantità non può nuocere sensibilmente a un ammalato.
Tuttavia, se si teme un danno, non è necessario che tutti coloro che ricevono il corpo di Cristo ne ricevano anche il sangue, come si dirà in seguito [ q. 80, a. 12 ].
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