Summa Teologica - III |
In 4 Sent., d. 13, q. 1, a. 1, sol. 5
Pare che la messa di un sacerdote cattivo non valga meno di quella di un sacerdote buono.
1. S. Gregorio [ Decr. di Graz. 2,1,1,84 ] scrive: « Oh, in quale grande illusione cadono quanti ritengono che i divini e occulti misteri possano essere santificati più da questi che da quelli, mentre li santifica l'unico e identico Spirito Santo operando occultamente e invisibilmente! ».
Ma questi occulti misteri vengono celebrati nella messa.
Quindi la messa di un sacerdote cattivo non vale meno della messa di un sacerdote buono.
2. Come il battesimo viene conferito dal ministro per la virtù di Cristo che battezza, così anche l'Eucaristia, che viene consacrata in persona di Cristo.
Ma da un ministro più buono non viene dato un battesimo migliore, come si disse sopra [ q. 64, a. 1, ad 2 ].
Quindi neppure è migliore la messa che è celebrata da un sacerdote più santo.
3. Come i meriti dei sacerdoti si distinguono secondo il bene e il meglio, così si distinguono anche secondo il bene e il male.
Se dunque la messa di un sacerdote migliore è migliore, ne segue che la messa di un sacerdote cattivo è cattiva.
Ma ciò non è ammissibile, poiché la malizia del ministro non può ridondare sui misteri di Cristo, come insegna S. Agostino [ De bapt. contra Donat. 7,12.22 ].
Quindi neppure può essere migliore la messa di un sacerdote più santo.
Nei Canoni [ Decr. di Graz. 2,1,1,91 ] si legge: « Quanto più degni sono i sacerdoti, tanto più facilmente vengono esauditi nelle necessità per cui pregano ».
Nella messa si devono considerare due cose: il sacramento stesso, che è la cosa principale, e le preghiere che nella messa vengono fatte per i vivi e per i morti.
Ora, quanto al sacramento la messa di un sacerdote cattivo non vale meno di quella di uno buono, poiché nell'uno e nell'altro caso viene consacrato il medesimo sacramento.
Le preghiere invece che vengono fatte nella messa possono essere considerate sotto due aspetti.
Primo, in quanto hanno efficacia dalla devozione del sacerdote che prega.
E allora non c'è dubbio che la messa di un sacerdote migliore è più fruttuosa.
- Secondo, in quanto le preghiere vengono proferite dal sacerdote nella messa a nome di tutta la Chiesa, della quale il sacerdote è ministro.
E questo ministero rimane anche nei peccatori, come si è detto sopra [ a. 5 ] a proposito del ministero di Cristo.
Perciò sotto questo riguardo sono fruttuose non solo le preghiere che il sacerdote peccatore fa durante la messa, ma anche tutte le altre che egli recita negli uffici ecclesiastici in cui agisce in nome della Chiesa.
Invece non sono fruttuose le sue preghiere private, secondo le parole dei Proverbi [ Pr 28,9 ]: « Chi volge altrove l'orecchio per non ascoltare la legge, anche la sua preghiera è in abominio ».
1. S. Gregorio nel testo citato si riferisce alla santità del sacramento divino.
2. Nel sacramento del battesimo non si fanno preghiere solenni per tutti i fedeli come nella messa.
Quindi il paragone in questo non regge.
Regge invece quanto all'effetto del sacramento.
3. La virtù dello Spirito Santo, che mediante l'unione della carità rende intercomunicanti i beni delle membra di Cristo, fa sì che il bene privato, presente nella messa di un buon sacerdote, giovi anche agli altri.
Invece il male privato di una persona non può nuocere agli altri se questi in qualche modo non vi acconsentono, come spiega S. Agostino [ Contra Parmen. 2, cc. 17,21 ].
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