Summa Teologica - III |
In 4 Sent., d. 16, q. 1, a. 1, sol. 1, 4
Pare che alla penitenza non si debbano assegnare delle parti.
1. I sacramenti sono dei riti nei quali « la virtù di Dio opera misteriosamente la salvezza » [ Isid., Etym. 6,19 ].
Ma la virtù di Dio è una e semplice.
Quindi alla penitenza, che è un sacramento, non si devono assegnare delle parti.
2. La penitenza è virtù e sacramento.
Ma in quanto è una virtù non può avere delle parti: infatti la virtù è un abito, che è una qualità semplice dell'anima.
E lo stesso si dica della penitenza in quanto sacramento: poiché al battesimo e agli altri sacramenti non vengono assegnate delle parti.
Perciò alla penitenza in nessun modo vanno assegnate delle parti.
3. La materia della penitenza è il peccato, come si è detto sopra [ q. 84, aa. 2,3 ].
Ora, al peccato non vengono assegnate delle parti.
Quindi esse non vanno assegnate neppure alla penitenza.
Le parti sono gli elementi che concorrono a integrare la perfezione di una cosa.
Ora, la perfezione della penitenza viene integrata da più elementi, cioè dalla contrizione, dalla confessione e dalla soddisfazione.
Quindi la penitenza ha delle parti.
Le parti sono gli elementi in cui un tutto si divide materialmente: poiché le parti stanno al tutto come la materia alla forma; per cui Aristotele [ Phys. 2,3 ] considera le parti nel genere della causa materiale, e il tutto nel genere della causa formale.
Perciò dovunque si riscontra dal lato della materia una certa pluralità, là è possibile riscontrare delle parti.
Ora, come si è visto sopra [ q. 84, a. 1, ad 1,2; a. 2 ], nel sacramento della penitenza gli atti umani costituiscono come la materia.
Siccome quindi alla perfezione della penitenza si richiedono diversi atti umani, cioè la contrizione, la confessione e la soddisfazione, come vedremo [ a. 2 ], è chiaro che il sacramento della penitenza ha delle parti.
1. I sacramenti sono tutti dotati di semplicità rispetto alla virtù divina che opera in essi.
Ma la virtù di Dio, a motivo della sua grandezza, può agire per mezzo di uno strumento sia unico che molteplice: e in base a questa molteplicità si possono riscontrare delle parti in un dato sacramento.
2. Le parti non vengono assegnate alla penitenza in quanto è una virtù: poiché gli atti umani, che nella penitenza sono molteplici, non sono parti rispetto all'abito della virtù, bensì suoi effetti.
Perciò le parti vengono assegnate alla penitenza in quanto è un sacramento nel quale gli atti umani hanno funzione di materia.
Ora, negli altri sacramenti la materia non è costituita dagli atti umani, bensì da realtà esterne: o semplici, come l'acqua e l'olio, oppure composte, come il crisma.
Per questo negli altri sacramenti non si parla di parti.
3. I peccati sono la materia remota della penitenza: in quanto cioè sono la materia o l'oggetto degli atti umani, i quali sono la materia propria della penitenza in quanto è un sacramento.
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