Supplemento alla III parte

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Articolo 6 - Se il limbo dei bambini si identifichi con quello dei patriarchi

Pare che il limbo dei bambini si identifichi con quello dei patriarchi.

Infatti:

1. La pena deve essere proporzionata alla colpa.

Ora, la colpa che teneva prigionieri i patriarchi e i bambini era la stessa, cioè la colpa originale.

Quindi deve essere identico il luogo di pena per gli uni e per gli altri.

2. S. Agostino [ Enchir. 93 ] afferma che « la pena dei bambini che muoiono col solo peccato originale è la più mite ».

Ora nessuna pena è più mite di quella subita dai patriarchi.

Quindi è identico il luogo della loro pena.

In contrario:

Come per il peccato attuale c'è una pena temporale in purgatorio e una eterna nell'inferno, così per il peccato originale vi era una pena temporale nel limbo dei patriarchi e ve n'è una eterna nel limbo dei bambini.

Come quindi non si identificano l'inferno e il purgatorio, così neppure il limbo dei bambini e quello dei patriarchi.

Quanto poi all'identità del luogo dell'inferno e del purgatorio, ne abbiamo già trattato in precedenza [ In 4 Sent., d. 21, q. 1, a. 1, sol. 2 ].

Dimostrazione:

Il limbo dei patriarchi e quello dei bambini sono indubbiamente diversi quanto alla qualità del premio o della pena.

Infatti i bambini sono privi di quella speranza della beatitudine che avevano i patriarchi, oltre che della luce della fede e della grazia.

Ma l'ubicazione si ritiene probabilmente fosse la stessa: solo che il limbo dei patriarchi era al disopra del limbo dei bambini, come si è detto [ a. 5 ] a proposito del limbo e dell'inferno.

Analisi delle obiezioni:

1. I patriarchi e i bambini non hanno la stessa relazione col peccato originale.

Nei patriarchi infatti la colpa originale era già stata espiata per ciò che contaminava la loro persona, pur rimanendo nella natura umana un impedimento non ancora perfettamente soddisfatto.

Nei bambini invece c'è un duplice impedimento: personale e naturale.

Per cui dovevano essere destinate dimore differenti ai bambini e ai patriarchi.

2. S. Agostino parla dei castighi dovuti in ragione della persona, tra i quali il più mite è quello del solo peccato originale.

Ma c'è un castigo ancora più mite, ed è quello di coloro che sono impediti di possedere la gloria non per delle menomazioni personali, bensì per la sola menomazione della natura, riducendosi la pena alla sola dilazione della gloria.

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