Supplemento alla III parte |
Pare che risorgerà tutto ciò che fu materialmente nelle membra umane.
1. Alla risurrezione sono destinati molto meno i capelli che tutte le altre membra.
Eppure quanto fece parte dei capelli dovrà risorgere tutto, se non nei capelli, almeno in altre parti del corpo, come scrive S. Agostino [ Enchir. 89 ].
Perciò a maggior ragione risorgerà tutto ciò che fu presente anche solo materialmente nelle altre membra del corpo.
2. Come le varie particelle di carne sono attuate dall'anima razionale specificamente, così lo sono anche materialmente.
Ora, il corpo umano è ordinato alla risurrezione in quanto fu attuato dall'anima razionale.
Quindi le parti risorgeranno non solo come parti specifiche, ma anche come parti materiali.
3. La totalità del corpo umano è data da quel medesimo principio da cui dipende la sua divisione in parti.
Ora, la divisione in parti è dovuta al corpo umano secondo la materia, la cui disposizione è la quantità, in base alla quale essa è divisibile.
Perciò la stessa integrità del corpo richiede la totalità delle parti materiali.
Se quindi non risorgessero tutte le parti della materia, non risorgerebbe il corpo nella sua totalità.
Il che è inammissibile.
1. Le varie parti del corpo secondo la materia non rimangono, ma vanno e vengono, come spiega Aristotele [ De gen. et corr. 1,5 ].
Se quindi tutte le parti risorgessero secondo la materia, il corpo che risorge sarebbe o densissimo, oppure di una grandezza spropositata.
2. Tutto ciò che appartiene alla verità della natura umana in un dato individuo può essere materialmente parte di un altro che si cibi delle sue carni.
Se quindi in uno risorgessero tutte le parti che gli sono appartenute secondo la materia, ne seguirebbe che in lui verrebbe a risorgere quanto appartiene alla verità della natura umana nell'altro.
Il che è inammissibile.
Ciò che è nell'uomo materialmente è ordinato alla risurrezione solo in quanto appartiene alla verità della natura umana: poiché è sotto questo aspetto che ha rapporto con l'anima razionale.
Ora, tutto ciò che si trova materialmente nell'uomo appartiene alla verità della natura umana per la propria natura specifica, ma non le appartiene tutto nella totalità della sua materia, poiché tutta la materia che è stata in un uomo dall'inizio della sua vita sino alla sua fine sorpassa la quantità richiesta dalla specie: come dice la terza opinione [ cf. a. prec. ], che io ritengo più probabile delle altre.
Perciò quanto viene a trovarsi nell'uomo risorgerà secondo la totalità richiesta dalla specie, considerata la quantità, la figura, la dislocazione e l'ordine delle parti, ma non risorgerà tutto secondo la totalità della materia.
La prima e la seconda opinione invece non badano a questa distinzione, ma distinguono tra parti che hanno entrambe la specie e la materia.
Ed entrambe queste opinioni convengono nel dire che quanto deriva direttamente dal seme risorge integralmente, anche sotto l'aspetto della totalità materiale.
Invece differiscono nel fatto che mentre la prima esclude la risurrezione di qualsiasi parte assimilata dagli elementi, la seconda invece parzialmente la ammette, come risulta chiaro da quanto abbiamo detto [ a. prec. ] .
1. Come quanto si riscontra nelle altre parti del corpo risorge secondo una totalità specifica, ma non secondo una totalità materiale, così avverrà anche per i capelli.
Ora, nelle altre parti del corpo certi apporti della nutrizione servono per la crescita: e questi apporti vanno considerati come una parte nuova in rapporto alla totalità specifica, poiché vengono a occupare nel corpo una dislocazione a parte, e sottostanno ad altre parti della dimensione.
C'è invece qualche apporto che non produce una crescita, ma con la nutrizione serve a restaurare soltanto qualche elemento perduto: e questo non viene considerato come una parte nuova del tutto sotto l'aspetto specifico, non ottenendo esso nel corpo se non la dislocazione e lo spazio occupati prima dalla parte scomparsa; sebbene possa essere considerato come una parte nuova sotto l'aspetto della totalità materiale.
E lo stesso discorso vale per i capelli.
S. Agostino quindi parla del taglio di quei capelli che producevano una crescita.
E questi è necessario che risorgano: però non in tutta la loro lunghezza, che sarebbe esagerata, ma trasformandosi in altre parti del corpo secondo che la divina provvidenza giudicherà necessario.
- Oppure egli parla del caso in cui altre parti del corpo si trovino menomate.
In tal caso infatti la loro menomazione può essere riparata con il sovrappiù dei capelli.
2. Secondo la terza opinione non c'è distinzione tra parti specifiche e parti materiali.
Poiché il Filosofo [ l. cit. nel s. c. 1 ] ricorre a quella distinzione non per distinguere tra loro queste parti, ma per spiegare che le medesime parti possono essere considerate sia secondo la specie, rispetto a quanto c'è di formale e di specifico in esse, sia secondo la materia, rispetto a ciò che fa da sostrato alla forma e alla specie.
Ora, è evidente che la materia della nostra carne non è ordinata all'anima razionale se non in quanto è attuata da tale forma.
Perciò in forza di essa è ordinata alla risurrezione.
Invece la prima e la seconda opinione, che distinguono le parti di ordine specifico da quelle di ordine materiale, affermano che l'anima, sebbene attui le une e le altre, tuttavia attuerebbe le parti di ordine materiale mediante quelle di ordine specifico.
Per cui esse non sarebbero ordinate ugualmente alla risurrezione.
3. Nella materia delle realtà generabili e corruttibili è necessario concepire le dimensioni interminate prima dell'infusione della forma sostanziale.
Perciò alla materia va attribuita propriamente la divisibilità secondo queste dimensioni.
Ma la quantità completa e terminata sopraggiunge nella materia dopo la forma sostanziale.
La divisione quindi che viene fatta secondo le dimensioni terminate riguarda la specie: soprattutto quando la natura della specie esige una determinata dislocazione delle parti, come avviene nel corpo umano.
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