Supplemento alla III parte

Indice

Articolo 3 - Se tutti i meriti o i demeriti propri e altrui verranno conosciuti con una sola intuizione

Pare che i meriti o i demeriti propri e altrui non verranno conosciuti tutti con un'unica intuizione.

Infatti:

1. Le cose che sono considerate distintamente una per una non possono essere viste con un'unica intuizione.

Ma i dannati considereranno e piangeranno distintamente i loro peccati, poiché sta scritto [ Sap 5,8 ]: « Che cosa ci ha giovato la nostra superbia? », ecc.

Quindi essi non li vedranno tutti con una sola intuizione.

2. Il Filosofo [ Topic. 2,10 ] afferma che « non è possibile avere l'intellezione simultanea di più cose ».

Ora, i meriti e i demeriti propri e altrui non sono percettibili che con l'intelletto.

Quindi non potranno essere visti tutti simultaneamente.

3. L'intelletto degli uomini dannati dopo la risurrezione non sarà più elevato di quanto lo è ora l'intelletto degli angeli buoni rispetto alla conoscenza naturale, con la quale essi conoscono le cose mediante le idee innate.

Ora, con tale conoscenza gli angeli non sono in grado di vedere più cose simultaneamente.

Quindi neppure i dannati potranno allora vedere simultaneamente tutte le azioni compiute.

In contrario:

1. A commento di quelle parole del libro di Giobbe [ Gb 8,22 ]: « Saranno coperti di vergogna », la Glossa [ ord. ] afferma: « Alla vista del giudice apparirà davanti agli occhi della mente tutto il male commesso.

Ma il giudice lo vedranno all'istante.

Quindi anche il male commesso.

E per la stessa ragione tutto il resto.

2. S. Agostino [ De civ. Dei 20,14 ] giudica inammissibile la lettura nel giudizio di un libro materiale in cui siano scritte le azioni di ognuno, per il fatto che nessuno può farsi un'idea della grandezza di tale libro, o del tempo necessario per leggerlo.

Ma per lo stesso motivo non è possibile farsi un'idea del tempo necessario per considerare tutti i meriti e i demeriti propri e altrui, se uno dovesse conoscerli successivamente.

Perciò è necessario ammettere che ognuno li vedrà tutti in modo simultaneo.

Dimostrazione:

Sull'argomento ci sono due opinioni.

Alcuni infatti ritengono che ciascuno vedrà tutti i meriti e i demeriti, propri e altrui, in maniera istantanea.

- E questo è facile crederlo dei beati: poiché essi vedranno tutte le cose nell'unica essenza divina, per cui non ci saranno ostacoli a vedere più cose simultaneamente.

Ma per i dannati è più difficile, non essendo il loro intelletto elevato al punto di vedere Dio, e in lui tutte le cose.

Perciò altri affermano che i malvagi vedranno tutti i loro peccati, ma in generale; e ciò basterebbe per l'accusa che dovrà esserci nel giudizio, oppure per l'assoluzione.

Essi però non vedranno simultaneamente tutto scendendo alle singole azioni.

- Ma anche questa opinione non sembra conciliabile con le affermazioni di S. Agostino [ De civ. Dei 20,14 ], il quale dice che tutte le cose saranno enumerate con l'intuizione della mente: ora, ciò che si conosce in generale non viene enumerato.

Perciò si può scegliere una via intermedia: che cioè essi considereranno le singole azioni, però non in un istante, bensì in un tempo brevissimo, con l'aiuto della virtù di Dio.

Per questo S. Agostino [ De civ. Dei 20,14 ] scrive che le enumereranno « con mirabile celerità ».

Né ciò è impossibile: poiché in qualsiasi frazione di tempo ci sono in potenza infiniti istanti.

Sono così risolte anche le obiezioni, presentate nei due sensi opposti.

Indice