Supplemento alla III parte

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Articolo 1 - Se nell'inferno i dannati soffrano soltanto la pena del fuoco

Pare che nell'inferno i dannati soffrano soltanto la pena del fuoco.

Infatti:

1. Nel Vangelo, là dove si accenna alla loro condanna [ Mt 25,41 ], viene ricordato solo il fuoco: « Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno! ».

2. Come al peccato veniale è dovuta la pena del purgatorio, così al mortale è dovuta la pena dell'inferno.

Ma nel purgatorio non si legge che ci sia un'altra pena oltre a quella del fuoco, come risulta dalle parole di S. Paolo [ 1 Cor 3,13 ]: « Quale sia l'opera di ciascuno, lo mostrerà il fuoco ».

Perciò anche nell'inferno non ci sarà altro che la pena del fuoco.

3. La variazione delle pene implica un certo refrigerio, come quando uno dal caldo passa al freddo.

Ora, nei dannati non è ammissibile alcun refrigerio.

Quindi in essi non ci saranno diversi castighi, ma solo la pena del fuoco.

In contrario:

1. Nei Salmi [ Sal 11,6 ] si legge: « Farà piovere sugli empi brace, fuoco e zolfo, vento bruciante toccherà loro in sorte ».

2. E in Giobbe [ Gb 24,19 Vg ]: « A eccessivo calore passi l'empio dalle acque delle nevi ».

Dimostrazione:

Come dice S. Basilio [ Hom. in Ps. 28 ], nell'ultima purificazione del mondo ci sarà una separazione negli elementi, in modo che quanto è puro e nobile rimanga nelle parti superiori a gloria dei beati, e quanto è ignobile e lurido precipiti nell'inferno per il castigo dei dannati.

Per cui, come ogni creatura sarà per i beati oggetto di gioia, così per i dannati da tutte le creature proverrà un aumento del tormento, secondo le parole della Sapienza [ Sap 5,21 ]: « Il mondo combatterà con lui contro gli insensati ».

Del resto ciò si addice alla divina giustizia: che cioè come essi allontanandosi col peccato dall'unico [ vero bene ] riposero il loro fine nelle cose materiali, che sono molteplici e varie, così vengano tormentati in vari modi da molte cose.

Analisi delle obiezioni:

1. Essendo il fuoco la pena più lancinante, per la sua virtù attiva, col termine « fuoco » viene designato qualsiasi tormento, quando è veemente.

2. La pena del purgatorio serve principalmente a purificare, non a tormentare, per cui deve dipendere solo dal fuoco, che eccelle nella virtù purificatrice.

Ma la pena dei dannati non è ordinata a purificare.

Perciò il paragone non regge.

3. I dannati passeranno da un violentissimo calore a un violentissimo freddo senza provarne alcun refrigerio.

Poiché la diversa impressione prodotta allora dalle cause esterne non avverrà mediante la trasmutazione del corpo dalla sua primitiva disposizione naturale, in modo cioè che l'impressione contraria riportando il corpo al suo giusto equilibrio causi un refrigerio, come si verifica adesso, ma avverrà per un'azione spirituale, simile a quella delle realtà sensibili quando influiscono sui sensi, con l'impressione di quelle forme negli organi sensitivi secondo il loro essere spirituale, e non secondo il loro essere materiale.

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