Congresso Mondiale degli ex-allievi lasalliani

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"L'Unione": opera di perseveranza voluta da Gesù Crocifisso

a) L'idea madre dell'Unione

In quel tempo la Casa Generalizia dell'Istituto era stata trasferita da pochi anni nel Belgio, a Lembecq-lez-Hall, a seguito della legge laicista del ministro Combes (1904) che scacciava dlla Francia con altra famiglie religiose anche i figli di S. Giovanni Battista de La Salle.1

Durante quel secondo noviziato i superiori fecero molte insistenze affinché i Fratelli convenuti provvedessero a suscitare presso le loro case adeguate opere di perseveranza.

 E per aiutarli e spronarli i superiori illustrarono ai secondi novizi le opere di perseveranza già fiorenti qua e là nel mondo lasalliano, sottolineando soprattutto le iniziative catechistiche di Parigi, Madrid e Lione e l'opera di S. Benedetto Labre fondata dal santo fratello Exupérien.

Il Servo di Dio rimase profondamente impressionato dalle insistenze talvolta accorate e preoccupate dei superiori e, ubbidiente com'era, nel clima di ritiro e di preghiera di Lembecq-lez-Hall, concepì quella che fu poi l'idea madre dell'unione.

Pensò egli allora di "formare un'associazione di giovani veramente buoni e zelanti nell'apostolato catechistico", "per aiutarli a praticare nel mondo una vita intensamente cristiana".

L'dea semplicissima ma davvero ispirata e perciò capace di portare frutti sorprendenti e insperati, come lo dimostreranno gli eventi futuri.

Se questi furono i primi fatti che portarono all'Unione, è importante cercare di interpretarli, sia pure brevemente, affinché ci si avvii a cogliere il loro profondo significato.

Già abbiamo rilevato come a causa dello spirito laicista imperante il Fratello Teodoreto frequentasse il suo secondo noviziato nel Belgio anziché nella terra madre del suo Istituto.

Queste dolorose circostanze dovettero avere il loro peso nello stimolare i superiori a insistere sulla necessità di collaborare con il massimo impegno e con nuove iniziative alla perseveranza dei giovani educati dalle Scuole Cristiane.

Anche se il problema della perseveranza scaturiva dalla stessa finalità della Scuola Cristiana, i tempi e le circostanze erano, come lo sono ora, assai difficili per la religione e specialmente per la stessa sopravvivenza della Scuola Cristiana.

Tali tempi e circostanze sicuramente non mancarono di motivare le esortazioni dei superiori.

Ma quello che più conta rilevare è che l'appello alle opere di perseveranza veniva praticamente lanciato, e lanciato dai superiori, come un coerente sviluppo della vocazione di Fratello.

Così se il Fratello Teodoreto diventerà . come avvenne poi - il fondatore di una nuova opera, questo fatto non avrà nulla di estraneo e di eccezionale rispetto alla fedeltà alla sua condizione di religioso educatore stabilmente abbracciata davanti a Dio e alla Chiesa.

Non per nulla Egli attuando l'Unione volle essere e si sentì unicamente "Fratello" al punto da ritenerne fondatore lo stesso S. Giovanni Battista de La Salle.

Il carattere eccezionale e straordinario dell'Unione si potrà riscontrare piuttosto nella singolare e significativa fecondità cristiana della iniziativa.

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1 Con la legge Combes venne soppresso l'insegnamento dato dalle Congregazioni religiose.
Delle 1500 scuole tenute da 14.000 Fratelli delle S. C. con 200.000 alunni, più della metà furono chiuse subito.
Le altre furono chiuse via via, sino a ridursi a 13 nel 1914.
in quell'anno "l'union sacrée" proclamata all'inizio della prima guerra mondiale permise a queste ultime 13 scuole di continuare.
Dopo la guerra i Fratelli poterono rientrare di fatto in patria e riprendere la loro attività, piano piano.
Dal 1904 al 1914 molti Fratelli si secolarizzarono per salvare alcune opere; molti invece emigrarono.
Cosicché la terribile prova si trasformò nei piani della Provvidenza in un fortissimo impulso all'espansione dell'Istituto in tutto il mondo.
L'anno più duro per la famiglia lasalliana, cioè il 1914, sarà pure l'anno della fondazione dell'Unione.