Congresso Mondiale degli ex-allievi lasalliani |
L'apostolato sociale dei Catechisti - come già ho osservato - non mira direttamente a modificare e trasformare strutture e strumenti politici, quanto piuttosto a suscitare e ad educare nei singoli dimensioni e attitudini socialmente cristiane.
Essi cioè si debbono prodigare nel costruire e potenziare la società religiosa e quella civile, la società familiare e le altre cosiddette "intermedie" nell'interiorità di coloro che ne sono e soprattutto di coloro che ne saranno i membri attivi e responsabili; tutto ciò come virtuosa e cristiana esigenza e capacità di giustizia, di libertà, di amore e di pace.
Questo apostolato eminentemente educativo deve avere per i Catechisti - quando ciò è possibile . l'assoluta precedenza su ogni altra forma di intervento sociale e assistenziale.
I Catechisti debbono in primo luogo insegnare ed educare ad essere fautori di vero progresso sociale e civile in senso cristiano, a essere elementi attivi e responsabili, capaci di produrre ogni sorta di bene per sé e per gli altri, capaci di soccorrere ogni indigenza, specialmente quella di coloro che non possono più provvedere a se stessi.
È perciò precisamente consequenziale che i Catechisti guardino alla Scuola, e alla Scuola Cristiana, come al fulcro di tutto il loro apostolato sociale.
Fra i diversi ambienti umani quello che dopo la famiglia interessa immediatamente l'apostolato sociale dei Catechisti è il mondo del lavoro.
Del resto è proprio dal lavoro e dal mondo del lavoro che dipende ormai tanta parte della proprietà, dell'equilibrio e dello stesso ordinamento della società civile.
Nella loro veste di educatori cristiani e di promotori e sostenitori della cristiana educazione della gioventù, i Catechisti debbono estendere il loro apporto ad ogni livello del mondo del lavoro; e tra le varie categorie che vi operano e gli enti il cui scopo è di tutelare la giustizia e l'operatività dei rapporti di lavoro, la dignità e l'elevazione della persona umana.
I Catechisti largiscono il loro contributo per l'avvento di un ordine sociale più cristiano mediante:
Le Case di Carità Arti e Mestieri per l'insegnamento gratuito di una professione e l'elevazione sociale e cristiana delle nuove leve del lavoro, nonché la promozione professionale e sociale dei lavoratori;
l'appoggio e la difesa della Scuola Cristiana in generale e specialmente delle Opere dei Fratelli delle Scuole Cristiane, mirano a una estensione programmatica ed entitativa dell'Istituto Lasalliano;
i convitti per i lavoratori; la presa di contatti singoli con i ceti dirigenti, con il mondo dell'industria, del commercio, delle arti e della politica, allo scopo di sollecitare una concreta orientazione cristiana particolarmente a favore della gioventù;
l'organizzazione di "imprese" di vario genere, condotte da membri dell'Unione, "imprese" che si propongono interventi e fini redintegrativi dell'ordine sociale.
Altra manifestazione caratteristica dell'apostolato catechistico e sociale dei membri dell'Unione è costituita dal cosiddetto "apostolato d'ambiente", singolo e collettivo, tendente mediante l'esempio soprattutto e la parola a impegnare ogni cristiano a riconsacrare tutte le attività umane e in particolare il lavoro, con la coscienza di collaborare a restaurare nel mondo l'ordine divino.
L'opera sociale che attualmente assorbe maggiormente le energie dei Catechisti di Torino è la Casa di Carità Arti e Mestieri.
Essa è fondata sulle comunicazioni straordinarie con cui Gesù Crocifisso, tramite Fra Leopoldo, la volle e ne fissò le principali caratteristiche.
Eccone alcune:
"Per salvare le anime, per formare nuove generazioni voglio che si aprano Case di Carità per insegnare ai giovani arti e mestieri" ( Fra Leopoldo 24 novembre 1919 )
"Tutto l'andamento delle Case di Carità che si edificheranno, splenda cristianamente e cattolicamente" ( Fra Leopoldo 27 dicembre 1919 ).
"Dì loro che io non voglio un'opera umana.
Voglio un'opera divina; e un andamento, nelle Case di Carità, secondo il mio Cuore". (Fra Leopoldo 10 marzo 1921 )
I Catechisti considerano l'insegna dell'Opera come assolutamente programmatica.
essi vi ravvisano infatti una mirabile sintesi in cui le conquiste della tecnica e dell'organizzazione si trasfondono in incremento di umanità e in cui le dimensioni della convivenza fraterna si sviluppano anche mediante il lavoro e il progresso produttivo, sul comune fondamento della carità.
L'insegnamento vi è completamente gratuito.
Tutta l'attività pedagogica e didattica si ispira agli scritti e all'opera di San Giovanni Battista de La Salle.
Vi si svolgono corsi teorici-pratici diurni, preserali e serali.
La popolazione scolastica è di circa 1.500 allievi.
I risultati conseguiti sono notevoli, se si osservano gli esiti delle diverse gare professionali regionali in cui la Casa di Carità si è mantenuta al primo posto per numero di concorrenti primi classificati nei vari mestieri.
Non mancano le attestazioni veramente lusinghiere di esperti, nazionali ed internazionali, che l'hanno visitata attentamente.
Le Aziende ricercano con criteri di assoluta priorità i giovani formati dalla Casa di Carità
Ma quello che più conta, sono le attestazioni delle famiglie, e dei parroci, anche di comuni lontani.
La Casa di Carità Arti e Mestieri se ha richiesto ai Catechisti grandissimi sacrifici di tempo, di denaro e anche di carriera, li ha tuttavia aiutati a vedere più profondamente nell'essenza stessa della loro vocazione, li ha concretamente inseriti nell'importantissima problematica posta dall'attuale mondo del lavoro, per certi aspetti meraviglioso di realizzazioni, ma per certi altri moralmente e spiritualmente oppressivo.
nell'intento di aggiornare continuamente l'opera alle effettive esigenze del mondo del lavoro i Catechisti hanno pure organizzato un ufficio studi che prima indaga e ricerca presso le fabbriche e presso le altre scuole di formazione professionale, e poi studia ed elabora iniziative, strumentazioni e metodologie con l'intento di pienamente soddisfare i bisogni umani riscontrati mediante adeguate soluzioni cristianamente educative.
Il messaggio delle Case di Carità è principalmente affidato ai Fratelli delle Scuole Cristiane che potrebbero valersi dell'aiuto e dell'appoggio dei Catechisti dell'Unione.
Attualmente i Fratelli hanno iniziato presso due Comuni della cintura di Torino due altre Case di Carità ed è allo studio una organizzazione che permetta di coordinare l'azione delle varie sedi dell'Opera in stretta aderenza ai problemi professionali e sociali da risolvere.
I risultati sin qui conseguiti, davvero sorprendenti in rapporto all'esiguità delle energie umane che si sono potute impiegare e alla scarsità dei mezzi materiali disponibili, inducono a ritenere che lo sviluppo dell'opera sarà copioso di divine benedizioni per l'avvento di un mondo del lavoro non solo più operante, ma soprattutto più umano e cristiano.
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