Ritiro del 14/3/2004
Siamo in quaresima - "Lo spirito di riparazione" ( art 20 Cost. ), tema quanto mai attuale per la nostra meditazione, in preparazione alla Pasqua di Resurrezione.
Si parla di "spirito" e non semplicemente di pratica - di vivere, di sentire, per poi praticare - il che vuol dire, farne uno "stile di vita", come un abito da portare sempre.
L'art 20 delle Costituzioni, ne sintetizza il concetto.
La mentalità di oggi rifiuta questo tema, che perciò ogni tanto va ripreso e spiegato, facendone oggetto della nostra catechesi.
Le scuole teologiche, nel tempo, hanno evidenziato vari aspetti della "riparazione" cristiana.
Forse la più vicina al nostro "spirito di riparazione" è quella che sottolinea più che il "Sangue sparso" per riparare il peccato, come atto di giustizia, il grande Motivo Divino: "Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, affinché, chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna" ( Gv 3,16 )
Per sottolineare che la Redenzione di Cristo è soprattutto un atto d'amore nei nostri riguardi.
1. L'origine di questa espressione ( la riparazione ) è in S. Paolo ai Colossesi: " Sono lieto delle sofferenze che sopporto per voi e completo nella mia carne quello che manca ai patimenti di Cristo, a favore del suo Corpo che è la Chiesa". ( Col 1,24 )
A prima vista sembra che noi siamo chiamati a riparare "per completare quello che manca ai patimenti di Cristo".
Che cosa manca ai patimenti di Cristo?
Che cos'è che Gesù non abbia già fatto?
La sua redenzione è forse incompleta?
La sua sofferenza fisica e morale, fino alla morte e morte di croce non è sufficiente?
Chi dicesse una cosa del genere, direbbe una bestemmia.
San Paolo va capito.
Egli vuol semplicemente dire che anche noi dobbiamo fare la nostra parte per riparare il male fatto da noi e da altri, "a favore del suo Corpo che è la Chiesa", però non da soli ( che valore avrebbe? ), ma in unione con Gesù, partecipando della sua Passione e Morte.
In altre parole siamo chiamati a " salire con Lui in croce " attratti da Lui, come l'anima che ben conosciamo o almeno stare ai piedi della croce con Maria, in atto di adorazione e contemplazione, sempre per "partecipare" più che per "contribuire".
La nostra, è una partecipazione mistica, nel tempo, nel nostro tempo, ma reale, analogamente come avviene per la Messa.
Tutti i cristiani sono chiamati a questo, ma noi in particolare, che "siamo di Gesù Crocifisso".
È il minimo che possiamo e dobbiamo fare.
Vedremo come ciò avviene in fra Leopoldo.
2. La Chiesa ci dice che all'opera di riparazione di Cristo non manca nulla.
Il CCC all'art. 411 afferma: "Gesù ripara sovrabbondantemente la disobbedienza di Adamo ( dalla Liturgia: "dove abbondò il peccato, sovrabbondò la grazia" - " felix culpa" perché è stata occasione per permettere a Dio di esprimere tutta la sua infinita e divina misericordia nei nostri riguardi )
Agli art. 615-16 dove si parla di "espiazione": "Gesù ha riparato per i nostri errori e dato soddisfazione al Padre per i nostri peccati.
La Croce ( per amore ) conferisce valore di redenzione e di riparazione, di espiazione, di soddisfazione.
L'art 2487 parla di "dovere di riparazione" quando si tratta di colpe contro la giustizia e la verità, anche dopo il perdono, fino a diventare un "obbligo di coscienza". ( che non basta confessare )
Quanti cristiani, oggi, hanno queste sensibilità?
3. La storia della Chiesa ci dice che nei secoli, sono molte le istituzioni sorte con questo unico scopo: riparare, e molte le singole persone che hanno fatto della loro vita, l'offerta come vittime in unione con Gesù Crocifisso Redentore. ( a volte fino a ricevere il dono delle stigmate )
Dove appare chiaro che il nostro non si può considerare come un "contributo a ciò che manca", ma una piena partecipazione alla sofferenza e alla riparazione, in Cristo, per Cristo, con Cristo, come afferma la Liturgia: "La morte di Gesù in croce, in obbedienza al Padre e per nostro amore, ha un valore infinito, ma Gesù ha voluto che l'uomo lo aiutasse nell'impresa di riparare tutto ciò che egli stesso aveva distrutto".
Per questo motivo, per noi dell'Unione di Gesù Crocifisso, la riparazione è un tema fondamentale, ben messo in evidenza nelle nostre Costituzioni.
Noi dell'Unione abbiamo dei modelli provvidenziali in Fra Leopoldo mistico e profeta, di una sensibilità particolare su questi temi che sono propri di chi vive nell'intimità con il Signore e Fratel Teodoreto entrambi apostoli di Gesù Crocifisso.
4. La stessa "Adorazione alle Sante Piaghe di Gesù Crocifisso" composta da Fra Leopoldo, è una classica preghiera di riparazione, fatta ai piedi di Gesù in croce, "come nel Venerdì Santo".
Nella presentazione della preghiera è detto: " Questa Adorazione si propone di: …….coltivare l'orrore al peccato e di riparare altri oltraggi che Gesù Cristo riceve dagli empi…
In Fra Leopoldo questa preghiera assume un tono particolarmente affettuoso, suggerito da Gesù stesso.
Infatti nel suo Diario la parola "riparazione" compare sempre insieme a "consolazione".
Leopoldo è invitato più volte negli anni a "riparare" il peccato, "per consolare" Gesù sofferente.
E Gesù più volte gli manifesta il suo gradimento e chiede di essere consolato proprio in riparazione delle tante offese che riceve continuamente dall'umanità.
Penso che la vera interpretazione teologica e mistica di quanto S. Paolo dice ai Colossesi sia questa.
Cito, per tutti, uno dei suoi "detti": Leopoldo durante l'adorazione del 15/09/1906 (n° 25) così annota sul suo Diario: "Il mio dolcissimo Gesù è assai mesto per la moltitudine di peccati "oggi" commessi e mi disse di pregare, che con la preghiera lo avrei consolato."
Dice: "oggi" che vuol dire "oggi, 14 marzo 2004", come se lo dicesse a noi, oggi.
A questo punto mi pare bene riportare l'Art 20 delle nostre Costituzioni che sintetizzano bene questi pensieri: "Lo spirito di riparazione - comporta la partecipazione amorosa a Cristo Crocifisso, per riparare al peccato, ostacolo all'effusione del suo amore per il mondo; ( Gv 3,16 )
- illumina la vita penitente;
- compie ciò che manca alla Passione di Cristo per la Chiesa. ( Col 1,24 )
In questo senso è consolazione di Cristo Crocifisso e della Vergine Immacolata. ( Leopoldo )
Ecco in sintesi lo stile della nostra riparazione: Attratti da Gesù Crocifisso, siamo diventati suoi Apostoli Adoratori e Adoratrici che con la preghiera alle sua Sante Piaghe, consolano Gesù, riparano con Lui, il male del peccato e partecipano della Sua Passione, Morte e Resurrezione per la salvezza del mondo.
Su queste cose dovremo riflettere e orientare la nostra preghiera di adorazione e di partecipazione.
In conclusione la Preghiera composta da Fratel Teodoreto "Per ottenere lo spirito dell'Unione di Gesù Crocifisso": Che io ti segua Gesù, in un perfetto spogliamento fino alla Croce, che vi sia crocifisso con te, che ti veda con la fede, che ti possegga con la speranza, che ti abbracci con la carità.
Che io viva per te solo e di te solo, che muoia per te, che ti sei degnato di nascere, vivere e morire in Croce per me.
Tu che vivi e regni Nei secoli dei secoli. Amen.
Viva Gesù nei nostri cuori. Sempre!