IV stazione |
Dal Vangelo secondo Marco 14,55.57.60.64-65
I capi dei sacerdoti e tutto il sinedrio cercavano una testimonianza contro Gesù per metterlo a morte.
Alcuni si alzarono per testimoniare il falso contro di lui.
Allora il sommo sacerdote, levatosi in mezzo all'assemblea, interrogò Gesù dicendo: " Non rispondi nulla? ".
Ma egli taceva e non rispondeva nulla.
Tutti sentenziarono che era reo di morte.
Allora alcuni cominciarono a sputargli addosso e a schiaffeggiarlo.
I servi intanto lo percuotevano.
L'odio si è fatto azione!
Il disprezzo, tortura!
Gesù è lì, solo, consegnato nelle mani dei nemici decisi a distruggere lui e la sua missione.
L'odio è come le tenebre nella nostra vita.
Quante volte esse ci avvolgono, quando camminiamo lontano dalla " Luce del mondo "!
Odio tra individui, odio tra comunità, odio basato su pregiudizi razziali, odio generato dalle ingiustizie, odio causato dalla discriminazione, odio che promana dal proprio interesse e dall'arroganza.
Popoli, comunità, nazioni sono fatti bersaglio di " sputi ", calpestati, disprezzati, odiati, minacciati di morte.
Le guerre nel mondo sono come le spine attorno al capo di Gesù.
Quanto siamo responsabili di questa mancanza di luce?
Quanto amore c'è nel nostro agire?
Guardando Gesù, che è percosso, non ci sentiamo feriti?
Rivolgiamoci a lui per ottenere la guarigione.
Signore dei dolori, medico di ogni pena, il tuo silenzio è fede eloquente, amore radioso.
Il tuo silenzio è la risposta all'odio.
Noi ti supplichiamo: apri le nostre orecchie, riempi i nostri cuori, purifica le nostre menti.
Abbiamo bisogno del tuo amore e della tua fede per allontanare l'odio da noi.
Confessiamo che la nostra mancanza di fede, il nostro amore fragile, spesso ci conducono ad essere tra quelli che hanno ritenuto un vanto schiaffeggiarti e ti hanno accolto con percosse.
Apri le nostre braccia, perché ti accogliamo con amore, con fede, con speranza.
Tu sei il nostro unico Salvatore, farmaco è per noi il tuo dolore.