IX stazione |
Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi 5,19-21
Era Dio … che riconciliava a sé il mondo in Cristo, non imputando agli uomini le loro colpe e affidando a noi la parola della riconciliazione …
Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio.
Colui che non aveva conosciuto peccato, Dio lo fece peccato in nostro favore, perché in lui noi potessimo diventare giustizia di Dio.
Ecco il motivo più profondo delle ripetute cadute di Gesù: non solo le sofferenze fisiche, non solo i tradimenti umani, ma la volontà del Padre.
Quella volontà misteriosa e umanamente incomprensibile, ma infinitamente buona e generosa, per la quale Gesù si è fatto "peccato per noi", su di lui sono trasferite tutte le colpe dell'umanità e si compie quel misterioso scambio che rende noi peccatori "giustizia di Dio".
Mentre cerchiamo di immedesimarci in Gesù che cammina e cade sotto la croce, è ben giusto che proviamo in noi sentimenti di pentimento e di dolore.
Ma ancora più forte deve essere la gratitudine che invade la nostra anima.
Sì, o Signore, tu ci hai riscattato, tu ci hai liberato, con la tua croce ci hai resi giusti davanti a Dio.
Anzi, ci hai unito così intimamente a te da fare anche di noi, in te, i figli di Dio, i suoi familiari e amici.
Grazie, Signore, fa' che la gratitudine verso di te sia la nota dominante della nostra vita.