XII stazione |
Gesù, gridando a gran voce, disse: « Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? » ( Mt 27,46; Mc 15,34 ).
Poi, rivolto alla Madre: « Donna, ecco tuo figlio! »;
e al discepolo Giovanni: « Ecco tua madre! » ( Gv 19,26.27 ).
Disse: « Ho sete! » ( Gv 19,28 );
disse: « Tutto è compiuto » ( Gv 19,30 );
e infine: « Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito » ( Lc 23,46 ).
Sulla croce, Gesù, hai pregato.
Proprio in questo modo hai vissuto il culmine della tua vocazione e missione.
In quel momento ti sei rivolto a tua Madre e al discepolo Giovanni.
Attraverso di loro, ti rivolgevi anche a noi.
Siamo stati affidati a tua Madre.
Ci hai chiesto di accoglierla nella nostra vita per essere custoditi da Lei come lo eri stato Tu.
Siamo fortemente impressionati dal fatto che, lungo un'agonia durata ore, Tu abbia gridato a gran voce a Dio con le parole del salmo 21, che esprimono le sofferenze, ma anche le speranze del giusto.
L'evangelista Luca ricorda che, poco prima di morire, hai detto: « Padre, nelle lue mani consegno il mio spirito » ( Lc 23,46 ).
La risposta del Padre verrà: sarà la tua risurrezione.
Ci sei necessario, o Cristo, per conoscere il nostro essere e il nostro destino,
Ci sei necessario per ritrovare ragioni vere della fraternità fra gli uomini, i fondamenti della giustizia, i tesori della carità, il bene sommo della pace.
Ci sei necessario, o grande Paziente dei nostri dolori, per conoscere il senso della sofferenza.
Ci sei necessario, o Vincitore della morte, per liberarci dalla disperazione e dalla negazione.
Tu ci sei necessario, o Cristo, per imparare l'amore vero e per camminare, nella gioia e nella forza della Tua carità, la nostra via faticosa, fino all'incontro finale con Te, amato, atteso, benedetto nei secoli.
( G.B. Montini, Lettera pastorale Omnia nobis est Christus, 1955, preghiera finale ).