VI stazione |
Dal Vangelo secondo Luca
Mentre lo conducevano via, fermarono un certo Simone di Cirene che tornava dai campi e gli misero addosso la croce, da portare dietro a Gesù ( Lc 23,26 ).
Dal Vangelo secondo Matteo
« Quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare o assetato e ti abbiamo dato da bere?
Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto o nudo e ti abbiamo vestito?
Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti? » ( Mt 25,37-39 ).
Gesù inciampa lungo la via, la schiena schiacciata sotto il peso della croce.
Ma bisogna andare avanti, camminare, e ancora camminare, perché è il Golgota, il sinistro "luogo del Cranio", fuori dalle mura della città, la meta della squadriglia che incalza Gesù.
Passa di lì in quel momento un uomo, con le braccia robuste.
Appare estraneo agli eventi del giorno.
Sta tornando a casa, ignaro di tutta la vicenda del rabbi Gesù, quando viene precettato dalle guardie per portare la croce.
Che cosa avrà saputo del condannato spinto dalle guardie al supplizio?
Cosa poteva conoscere di colui che « non aveva più aspetto d'uomo », come il servo sfigurato di Isaia?
Della sua sorpresa, forse di un suo iniziale rifiuto, della pietà che lo ha colto, nulla ci è detto.
Il Vangelo ha conservato soltanto la memoria del suo nome: Simone, originario di Cirene.
Ma il Vangelo ha voluto portare fino a noi il nome di questo libico e il suo umile gesto d'aiuto anche per insegnarci che, alleviando il dolore di un condannato a morte, Simone ha alleviato il dolore di Gesù, il Figlio di Dio, che ha incrociato la sua strada nella condizione di schiavo, assunta per noi, assunta per lui, per la salvezza del mondo.
Senza che lui lo sapesse.
Signore, nostro Dio, tu ci hai rivelato che in ogni povero che è nudo, prigioniero, assetato, sei tu che ti presenti a noi, e sei tu che noi accogliamo, visitiamo, rivestiamo, dissetiamo: « Ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi » ( Mt 25,35-36 ).
Mistero del tuo incontro con la nostra umanità!
Così tu raggiungi ogni uomo!
Nessuno è escluso da questo incontro, se accetta di essere uomo di compassione.
Noi ti presentiamo, come un'offerta santa, tutti i gesti di bontà, di accoglienza, di dedizione che vengono compiuti ogni giorno in questo mondo.
Degnati di riconoscerli come la verità della nostra umanità, che parla più forte di tutti i gesti di rifiuto e di odio.
Degnati di benedire gli uomini e le donne di compassione che ti rendono gloria, anche se non sanno ancora pronunciare il tuo nome.
Cristo morto per i nostri peccati, Cristo risorto per la nostra vita, ti preghiamo, abbi pietà di noi.