XII stazione |
Dal Vangelo secondo Giovanni
[ Gesù ] disse: « Ho sete ».
Vi era là un vaso pieno di aceto; posero perciò una spugna, imbevuta di aceto, in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca.
Dopo aver preso l'aceto, Gesù disse: « È compiuto! ».
E, chinato il capo, consegnò lo spirito. [ … ]
Venuti da Gesù, vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati con una lancia gli colpì il fianco, e subito ne uscì sangue e acqua.
Chi ha visto ne dà testimonianza e la sua testimonianza è vera; egli sa che dice il vero, perché anche voi crediate ( Gv 19,28-30.33-35 ).
Adesso, tutto è compiuto.
L'incarico di Gesù è portato a termine.
Era uscito dal Padre per la missione della misericordia.
Questa è stata adempiuta con una fedeltà che è andata fino all'estremo dell'amore.
Tutto è compiuto.
Gesù consegna il suo spirito nelle mani del Padre.
Apparentemente, è vero, tutto sembra piombare nel silenzio della morte che scende sul Golgota e sulle tre croci innalzate.
In questo giorno della Passione che volge al termine, chi passa per quella via che cosa può capire se non la sconfitta di Gesù, il crollo di una speranza che aveva rincuorato molti, consolato i poveri, risollevato gli umiliati, lasciato intravedere ai discepoli che era arrivato il tempo in cui Dio avrebbe realizzato le promesse annunciate dai profeti.
Tutto ciò sembrava perduto, distrutto, crollato.
Tuttavia, in mezzo a tanta delusione, ecco che l'evangelista Giovanni ci fa fissare gli occhi su un dettaglio minuscolo e si sofferma su di esso con solennità.
Acqua e sangue colano dal fianco del Crocifisso.
O stupore!
La ferita aperta dalla lancia del soldato lascia passare dell'acqua e del sangue che ci parlano di vita e di nascita.
Il messaggio è estremamente discreto, ma tanto eloquente per i cuori che hanno un po' di memoria.
Dal corpo di Gesù sgorga la sorgente che il profeta ha visto uscire dal Tempio.
La sorgente che cresce e diventa un fiume possente, le cui acque risanano e fecondano tutto ciò che toccano nel loro passaggio.
Gesù un giorno non aveva definito il suo corpo come il nuovo tempio?
E il « sangue dell'alleanza » accompagna l'acqua.
Gesù non aveva parlato della sua carne e del suo sangue come cibo per la vita eterna?
Signore Gesù, in questi giorni santi del mistero pasquale rinnova in noi la gioia del nostro battesimo.
Quando contempliamo l'acqua e il sangue che colano dal tuo fianco, insegnaci a riconoscere da quale fonte la nostra vita è generata, da quale amore la tua Chiesa è edificata, per quale speranza da condividere nel mondo tu ci hai scelti e ci hai inviati.
Qui è la fonte di vita che lava tutto l'universo, sgorgando dalla piaga di Cristo.
Il nostro battesimo sia per noi la sola gloria, in un rendimento di grazie pieno di meraviglia.
L'Agnello, che è stato immolato, è degno di ricevere potenza e ricchezza, sapienza e forza, onore, gloria e benedizione, nei secoli dei secoli.