Il senso letterale di "primogenito" è chiaro: è il primo figlio di una persona, o in generale la prima nascita di qualcosa ( come un animale ).
Ma poi la parola ha anche un senso più largo.
Siccome di solito il figlio più grande era l'erede con più privilegi degli altri, la parola veniva usata anche per chi era il capo degli altri, anche se non necessariamente il primo nato.
Per esempio, Esaù vendette la sua primogenitura a Giacobbe ( Gen 25,29-34 ).
C'è un uso simile in Es 4,22; Ger 31,9; Sal 89,27, dove il primogenito di qualcuno ( in questi casi, di Dio ) è qualcuno che è speciale alla persona, anche se non è stato generato né è il primo cronologicamente.
Questo è il senso in Colossesi, dove Gesù è il primogenito ( cioè il capo ) di tutte le creature ( in parte perché sono state create in lui Col 1,16 ).
Questo senso è esplicito in Rm 8,29, dove fra tutti i fratelli Gesù è il primogenito, che deve essere nel senso di capo perché rendere tutti conformi all'immagine di Gesù non può avere come scopo che Gesù è il primo generato, perché sarebbe comunque il primo cronologicamente.
Gesù è anche il primogenito ( cioè il capo ) della chiesa, in quanto il primo che è stato generato ( portato alla vita ) dai morti.
Vedi il commento su Apocalisse 3,14.