Gesù in questo brano dice che nella Legge si dovevano mantenere i giuramenti - non è una citazione, ma riassume l'insegnamento di Es 20,7; Lv 19,12; Nm 30,2; Dt 5,11; Dt 6,3; Dt 22,21-23.
Però, i Giudei cercarono modi di non mantenere i giuramenti, per esempio giurando non per Dio ma per il tempio.
La Mishnah ( M. Shebuot ) ne dà tanti esempi, e Gesù parla di questo atteggiamento in Mt 23,16-22.
Gesù dice invece di non giurare mai, e ( in Mt 5,37 ) di semplicemente fare quello che si dice di fare anche senza giuramento.
Così Gesù porta a compimento, o adempie, il significato dell'insegnamento della Legge ( Mt 5,17 ).
Cioè, di sempre dire la verità.
Gc 5,12 ha lo stesso insegnamento.
La difficoltà è che il Nuovo Testamento contiene diversi esempi di giuramenti da Paolo ( Rm 1,9; 2 Cor 1,23; Gal 1,20; Fil 1,8; 1 Ts 2,5,10 ), da un angelo ( Ap 10,5-6 ), ed anche forse da Gesù stesso ( Mt 26,63-64 ).
È scritto che anche Dio giura ( Lc 1,73; At 2,30; Eb 6,13 ).
Anche se alcuni Cristiani vedono in Mt 5,34 e Gc 5,12 un divieto assoluto del giuramento, alla luce di questi altri brani è meglio vederli come un divieto di usare un giuramento per dare l'impressione della verità.
Invece, dicono Gesù e Giacomo, dobbiamo sempre dire la verità, perché di più viene dal maligno.
Dobbiamo essere conosciuti come persone veritiere, di cui basta la parola.
Ma se parliamo con persone che dubitano di noi, sembra che possiamo aggiungere un giuramento ( come Dio e Paolo fecero ), anche se per noi il giuramento non ci obbliga a dire la verità - siamo già obbligati anche senza il giuramento.
Soprattutto quando altri ci chiedono un giuramento ( come Gesù fece, e come potrebbe succedere in un tribunale ), lo potremmo fare, non per rendere le nostre parole più veritiere, ma per soddisfare gli altri.