Tempus propitiationis |
B7-A1
Le parole degli iniqui hanno prevaluto sopra di noi; ma tu sarai propizio alle nostre iniquità; Sal 64,3.
Per il nome tuo, o Signore, tu perdonerai il mio peccato, perché esso è grande! Sal 25,11.
Siano confusi tutti coloro che invano commettono l'iniquità; Sal 24,4.
Le tribolazioni del mio cuore sono moltiplicate; liberami dai miei affanni; Sal 24,10.
Esaudisci, o Dio, la mia orazione: verranno a tè tutti gli uomini; Sal 64,2.
Gl'innocenti e quelli di retto cuore si sono uniti con me, perché io ti ho aspettato; Sal 25,21.
Ascolta le nostre preghiere, o Dio, Salvatore nostro, speranza di tutte le parti della terra e delle isole più remote; Sal 64,6.
O Dio, libera Israele da tutte le sue afflizioni; Sal 25,22.
Egli perdona tutte le tue iniquità, tutte sana le tue infermità; Sal 102,8.
Egli non sarà irato per sempre e non minaccerà eternamente; Sal 102,10.
Ma la misericordia del Signore ab eterno e fino in eterno sopra coloro che lo temono; Sal 102,16.
Tempo di propiziazione, di riparazione, è ancora, nonostante la benedetta e gloriosa fine della guerra, questo, o Soci, Zelatori e Ascritti all'Unione del Crocifisso!
Il mondo ancora non si piega a riconoscere Gesù e questo, che, al lume della fede, fu causa dei passati dolori, è ancora causa dei presenti, prodotti da un morbo che non perdona.
Non solo chi apertamente è contro Gesù e opera il male fa traboccare la bilancia della giustizia di Dio verso la correzione, ma anche i tiepidi che s'andarono e si vanno affievolendo nella fede: Mi sono note le opere tue: come non sei ne freddo ne caloroso; ma perché sei tiepido, e né freddo né caloroso, comincerò a vomitarti dalla mia bocca; Ap 3,15-16.
Oh, che Gesù, un giorno, non abbia a abbandonarci nelle tenebre e rifugiarsi nei luoghi selvaggi, certo di avere là delle anime semplici, primitive, devote, a Lui donate dai suoi fidi figli i Missionari, le quali lo consolino: che non siamo noi mai vomitati dalla sua bocca!
Il Signore, dunque, ha castigato e castiga.
Crudele? Oh, no! il mondo cieco nel flagello non vuol riconoscere la sua misericordia; ah! perché la penitenza non la si vuol fare! molte famiglie, colpite, non sanno risolversi a far penitenza vivendo da buoni cristiani.
Iddio è padre benigno: il tempo del flagello si chiama per il cristiano illuminato il tempo della misericordia di Dio.
Ma ripariamo ancora! come la riparazione dei buoni, delle vittime sante e innocenti che perirono, associate al sacrifizio e alla redenzione di Gesù, nella guerra, ci ottennero la cessazione di questa, cosi sempre la riparazione dei buoni ci otterrà la pace giusta e duratura e la cessazione del morbo ampio e crudele.
E chi più di quanti appartengono all'Unione del Crocifisso ha questo preciso dovere?
Essi che al Crocifisso aderiscono per santa associazione e particolare professione, cosicché a loro paiano in special modo riportarsi le parole di S. Paolo: Imperocché coloro che Egli ha preveduti, li ha anche predestinati a essere conformi all'immagine del Figliuol suo, ond'Egli sia il primogenito tra molti fratelli; Rm 8,29, e ancora: Dò nella carne mia compimento a quello che rimane dei patimenti di Cristo a pro del corpo di lui, che è la Chiesa Col 1,24.
E ripariamo facendolo, o Soci, o Zelatori, o Ascritti, regnare in noi, e Lui regnerà in noi, purché lo vogliamo!
Oh, prostriamoci umilmente ai piedi della Croce, pigliamo questo mezzo divino, la Croce, questa medicina salutare per le anime afflitte e turbate, e il Crocifisso verrà in nostro e in altrui aiuto!
Guai a noi se verremo meno all'amore di Gesù e di Gesù Crocifisso: da noi il Crocifisso vuole essere specialmente amato, noi lo dobbiamo fare per tutto il mondo.
Ripariamo anche e specialmente colla castità che è olocausto vivamente gradito al Signore: la castità ci fa degni di stare uniti con Gesù, e allora saremo più che mai ostie di propiziazione, di riparazione, oblatio in odorem suavitatis.
Ripariamo colla Santa Comunione: che sarà, inoltre, il nostro Paradiso, perché nella Santa Comunione abbiamo Dio con noi, e dove c'è Dio, c'è il Paradiso anticipato, e quell'anima che mediante la Comunione quotidiana vive d'amore continuo gode di già su questa terra della vita dei beati in cielo.
Ripariamo colla preghiera: chi non si cura del dono dell'orazione è privo dell'amore di Dio.
Ah! il nostro Gesù non si stanca di vederci, di sentirci pregare: Egli l'ha detto: Bisogna sempre pregare e non stancarsi; Lc 18,1.
Persuadiamoci dell'importanza delle anime riparatrici nell'economia della giustizia e della misericordia divina: Di grazia, diss'egli, non t'adirare, o Signore, se io dirò ancora una parola: E se dieci giusti colà si trovassero?
E Quegli disse: Per amor dei dieci non la distruggerò ( Sodoma ); Gen 18,32; poche anime buone, care al Signore, salvano il mondo, soddisfacendo alla giustizia di Dio.
E la pace verrà, ma sia la pace di Gesù: la pace che vuole Gesù è la pace delle coscienze di tutta l'umanità, che si purghi il cuore degli uomini.