Vivi in Cielo e nei nostri cuori

B307-A13

Mons. Franco Peradotto

( * Cuorgnè 15.1.1928 - † Torino 1.11.2010 )

"Una vita spesa per Chiesa e città": questo uno dei tanti titoli apparsi sui giornali a sintesi dell'opera sacerdotale e pubblicistica di don Franco Peradotto, nella risonanza e nel cordoglio generale seguiti alla sua morte.

Prete dal 1951, è stato vicario episcopale del card. Pellegrino dal 1970, vicario generale dei cardinali Ballestrero e Saldarini dal 1979 al 1991, provicario generale e rettore del santuario della Consolata fino al 2006, quando venne ospitato al Cottolengo per le condizioni precarie di salute.

Sia nella sua diretta opera di sacerdote, che attraverso gli scritti su giornali e riviste cattoliche, è emerso il suo impegno per l'attuazione dei temi del Concilio Vaticano II°, in particolare quello sull'evangelizzazione e promozione umana, con tutti i risvolti anche sul piano sociale, nella salvaguardia della dignità delle persone e dei poveri in modo speciale.

Ha privilegiato la pastorale dei laici e delle famiglie, e in tale orientamento anche noi dell'Unione Catechisti abbiamo beneficiato del suo ministero sacerdotale.

Sono impresse nei nostri cuori, oltre che nella nostra memoria, le numerose sue celebrazioni della Messa nella nostra cappella, non solo per i Catechisti, ma anche per il personale e gli allievi della Casa di Carità Arti e Mestieri, sensibile all'importanza della formazione professionale ispirata al Vangelo anche con riguardo alle salutari ricadute sulla questione sociale.

Parimenti intensa è stata la sua partecipazione ai nostri ritiri spirituali e alle riunioni del Gruppo Famiglia, con conferenze e meditazioni di profondo spessore pastorale, e di attualità sul piano apostolico e catechistico, secondo le motivazioni del Concilio e del Magistero.

Anche alla Messa del Povero don Franco ha portato la sua animazione, nella celebrazione eucaristica e nella presenza alla successiva mensa conviviale, ad attestazione della scelta preferenziale verso i bisognosi e i disagiati.

Gli siamo profondamente grati, nella convinzione che la nostra riconoscenza, per essere autentica, si esprima nell'imitazione del suo zelo apostolico, espressione dell'amore a Gesù e alla Consolata.

Grazie don Franco, e intercedi per noi.

Michele Comba

( * Rivoli 27.2.1946 - † Tetti Neirotti, Rivoli 7.11.2010 )

"Con commozione e dolore partecipo a tutti la notizia dell'improvvisa scomparsa del prof. Michele Comba, caro amico, primo Direttore della sede di Grugliasco e primo Presidente dell'Associazione del Personale.

Invito alla partecipazione nelle preghiere di suffragio".

In questo conciso, ma lapidario annuncio al Personale della Casa di Carità Arti e Mestieri da parte del Presidente, emerge l'alta figura del carissimo Michele, il forte legame di amicizia che lo avvinceva ai colleghi, e la continuità della sua presenza tra noi attraverso il vincolo della preghiera.

In effetti l'essere stato il primo Direttore del centro professionale di Grugliasco ha costituito un evento di rilievo nella storia dell'Opera, poiché si è trattato di una delle prime nomine - con quella dell'ing. Bondone per la sede centrale di Torino -. di Direttori provenienti dal personale insegnante ed operativo, ad attestare la piena assimilazione del carisma della Casa di Carità da parte del personale dirigente, e la sincera fiducia riposta in essi dai Catechisti e dai Fratelli delle Scuole Cristiane, fondatori dell'Istituto.

Michele è essenzialmente testimonianza di tale maturazione, e in questa sua benemerenza è compendiata la dedizione e il servizio da Lui reso ai giovani allievi e ai colleghi nei vari anni della sua direzione del Centro, cui è seguito il trasferimento alla sede centrale per la direzione dei Servizi Generali per tutto l'Istituto, nel frattempo sviluppatosi in varie altre sedi: e in una di queste, situata oltre l'oceano, ad Arequipa in Perù, Michele non mancò di essere presente per un certo periodo, per concorrere alla sistemazione del centro professionale.

E sempre in questa luce va vista la sua designazione a primo presidente dell'Associazione del Personale, l'Ente istituito per consolidare tra gli insegnanti, gli istruttori e gli operatori l'adesione spirituale al messaggio formativo e religioso che è la sostanza della Casa di Carità, secondo lo spirito dei Servi di Dio fra Leopoldo Musso e ven. fr. Teodoreto.

Questa missione è l'autentica testimonianza che traspare, e resta, del servizio educativo e religioso del nostro Scomparso sul piano terreno, ma più che mai presente nella Comunione dei Santi che ci vincola con Lui, ora nostro amato Protettore.

D'altra parte la continuità della sua presenza è stata testimoniata anche nella sua Parrocchia ai funerali, che più che rito di addio, sono stati apoteosi di un Vivente, nella gratitudine espressa dai parrocchiani per quanto Egli ha realizzato collaborando nella gestione amministrativa e anche istituzionale della parrocchia Beata Vergine delle Grazie, con specifiche opere, quali la Fondazione can. Felice Novarese, per perpetuare sul piano apostolico la figura esemplare di tale sacerdote, precedente parroco, e la sistemazione della casa delle suore Missionarie dell'Immacolata Regina della Pace in servizio alla parrocchia, la cui presenza è stata da Lui costantemente promossa e sostenuta.

Ma al di là di tali realizzazioni, è la sua presenza vigilante e orientativa che è stata sottolineata, tanto che nell'intervallo tra il ritiro del precedente parroco e l'ingresso dell'attuale, su Michele era puntata l'attenzione dei fedeli per avere guida e sostegno.

In tale contesto s'innesta la sua figura di sposo della sig.ra Anna, e di padre dei due figli Marco e Claudio.

Ma al riguardo riteniamo che il più sincero omaggio sia quello del rispettoso riserbo verso il suo focolare domestico, partecipando al loro dolore per il suo distacco, ma nella certezza che l'aver vissuto momenti di grazia così intensi con Lui sia una consolazione che attenua la lontananza, tanto più se colmata dalla certezza della fede nel Crocifisso Risorto, in cui tutti ci ritroviamo.