Catechismo della Chiesa Cattolica |
1093 Lo Spirito Santo prepara ad accogliere Cristo |
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Nell'Economia sacramentale lo Spirito Santo dà compimento alle figure dell' Antica Alleanza. Poiché la Chiesa di Cristo era « mirabilmente preparata nella storia del popolo d'Israele e nell'Antica Alleanza »,9 |
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la Liturgia della Chiesa conserva come parte integrante e insostituibile, facendoli propri, alcuni elementi del culto dell'Antica Alleanza: - in modo particolare la lettura dell'Antico Testamento; - la preghiera dei Salmi; - e, soprattutto, il memoriale degli eventi salvifici e delle realtà prefigu rative che hanno trovato il loro compimento nel Mistero di Cristo (la Promessa e l'Alleanza, l'Esodo e la Pasqua, il Regno ed il Tempio, l'Esilio ed il Ritorno). |
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1094 Proprio su questa armonia dei due Testamenti10 si articola la catechesi pasquale del Signore ( Lc 24,13-49 ) e in seguito quella degli Apostoli e dei Padri della Chiesa. |
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Tale catechesi svela ciò che rimaneva nascosto sotto la lettera dell'Antico Testamento: il Mistero di Cristo. Essa è chiamata « tipologica » in quanto rivela la novità di Cristo a partire dalle « figure » (tipi) che lo annunziavano nei fatti, nelle parole e nei simboli della prima Alleanza. Attraverso questa
rilettura nello Spirito di Verità a partire da Cristo, le figure
vengono
svelate. Così, il diluvio e l'arca di Noè prefiguravano la salvezza per mezzo del Battesimo, ( 1 Pt 3,21 ) come pure la Nube e la traversata del Mar Rosso; l'acqua dalla roccia era figura dei doni spirituali di Cristo; ( 1 Cor 10,1-6 ) la manna nel deserto prefigurava l'Eucaristia, « il vero Pane dal cielo ». ( Gv 6,32 ) |
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1095 Per questo la Chiesa, specialmente nei tempi di Avvento, di Quaresima e soprattutto nella notte di Pasqua, rilegge e rivive tutti questi grandi eventi della storia della salvezza nell'« oggi » della sua Liturgia. |
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Ma questo esige pure che la catechesi aiuti i fedeli ad aprirsi a tale intelligenza « spirituale » dell'Economia della salvezza, come la Liturgia della Chiesa la manifesta e ce la fa vivere. |
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1096 Liturgia ebraica e Liturgia cristiana. Una migliore conoscenza della fede e della vita religiosa del popolo ebraico, quali sono professate e vissute ancora al presente, può aiutare a comprendere meglio certi aspetti della Liturgia cristiana. |
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Per gli ebrei e per i cristiani la Sacra Scrittura è una parte essenziale delle loro liturgie: per la proclamazione della Parola di Dio, la risposta a questa Parola, la preghiera di lode e di intercessione per i vivi e per i morti, il ricorso alla misericordia divina. La Liturgia della Parola, nella sua specifica struttura, ha la sua origine nella preghiera ebraica. La preghiera delle Ore e altri testi e formulari liturgici hanno in essa i loro corrispettivi, come pure le stesse formule delle nostre preghiere più degne di venerazione, tra le quali il « Pater » [Padre nostro]. Anche le preghiere eucaristiche si ispirano a modelli della tradizione ebraica. Il rapporto tra la Liturgia ebraica e quella cristiana, ma anche le differenze tra i loro contenuti, sono particolarmente visibili nelle grandi feste dell'anno liturgico, come la Pasqua. Cristiani ed ebrei celebrano la Pasqua: Pasqua della storia, tesa verso il futuro, presso gli ebrei; presso i cristiani, Pasqua compiuta nella morte e nella Risurrezione di Cristo, anche se ancora in attesa della definitiva consumazione. |
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1097 Nella Liturgia della Nuova Alleanza, ogni azione liturgica, specialmente la celebrazione dell'Eucaristia e dei sacramenti, è un incontro tra Cristo e la Chiesa. L'assemblea liturgica riceve la propria unità dalla « comunione dello Spirito Santo » che riunisce i figli di Dio nell'unico Corpo di Cristo. Essa supera le affinità umane, razziali, culturali e sociali. |
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1098 L'assemblea deve prepararsi ad incontrare il suo Signore, essere « un popolo ben disposto ». |
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Questa preparazione dei cuori è l'opera comune dello Spirito Santo e dell'assemblea, in particolare dei suoi ministri. La grazia dello Spirito Santo cerca di risvegliare la fede, la conversione del cuore e l'adesione alla volontà del Padre. Queste disposizioni sono il presupposto per l'accoglienza delle altre grazie offerte nella celebrazione stessa e per i frutti di vita nuova che essa è destinata a produrre in seguito. |
Indice |
9 | Lumen gentium 2 |
10 | Dei Verbum 14-16 |