Catechismo della Chiesa Cattolica |
1373 La presenza di Cristo operata dalla potenza della sua Parola e dello Spirito Santo |
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« Cristo Gesù, che è morto, anzi, che è risuscitato, sta alla destra di Dio e intercede per noi » ( Rm 8,34 ), |
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è presente in molti modi alla sua Chiesa:189 nella sua Parola, nella preghiera della Chiesa, « là dove sono due o tre riuniti » nel suo « nome » ( Mt 18,20 ), nei poveri, nei malati, nei prigionieri, ( Mt 25,31-46 ) nei sacramenti di cui egli è l'autore, nel sacrificio della messa e nella persona del ministro. Ma « soprattutto (presente) sotto le specie eucaristiche ».191 |
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1374 Il modo della presenza di Cristo sotto le specie eucaristiche è unico. |
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Esso pone l'Eucaristia al di sopra di tutti i sacramenti e ne fa « quasi il coronamento della vita spirituale e il fine al quale tendono tutti i sacramenti ».192 Nel Santissimo Sacramento dell'Eucaristia è « contenuto veramente, realmente, sostanzialmente il Corpo e il Sangue di nostro Signore Gesù Cristo, con l'anima e la divinità e, quindi, il Cristo tutto intero ».193 « Tale presenza si dice" reale" non per esclusione, quasi che le altre non siano "reali", ma per antonomasia, perché è sostanziale, e in forza di essa Cristo, Uomo-Dio, tutto intero si fa presente ».194 |
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1375 È per la conversione del pane e del vino nel suo Corpo e nel suo Sangue che Cristo diviene presente in questo sacramento. I Padri della Chiesa hanno sempre espresso con fermezza la fede della Chiesa nell'efficacia della Parola di Cristo e dell'azione dello Spirito Santo per operare questa conversione. |
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San Giovanni Crisostomo, ad esempio, afferma:
E sant'Ambrogio, parlando della conversione eucaristica dice:
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1376 Il Concilio di Trento riassume la fede cattolica dichiarando: « Poiché il Cristo, nostro Redentore, ha detto che ciò che offriva sotto la specie del pane era veramente il suo Corpo, nella Chiesa di Dio vi fu sempre la convinzione, e questo santo Concilio lo dichiara ora di nuovo, che con la consacrazione del pane e del vino si opera la conversione di tutta la sostanza del pane nella sostanza del Corpo del Cristo, nostro Signore, e di tutta la sostanza del vino nella sostanza del suo Sangue. Questa conversione, quindi, in modo conveniente e appropriato è chiamata dalla santa Chiesa cattolica transustanziazione ».197 |
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1377 La presenza eucaristica di Cristo ha inizio al momento della consacrazione e continua finché sussistono le specie eucaristiche. Cristo è tutto e integro presente in ciascuna specie e in ciascuna sua parte; perciò la frazione del pane non divide Cristo.198 |
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1378 Il culto dell'Eucaristia. Nella Liturgia della Messa esprimiamo la nostra fede nella presenza reale di Cristo sotto le specie del pane e del vino, tra l'altro con la genuflessione, o con un profondo inchino in segno di adorazione verso il Signore. |
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« La Chiesa cattolica professa questo culto latreutico al sacramento eucaristico non solo durante la Messa, ma anche fuori della sua celebrazione, conservando con la massima diligenza le ostie consacrate, presentandole alla solenne venerazione dei fedeli cristiani, portandole in processione con gaudio della folla cristiana ».199 |
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1379 La santa riserva (tabernacolo) era inizialmente destinata a custodire in modo degno l'Eucaristia perché potesse essere portata agli infermi e agli assenti, al di fuori della Messa. |
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Approfondendo la fede nella presenza reale di Cristo nell'Eucaristia, la Chiesa ha preso coscienza del significato dell'adorazione silenziosa del Signore presente sotto le specie eucaristiche. Perciò il tabernacolo deve essere situato in un luogo particolarmente degno della chiesa, e deve essere costruito in modo da evidenziare e manifestare la verità della presenza reale di Cristo nel santo sacramento. |
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1380 È oltremodo conveniente che Cristo abbia voluto rimanere presente alla sua Chiesa in questa forma davvero unica. |
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Poiché stava per lasciare i suoi sotto il suo aspetto visibile, ha voluto donarci la sua presenza sacramentale; poiché stava per offrirsi sulla croce per la nostra salvezza, ha voluto che noi avessimo il memoriale dell'amore con il quale ci ha amati « sino alla fine » ( Gv 13,1 ), fino al dono della propria vita. Nella sua presenza eucaristica, infatti, egli rimane misteriosamente in mezzo a noi come colui che ci ha amati e che ha dato se stesso per noi, ( Gal 2,20 ) e vi rimane sotto i segni che esprimono e comunicano questo amore:
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1381 « Che in questo sacramento sia presente il vero Corpo e il vero Sangue di Cristo "non si può apprendere coi sensi, dice san Tommaso, ma con la sola fede, la quale si appoggia all'autorità di Dio". |
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Per questo, commentando il passo di san Luca 22, 19: "Questo è il mio Corpo che viene dato per voi", san Cirillo dice: Non mettere in dubbio se questo sia vero, ma piuttosto accetta con fede le parole del Salvatore: perché essendo egli la verità, non mentisce ».202
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Indice |
189 | Lumen gentium 48 |
191 | Sacrosanctum concilium 7 |
192 | San Tommaso d'Aquino, Summa theologiae, III, 73, 3 |
193 | Concilio di Trento |
194 | Paolo VI, Mysterium fidei |
195 | San Giovanni Crisostomo, De proditione Judae, 1, 6: PG 49, 380C |
196 | Sant'Ambrogio, De mysteriis, 9, 50. 52: PL 16, 405-406 |
197 | Concilio di Trento |
198 | Concilio di Trento |
199 | Paolo VI, Mysterium fidei |
201 | Giovanni Paolo II, Dominicae cenae 3 |
202 | Paolo VI,
Mysterium fidei, che cita San Tommaso d'Aquino,
Summa theologiae,
III,75,1; San Cirillo d'Alessandria, Commentarius in Lucam, 22, 19: PG 72, 921B |