Santo Domingo

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1.3. Cultura cristiana

1.3.1. America Latina, un continente peculiare

90 La cultura latinoamericana di questo mezzo millennio è stata in intimo e permanente contatto col cristianesimo e più specificatamente, in più luoghi e per più tempo, col cattolicesimo.

Più che un'evocazione con caratteri di trionfalismo, ciò costituisce una sfida molto seria per la Chiesa che, nel fare un bilancio storico, trova una realtà paradossale e inquietante.

Da un lato, « l'azione evangelizzatrice della nostra Chiesa Latinoamericana deve avere come meta generale il costante rinnovamento evangelico della nostra cultura ».8

Dall'altro, « a popoli di radicata fede cristiana si sono imposte strutture generatrici di ingiustizia ».9

Richiama l'attenzione il fatto che un popolo, nel cui seno non si conosce la bestemmia, viva a un livello così elevato di ingiustizia.

Il rispetto del nome di Dio non coincide col rispetto dell'essere umano, sua immagine.

91 Perciò il nostro sguardo storico deve soffermarsi su alcuni tratti, luminosi e opachi, di questa relazione, per provocare una riflessione a partire dalla fede e portare a opzioni pastorali congruenti e lucide.

Guarderemo le caratteristiche di certe epoche più dense e che, in quanto epoche di cambiamento, hanno richiesto decisioni e atti impegnati e coraggiosi non sempre imitati o compresi da tutti.

Non devono essere il rimpianto per la cristianità coloniale o il timore di vivere all'interno di una cultura più secolarizzata, pluralista e complessa, a predominare.

Piuttosto dobbiamo sentirci incentivati dalla parola paolina: « Esaminate ogni cosa, tenete ciò che è buono ». ( 1 Ts 5,21 )

1.3.2. La cristianità indiana

92 A partire dalla seconda metà del secolo XVI, si radicò un modo di vita che impregnò l'intera società latinoamericana, riconosciutasi ufficialmente come cristiana.

Perciò non è possibile stabilire facilmente limiti tra il religioso e il civile o tra la Chiesa e lo Stato.

Questo modo di vita portò con sé un carico di ambiguità, ma anche un'evidente stabilità.

93 La « cristianità indiana » - così fu chiamata da san Turibio de Mogrovejo - si instaurò durante il secolo XVII.

Il fervore missionario calò d'intensità, la vita quotidiana nelle città e nei villaggi divenne ripetitiva e vi fu in generale un abbassamento della qualità della testimonianza cristiana.

Prese tuttavia forma la cultura barocca indiana, il più chiaro segno dell'identità religiosa latinoamericana e uno dei contributi più puri al patrimonio comune dell'umanità.

94 Fu principalmente in quest'epoca che sviluppò la propria attività il Tribunale dell'Inquisizione Indiana, strumento di analisi dottrinale e di decisioni giuridiche che trattò le cause di spagnoli e stranieri - non degli indigeni - legate alla fede o ai costumi.

L'attenta lettura degli archivi rivela il contesto generale della società e una relativa benignità nell'applicazione delle pene, tuttavia mostra anche la mancanza di rispetto verso le persone, gli intrighi, la corruzione e le ingiustizie.

95 La caratteristica fisionomia del cattolicesimo latinoamericano, molti tratti del quale sono presenti ancor oggi, si definì nell'epoca barocca.

Ricevette un apporto fondamentale dal cattolicesimo iberico medievale, caratterizzato dalla preferenza verso gli elementi religiosi concreti e dinamizzanti e dal predominio dell'aspetto affettivo su quello intellettuale.

Possiamo sottolineare i pellegrinaggi ai santuari, la devozione mariana, radicata e multiforme, i sermoni e le missioni popolari che alimentavano la fede nelle regioni lontane, le confraternite di laici in cui si promuovevano la pietà e la carità verso i poveri.

La passione di Cristo divenne centro di attrazione e accompagnò le sofferenze del popolo.

La contemplazione e la celebrazione dell'Immacolata Concezione e dell'Assunzione di Maria erano percepiti come il trionfo della vita sulla morte, della gioia sul dolore.

96 I sacramenti, specialmente il battesimo, la cresima e la penitenza, furono amministrati a profusione.

La recezione dell'Eucaristia non fu molto frequente.

A fianco del matrimonio contratto « nella Chiesa », si trovavano forme di vita parafamiliari e paramatrimoniali, in genere tollerate.

1.3.3. L'impatto dell'Illuminismo

97 La cristianità indiana subì una rottura profonda con l'impatto del movimento culturale di precisi obiettivi economici e politici conosciuto come Illuminismo.

Si può dire che la frattura tra la cultura delle élites e la cultura popolare, tra la comprensione intellettuale e quella più simbolica e affettiva della fede cattolica, e tra il modo di vita urbano e quello rurale, tanto evidenti negli ultimi due secoli, ricevette da qui il suo primo impulso.

98 Non è possibile fare riferimento a questa realtà senza prestare attenzione agli avvenimenti europei.

Durante il secolo XVIII si vennero generando mutamenti nell'aspetto dottrinale, come il razionalismo, il deismo e la preferenza per le scienze positive rispetto a quelle speculative e umanistiche.

Ugualmente, sul terreno della vita pratica venne imponendosi la separazione tra etica e politica e tra etica ed economia.

Questi fenomeni diedero impulso alla strutturazione di un sistema che fu assunto in Spagna e Portogallo e iniziò, mediante « riforme modernizzatrici », la secolarizzazione della società.

99 Nell'America Iberica queste riforme, oltre alla mentalità razionalista e positivista, influirono sull'aumento dello sfruttamento delle risorse naturali e sull'esportazione dei frutti in Europa, sul controllo da parte degli organismi della Corona di certe aree tradizionalmente sotto tutela della Chiesa, sull'aumento delle imposte, sull'arrivo di funzionari e sulla professionalizzazione degli uffici.

Nella stessa formazione dei sacerdoti e anche nei programmi universitari si introdusse la tendenza legalista, giustificazione ideologica dell'assolutismo.

1.3.4. La configurazione degli Stati nazionali

100 L'instaurazione dell'assolutismo e soprattutto i suoi supporti ideologici colpirono direttamente la cultura prevalente in quella che oggi è l'America Latina.

Senza volerlo, aiutò a configurare un'iniziale coscienza nazionale nei popoli, rendendo evidente l'esistenza della dipendenza coloniale.

Cooperò all'identificazione di un nucleo culturale proprio che, come « umanesimo creolo », si contrappose alla corrente « illuminista » e razionalista.

In questo umanesimo ebbe un ruolo centrale l'eredità religiosa cattolica e, per esempio, in Messico la Vergine di Guadalupe rappresenterà la nascente coscienza nazionale, e sarà poi vessillo del primo movimento per l'indipendenza.

101 Ciò nonostante influenze straniere cooperarono a che i movimenti indipendentisti si sviluppassero più in una linea di rottura che di continuità con la cultura che si era meglio identificata con la storia dei popoli latinoamericani.

L'influsso dell'indipendenza degli Stati Uniti con la sua espressione costituzionale ( 1776 e 1787 ) e della Rivoluzione Francese ( iniziata nel 1789 ) si notò sia nell'ambito del pensiero che in quello della strutturazione politica e più tardi dell'economia.

102 L'Ispanoamerica raggiunse l'indipendenza politica senza che i suoi popoli avessero la maturità richiesta per assumere completamente la vita repubblicana e democratica.

Inoltre non sempre i limiti geografici dei nascenti Stati nazionali corrisposero ai popoli radicati nei loro territori.

Ciò favorì l'influenza di gruppi ridotti, ma inseriti in ambienti decisionali, soprattutto le logge massoniche, che sostennero una posizione anticlericale e in alcuni casi anticattolica, che ebbe riflessi nella legislazione e nelle istituzioni.

In ugual modo gli interessi delle potenze straniere - soprattutto Inghilterra e Stati Uniti - fomentarono l'ideologia liberale in materia politica, economica e religiosa, e contribuirono efficacemente, mediante interventi diplomatici e militari, alla frammentazione territoriale.

103 La concezione liberale che rendeva eguali tutti i « cittadini » e li considerava individualmente in un regime costituzionale, doveva necessariamente scontrarsi con la strutturazione tradizionale delle società, divisa in Stati e corporativa.

L'intima relazione di questa realtà con la cultura sociale e religiosa e il radicamento che in essa aveva la Chiesa cattolica, spingeva il debole Stato, che voleva affermarsi, ad accordarsi o a opporsi a essa.

104 L'influenza delle correnti liberali, soprattutto fra i ceti dirigenziali delle repubbliche, costituì una seria sfida pastorale.

Indirettamente favorì il distacco tra la pietà popolare e un certo cattolicesimo moralista e intellettuale.

Gli Stati ispanoamericani si situarono, nei confronti della Chiesa e della religione, in uno spettro che andava dallo Stato cattolico di Garcia Moreno in Ecuador fino a quello derivato dalle « Leggi di Riforma » in Messico, ostile alla presenza sociale della Chiesa.

105 Il Brasile non soffrì una guerra d'indipendenza e rimase legato affettivamente al Portogallo, costituendo una monarchia ereditaria sorta dalla casa regnante portoghese; tuttavia subì anch'esso i colpi dell'Illuminismo e del liberalismo.

L'influenza della massoneria fu molto grande e si riflette nel modo in cui venne applicato abusivamente il Patronato nella fase degli imperatori Pedro I e Pedro II.

Il pluralismo etnico e religioso, frutto delle immigrazioni del XIX secolo, contribuì a far sì che la Costituzione repubblicana sancisse la separazione tra la Chiesa e lo Stato, e questo favorì la rivitalizzazione ecclesiale.

1.3.5. Stabilità apparente

106 Durante la seconda metà del XIX secolo e i primi decenni del XX secolo l'America Latina godette di apparente stabilità.

Sebbene in generale fossero istituiti sistemi di istruzione pubblica e - in molti paesi - si consumasse la separazione Chiesa-Stato, si raggiunse una convivenza e un'intesa cordiali.

In alcune nazioni si arrivò a un accordo tra fazioni e partiti politici che favorì la pace.

107 Tuttavia in questi anni venne a gestazione una cultura laica che preparò quella che alla fine del XX secolo è considerata da alcuni la definitiva secolarizzazione dello Stato e della società.

Le decisioni prese dai governi a favore della modernizzazione e dell'industrializzazione squilibrarono la tradizionale relazione tra le città e la campagna, provocando un violento calo della qualità della vita, divenuto visibile soprattutto in città.

In questi anni si pose la questione sociale che favorì il sindacalismo radicale di ispirazione populista o marxista.

108 Per la cultura cristiana questi mutamenti significarono insieme una sfida e un'opportunità.

La Chiesa cattolica mostrò, da una parte, un chiaro dinamismo nell'organizzazione, nell'unità della dottrina e della disciplina, e ispirò sindacati e partiti politici.

L'ambiente favorito da una sana secolarizzazione - non dal secolarismo - ha aiutato a rafforzare l'identità cattolica e a precisare il senso specifico della sua missione.

L'autonomia dello Stato e dell'ambito temporale è riconosciuta dalla Chiesa.

In queste nuove circostanze la dottrina sociale cristiana si rese presente e oggi costituisce una base fondamentale per l'ispirazione della cultura nascente.

109 L'aggressiva propaganda protestante e dei nuovi movimenti religiosi cominciò a incidere con forza e a provocare tensioni e deterioramento anche nella religiosità popolare, soprattutto da quando i Congressi Protestanti di Montevideo ( 1915 ) e L'Avana ( 1929 ) considerarono l'America Latina come « terra di missione ».

Quando i missionari protestanti statunitensi furono espulsi dalla Cina ( 1927, 1934 e 1949 ), molti di essi si diressero nel nostro continente dove cominciarono a fare adepti, soprattutto - come dissero nel 1956 i vescovi centroamericani - a causa della « ignoranza religiosa dei popoli ».

1.3.6. L'impatto della modernità

110 Guardando l'epoca storica più recente, continuiamo a incontrare le tracce vive di una cultura secolare, nel cui nucleo è presente il Vangelo.

Tuttavia esistono elementi di segno negativo che non erano presenti con ugual forza alcuni anni fa, o erano esclusivi di elites o gruppi speciali.

L'impatto delle comunicazioni ha portato con sé desideri di maggiore fraternità, solidarietà e superamento di pregiudizi, ma ha anche favorito una cultura massificante che uniforma e riduce la capacità di discernimento; la gioventù è stata particolarmente colpita.

La crescente coscienza della dignità umana e dell'autonomia dell'ambito temporale ha favorito la crescita umana e l'applicazione dei progressi della scienza e della tecnologia, ma ha anche contribuito all'emarginazione sociale della religione e dell'etica.

La maggiore importanza data alla decisione individuale, al pluralismo e alla libertà di coscienza, ha contribuito a far assumere le responsabilità con maggiore serenità e convinzione, ma ha frammentato la visione cristiana globale e l'osservanza delle norme oggettive morali che la Chiesa cattolica sostiene.

L'intimismo proprio del pensiero liberale, compenetrato nella cultura di un numero crescente di latinoamericani, pare essere alla base dell'entrata nei nuovi movimenti religiosi e del predominio del neoliberalismo economico tra gruppi imprenditoriali e governativi.

111 La IV Conferenza Generale dell'Episcopato Latinoamericano a Santo Domingo dovrà affrontare questi tratti della nuova cultura, unendoli a quelli che provengono dalla cultura popolare emergente, per orientare l'avvenire con la forza dello Spirito di Cristo, morto e risorto per liberare l'umanità dal peccato e dalla morte.

La cultura cristiana non sarà in nessun modo un modello di « neocristianità »; sarà prima di tutto cultura della vita, civiltà dell'amore.

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8 Puebla 395
9 Puebla 437