Santo Domingo |
345 L'adesione alla persona di Gesù Cristo si realizza mediante un processo autentico iniziato dalla fede nel suo potere di fare miracoli ( Lc 7,50; Lc 8,48 ) ed espellere demoni, ( Mt 12,28 ) dalla fede nell'autorità delle sue parole, ( Mt 7,29 ) infine dalla fede nella sua persona, testimoniata nella sequela, nel condividere la sua vita, la sua morte e la sua risurrezione. ( Rm 6,4 )
« Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna ». ( Gv 6,68 )
Così, la vita concreta di Gesù Cristo in quanto unico cammino verso il Padre ( Gv 10,9; Gv 14,6 ) appare decisiva in ordine alla salvezza; solo cercando di assumerla nella sua totalità gli uomini e le donne possono chiamarsi veramente « discepoli di Cristo ».
346 Inoltre, al contrario dei discepoli dei farisei, che cercavano i loro maestri per aumentare le proprie conoscenze della legge, i discepoli di Gesù Cristo sono chiamati da Lui stesso ( Mc 1,17-20; Gv 1,38-50 ) a partecipare al suo modo di vita ( Mc 10,21 ) e adattare la propria condotta a quella di Gesù Cristo: « Se qualcuno vuoi venire dietro di me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua ». ( Mc 8,34; Lc 9,57ss )
Pertanto, seguire Gesù Cristo è condividerne il destino, conformandosi a Lui nel mistero della sua vita, passione, morte e risurrezione. ( Rm 6,4; Fil 3,10ss )
Infatti, Gesù Cristo non è risuscitato da solo, ne per profitto proprio; ma è risuscitato « dai morti, primizia di coloro che sono morti ». ( 1 Cor 15,20 )
Per questo il cristiano ha la ferma speranza che le sofferenze passeggere di questa vita porteranno alla felicità eterna; ( 2 Cor 4,16-18; 1 Pt 4,12ss ) questa speranza è fonte della sua gioia. ( Rm 12,12 )
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