Giovanni

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Capitolo 10

CEI 2008 - Audio - Interconfessionale

Il buon pastore

1 « In verità, in verità vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore per la porta, ma vi sale da un'altra parte, è un ladro e un brigante.
Ez 34,1s+
Ger 23,1-3
2 Chi invece entra per la porta, è il pastore delle pecore.
3 Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore una per una e le conduce fuori.
4 E quando ha condotto fuori tutte le sue pecore, cammina innanzi a loro, e le pecore lo seguono, perché conoscono la sua voce.
Gv 21,16
Mi 2,13
5 Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei ».
6 Questa similitudine disse loro Gesù; ma essi non capirono che cosa significava ciò che diceva loro.
7 Allora Gesù disse loro di nuovo: « In verità, in verità vi dico: io sono la porta delle pecore.
8 Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati.
9 Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvo; entrerà e uscirà e troverà pascolo.
Gv 3,17
Sal 23,1-3
Is 49,9-10
Ez 34,14
10 Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza.
11 Io sono il buon pastore. Il buon pastore offre la vita per le pecore.
Ez 34,1+
12 Il mercenario invece, che non è pastore e al quale le pecore non appartengono, vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge e il lupo le rapisce e le disperde;
13 egli è mercenario e non gli importa delle pecore.
Ger 23,1s
Ez 34,3-8
Zc 11,17
14 Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me,
15 come il Padre conosce me e io conosco il Padre; e offro la vita per le pecore.
Mt 11,25-27p
Gv 15,9
16 E ho altre pecore che non sono di quest'ovile; anche queste io devo condurre; ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge e un solo pastore.
Ger 23,3
Ger 31,10
Ef 2,14s
Ef 4,4s
Gv 5,25
Gv 18,37
Gv 11,52
Ez 34,23
Ez 37,22
Mi 2,13
17 Per questo il Padre mi ama: perché io offro la mia vita, per poi riprenderla di nuovo.
Gv 3,35
Gv 8,29
18 Nessuno me la toglie, ma la offro da me stesso, poiché ho il potere di offrirla e il potere di riprenderla di nuovo.
Questo comando ho ricevuto dal Padre mio ».
19 Sorse di nuovo dissenso tra i Giudei per queste parole.
20 Molti di essi dicevano: « Ha un demonio ed è fuori di sé; perché lo state ad ascoltare? ».
Gv 3,11+
Gv 7,20+
21 Altri invece dicevano: « Queste parole non sono di un indemoniato; può forse un demonio aprire gli occhi dei ciechi? ».
Gv 9,30-33
Gv 3,2

5. La festa della dedicazione

( La decisione di uccidere Gesù )

Gesù si dichiara figlio di Dio

22 Ricorreva in quei giorni a Gerusalemme la festa della Dedicazione. Era d'inverno.
1 Mac 4,36+
23 Gesù passeggiava nel tempio, sotto il portico di Salomone.
24 Allora i Giudei gli si fecero attorno e gli dicevano: « Fino a quando terrai l'animo nostro sospeso?
Se tu sei il Cristo, dillo a noi apertamente ».
At 3,11+
Gv 8,25
25 Gesù rispose loro: « Ve l'ho detto e non credete; le opere che io compio nel nome del Padre mio, queste mi danno testimonianza;
Lc 22,67
Gv 2,11+
Gv 5,36
26 ma voi non credete, perché non siete mie pecore.
Pr 28,5
1 Cor 2,14
27 Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono.
Gv 10,3-4.14
28 Io do loro la vita eterna e non andranno mai perdute e nessuno le rapirà dalla mia mano.
Gv 10,10
Rm 8,33-39
Ger 23,4
29 Il Padre mio che me le ha date è più grande di tutti e nessuno può rapirle dalla mano del Padre mio.
Gv 3,35+
Dt 32,39
Dt 33,3
Is 43,13
Is 51,16
Sap 3,1
Gv 1,1
30 Io e il Padre siamo una cosa sola ».
31 I Giudei portarono di nuovo delle pietre per lapidarlo.
32 Gesù rispose loro: « Vi ho fatto vedere molte opere buone da parte del Padre mio; per quale di esse mi volete lapidare? ».
Gv 8,59
33 Gli risposero i Giudei: « Non ti lapidiamo per un'opera buona, ma per la bestemmia e perché tu, che sei uomo, ti fai Dio ».
Lc 22,70-71
34 Rispose loro Gesù: « Non è forse scritto nella vostra Legge: Io ho detto: voi siete dèi?
Gv 5,18
35 Ora, se essa ha chiamato dèi coloro ai quali fu rivolta la parola di Dio ( e la Scrittura non può essere annullata ),
Rm 3,19+
Sal 82,6
Gv 1,12-13
36 a colui che il Padre ha consacrato e mandato nel mondo, voi dite: Tu bestemmi, perché ho detto: Sono Figlio di Dio?
Gv 1,1+
Ger 1,5
37 Se non compio le opere del Padre mio, non credetemi;
38 ma se le compio, anche se non volete credere a me, credete almeno alle opere, perché sappiate e conosciate che il Padre è in me e io nel Padre ».
Gv 2,11+
39 Cercarono allora di prenderlo di nuovo, ma egli sfuggì dalle loro mani.
Gv 14,11
Gv 17,21
Gv 8,59

Gesù si ritira altre il Giordano

40 Ritornò quindi al di là del Giordano, nel luogo dove prima Giovanni battezzava, e qui si fermò.
Gv 1,28
Mt 19,1
Mc 10,1
41 Molti andarono da lui e dicevano: « Giovanni non ha fatto nessun segno, ma tutto quello che Giovanni ha detto di costui era vero ».
42 E in quel luogo molti credettero in lui.
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Abbreviazioni
10,1-10 Io sono la porta
10,1 In verità, in verità io vi dico: in questa parabola-allegoria Gesù si presenta come l'unico pastore ( v. 2 )
predetto dai profeti ( Ez 34,1-31; Zc 11,4-17 ),
capace di condurre veramente a salvezza.
10,3-4 Gesù si ispira agli usi dei pastori ebrei, che tenevano le pecore all'aperto e alla sera le riunivano in grandi recinti;
al mattino, ciascun pastore entrava nell'ovile e chiamava le sue pecore,
che lo seguivano riconoscendone la voce.
10,3 una per una oppure « ciascuna per nome ».
10,6 disse loro: ai farisei ciechi ( Gv 9,40 ).
Essi non capiscono che la parabola riguarda anche loro.
10,7 Gesù è il vero pastore, che entra dalla porta e che le pecore conoscono.
Ma da un altro punto di vista Gesù è la porta: per trovare salvezza è necessario passare attraverso di lui.
la porta delle pecore: che dà accesso verso le pecore.
Per reggere legittimamente il gregge, bisogna passare per Gesù ( Gv 21,15-17 ).
10,8 prima di me: alcuni testi moni omettono.
- Si tratta probabilmente dei farisei ( cf. Mt 23,1-36; Lc 11,39-52 e Mt 9,36;
Mc 6,34 ).
10,10 perché abbiano la vita: Gesù dà la vita eterna ( Gv 3,16.36; Gv 5,40;
Gv 6,33.35.48.51; Gv 14,6; Gv 20,31 )
con magnificenza ( cf. Ap 7,17; Mt 25,29; Lc 6,38 ).
10,11-21 Io sono il buon pastore
Le pecore sono poste in pericolo per gli assalti del lupo.
In questa descrizione si intravede anche la situazione delle prime comunità cristiane, con nemici esterni e interni, simboleggiati dal ladro, dal lupo e dai mercenari.
10,11 Dio, pastore egli stesso del suo popolo,
nei tempi messianici doveva dargli un pastore di sua scelta ( cf. Ez 34,1+ ).
Dichiarandosi il buon pastore, Gesù esprime una rivendicazione messianica.
10,14 le mie pecore conoscono me: nella bibbia ( cf. Os 2,22+ ),
la « conoscenza » deriva non da un processo puramente intellettuale, ma da una « esperienza », da una presenza ( paragonare Gv 10,14-15 e Gv 14,20; Gv 17,21-22; cf. Gv 14,17; Gv 17,3; 2 Gv 1-2 );
essa si effonde necessariamente in amore ( cf. Os 6,6+ e 1 Gv 1,3+ ).
10,16 gregge: volg. legge: « ovile ».
10,18 Nessuno me la toglie: io la do da me stesso:
il dono della vita è per Gesù un gesto libero e consapevole ed è al tempo stesso un gesto d'obbedienza al comando ricevuto dal Padre.
la offro da me stesso: il Cristo ha la vita in se stesso ( Gv 3,35+ )
e nessuno gliela può togliere ( Gv 7,30.44; Gv 8,20; Gv 10,39 ):
egli la dà liberamente ( Gv 10,18; Gv 14,30; Gv 19,11 ).
Da qui la sua maestà serena, la sua piena libertà davanti alla morte ( Gv 12,27;
Gv 13,1-3; Gv 17,19; Gv 18,4-6; Gv 19,28 ).
10,19 di nuovo: D e altri omettono.
10,22-11,57 Festa della dedicazione del Tempio
10,22-42 Gesù si dichiara Figlio di Dio
10,22 La festa della Dedicazione ricordava la riconsacrazione del tempio avvenuta nel 164 a.C. dopo la profanazione attuata dal re Antioco IV;
si celebrava alla fine di dicembre ( 1 Mac 4,59 ).
10,23 portico di Salomone: portico colonnato, a una sola navata,
posto al limite orientale dell'area del tempio.
10,24 apertamente: e non più nel linguaggio enigmatico della parabola ( cf. v 6;
Gv 16,25.29 ).
I giudei, più incalzanti che in Gv 2,18; Gv 5,16; Gv 6,30; Gv 8,25,
rivolgono a Gesù la domanda messianica che, nei vangeli sinottici,
il sommo sacerdote fa prima della passione ( Mt 26,63p ).
10,25 Ve l'ho detto: le dichiarazioni anteriori di Gesù lo designavano abbastanza chiaramente come l'inviato di Dio ( cf. Gv 2,19; Gv 5,17s.39; Gv 6,32s;
Gv 8,24.28s.56s; Gv 9,37 ).
10,26 Per credere a Gesù, bisogna essergli uniti interiormente;
essere « dall'alto » ( Gv 8,23 ),
« da Dio » ( Gv 8,47 ),
« dalla verità » ( Gv 18,37 ),
essere delle sue pecore ( Gv 10,14 ).
La fede suppone un'affinità spirituale con la verità ( Gv 3,17-21; cf. At 13,48+;
Rm 8,29s ).
10,29 Il Padre mio che me le ha date è più grande di tutti: con alcuni testimoni;
B, volg. e altri hanno: « Il Padre mio, ciò che mi ha dato è più grande di tutto »;
BJ, con S e altri, legge: « Il Padre mio, quanto a ciò che mi ha dato, è più grande di tutti ».
- nessuno può rapirle: una variante legge: « nessuno può rapire nulla ».
10,30 Secondo il contesto, questa affermazione riguarda in primo luogo la comune potenza di Gesù e del Padre; ma, volutamente indeterminata, lascia intravvedere un mistero di unità più ampio e più pro fondo.
I giudei, che vi vedono la pretesa di Gesù di essere Dio, non si ingannano ( v 33;
cf. Gv 1,1; Gv 8,16.29; Gv 10,38; Gv 14,9-10; Gv 17,11.21 e Gv 2,11+ ).
In che senso Gesù e il Padre sono uno?
10,34 Citazione di Sal 82,6.
voi siete dei?: questa frase è rivolta ai giudici, chiamati « dei » per metafora in ragione della loro carica, perché « il giudizio appartiene a Dio » ( Dt 1,17; Dt 19,17; Es 21,6; Sal 58 ).
Con un argomento a fortiori di tipo rabbinico, Gesù conclude che è strano gridare alla bestemmia, quando il Santo e l'Inviato di Dio si proclama Figlio di Dio.
- Attorno a questo titolo di « Figlio di Dio » ( v 36; cf. Gv 5,25; Gv 11,4.27;
Gv 20,17.31 ), sta ora per essere giocata la sorte di Gesù ( cf. Gv 19,7.
Vedere Mt 4,3+ ).
Cosa significa che gli uomini sono dèi?
10,39 di nuovo: S, D e altri omettono.
10,40 al di là del Giordano: il luogo in cui Gesù si ritira è forse "Betània, al di là del Giordano" ( Gv 1,28 ), dove un tempo Giovanni battezzava.
Da quella località Gesù parte per andare da Lazzaro, a Betània di Gerusalemme.