Una storia a due: Gesù Crocifisso e Fra Leopoldo |
All'inizio dell'anno 1899, Luigi Musso non sta bene e non riesce a venir fuori dal malessere che lo tormenta.
La mamma è sempre più malata e lui ogni giorno che passa, è sempre meno in grado di occuparsi di lei.
" Dopo due anni che ero con la mia buona mamma - racconterà nel suo diario - mi colse una polmonite, che mi tenne a letto più di quaranta giorni, la febbre non mi lasciava mai, consumavo lentamente cosicché dopo tanto tempo di queste condizioni, venni in fin di vita.
Anche la mia povera madre era moribonda: quel giorno, per grazia di Dio, aveva ricevuto il Santo Viatico, ma io ero incapace di ricevere il mio Gesù, trovandomi continuamente fuori dai sensi.
Il giorno appresso, il vice-parroco don Ernesto Bertana, sacerdote zelantissimo che non mi abbandonava mai, approfittò di un momento opportuno, in cui per la bontà divina, ebbi la mente limpida, per farmi ricevere i Santi Sacramenti.
Dopo ritornai nel più profondo assopimento.
Il giorno 8 maggio 1899, il dottor Fano disse a quei buoni uomini della Società cattolica, che per la loro pietà mi assistevano nel corso della notte: "State attenti che questa notte muore, non c'è più alcuna speranza".
Sembra che la sua vita ormai sia alla fine, a soli 49 anni di età.
Ma nel suo "Diario" continua, imperterrito, a narrare: " Anche quando una persona è agli estremi, Dio le concede d'intendere le condizioni in cui si trova: a tratti mi ricordavo della mia povera mamma che era agli ultimi momenti della sua vita, e con il cuore sempre angosciato adoravo però i decreti di Dio per fare la sua santissima volontà.
Mi ricordai ciò che avevo domandato alla Vergine Consolatrice prima di lasciare Torino e mi rivolsi con il cuore e con la mente alla Gran Madre di Dio, domandandole la grazia di non permettere che la mia povera mamma morisse senza che io non la vedessi più su questa terra.
Era il giorno 8 maggio 1899, come già dissi: mi addormentai e dormii un'ora, dalle otto alle nove di sera ( da 40 e più giorni non riposavo più ) ed ecco vidi maestosamente avvicinarsi Maria SS.ma tenendo in braccio il suo divin Figlio Gesù, e mi disse queste parole: "Alzati, la grazia della guarigione è fatta".
"Appena fatto giorno, mi alzai: tutto il male era scomparso, senza che con l'aiuto di nessuno andai a inginocchiarmi davanti all'effigie della Vergine Consolatrice ( il quadro portato da Torino ) e le promisi che in avvenire per la grazia ricevuta, avrei consacrato il rimanente della mia vita tutto a Gesù e alla sua SS.ma Madre, sempre con il suo santo aiuto".
Ormai la decisione è presa: "Sarò tutto di Gesù".
Attraverso le umili vicende della sua buona vita, Maria Santissima sta conducendo Luigi a Gesù, all'offerta totale di se stesso a Lui.
Un passo alla volta, tenendolo per mano, aprendogli orizzonti sempre nuovi di dedizione, portandolo a servire Dio nel modo sempre più perfetto.
Ora Luigi ringrazia la Madonna: " Ah, se potessi avere la penna di un Angelo per scrivere e narrare le grazie e le meraviglie che la Gran Madre di Dio ottiene dal suo divin Figlio Gesù a chi a Lei ricorre con viva fede! Date ascolto a questo povero peccatore, a quanto io scrivo.
Io invito il mondo intero a tenere per nostra gemma preziosa la Gran Madre del nostro Salvatore … e nelle nostre necessità alziamo gli occhi al Cielo e invochiamo la Vergine Santissima confidandole tutte le nostre miserie.
Le nostre preghiere giungeranno certo al trono dell'Altissimo se le faremo passare per le mani della Madre di Gesù Crocifisso ".
In quel mese di maggio 1899, non solo Luigi guarisce miracolosamente, ma anche la sua mamma si riprende in salute.
Verrà il giorno in cui non solo sarà tutto di Gesù, ma, benché illetterato, gli sarà data la "penna di un angelo" per farlo conoscere e amare.
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