Una storia a due: Gesù Crocifisso e Fra Leopoldo |
Maggio in fiore rivede Luigi Musso per le strade di Terruggia.
Man mano che riacquista le forze e anche la sua mamma migliora, egli riprende il suo apostolato di christifidelis laicus nel mondo.
Assai riconoscente alla Madonna, per farla amare, acquista una sua grande statua a sue spese e la fa collocare su un altare per Lei costruito nella chiesa di San Grato.
Davanti alla sacra immagine e al cimitero, ogni domenica, egli raduna di nuovo numerosi fedeli a pregare con il Rosario, il Miserere e il De profundis.
Sono circa duecento, attirati dalla sua fede, dal suo fervore, toccati dentro quando lui dice loro: " Preghé 'd coeur " ( pregate di cuore ! ).
In "S. Grato", partecipa alla preghiera anche il Vice-parroco, che termina con una breve predica.
Ma a un certo punto, s'introducono, nella funzione, alcune persone in disaccordo con il Parroco.
Questi, temendo che ne vengano delle discussioni, proibisce le riunioni di preghiera a S. Grato e si fa portare la chiave della chiesetta.
Luigi obbedisce.
In pace e letizia, continua a svolgere il catechismo tra i ragazzi e i giovani, la sua azione benefica presso gli adulti, come buon cristiano e presidente dell'Azione Cattolica.
Nell'estate 1899, il Parroco si assenta per tre mesi dalla parrocchia e viene un altro prete a sostituirlo.
Luigi riprende la recita del Rosario al cimitero, in suffragio dei defunti.
A casa sua, dedica molto tempo alla preghiera.
Ogni giorno - lo vedono in tanti a Terruggia - verso sera, ritorna in chiesa per intrattenersi a lungo in preghiera davanti al tabernacolo.
Come sempre, al mattino ha già partecipato alla S. Messa con la Comunione quotidiana.
Dal suo stile, dalla sua conversazione, traspare la luce che lo illumina, il suo amore al Signore Gesù, al Papa e alla Chiesa, la fiducia di raggiungere il Paradiso.
Molti si avvicinano a Dio, nella preghiera e nei Sacramenti, per la sua opera, il suo esempio.
E il lavoro? Come vive Luigi ora che si è ristabilito?
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