Una storia a due: Gesù Crocifisso e Fra Leopoldo |
Proprio mentre l'Europa s'incendia nella "grande guerra", si diffonde sempre di più l'adorazione a Gesù Crocifisso, la "divozione", così come è chiamata.
L'Unione se ne assume l'incarico, come suo compito specifico, con la certezza che ne verranno piccole grandi cose.
Verrà il giorno in cui fra Leopoldo si sentirà dire da Gesù: "Alzati e va' a segnare che le parole della santa Adorazione sono Io, Gesù, che ti ho guidato nello scriverle" ( 29 marzo 1917 ); quindi la promessa: "Leopoldo, finché tu fai la santa Adorazione puoi andare sicuro che nulla ti accadrà di male" ( 18 giu. 1918 ).
All'Unione, è Gesù stesso che tramite Leopoldo traccia la via, man mano che essa cresce, sin dai primi anni.
Gli scritti di Leopoldo, soprattutto i "detti" di Gesù Crocifisso, ancora oggi segnano il cammino da percorrere, in mezzo agli errori, agli sbandamenti del suo e del nostro tempo.
"Dio mio, amato Gesù … tramandino con la tua grazia, la fede e l'amore a Te, Crocifisso, al fine di sollevare i cuori innocenti al tuo amorosissimo Cuore, tanto da rendere esemplari al mondo, crescendo, quei cari giovani allievi sotto l'ombra della croce, per renderli veri figli di virtù atti a salvare l'anima propria e quella altrui, formando una brillantissima corona di luce attorno a Te, Dio Salvatore nostro santissimo" ( 12 giu. 1914 ).
Così prega Leopoldo, di giorno e di notte per i Fratelli delle Scuole Cristiane e per i membri dell'Unione.
E ancora: "Riforma, Gesù, il mondo guasto da tante iniquità, sostieni i cari figli tuoi dell'Unione, preservali dal peccato e fa' che tutti ti diano gloria" ( 7 luglio 1914 ).
Il compito dell'Unione è quello che i suoi membri salvino l'anima propria e altrui, che si facciano santi, che innalzino il Crocifisso sul mondo per riformarlo, che facciano dilagare la fede e la grazia di Dio nel mondo, a cominciare dalla fanciullezza e dalla gioventù.
Dopo il primo ritiro del 31 maggio 1914, in quell'anno a Villa S. Giuseppe di Pessinetto si svolgono altri sette ritiri, a cui partecipano circa 260 giovani, con frutti grandi di luce e di santità.
Uno dei giovani più assidui scrive: "In queste dolci e care giornate, passate in compagnia di Gesù, avvengono spontanei, importanti e affettuosi colloqui con il SS.mo Crocifisso.
Gesù parla al nostro cuore e ci dice tante cose necessarie a noi, personalmente, alle nostre famiglie e alla nostra Unione.
Nel giorno del ritiro si prendono le deliberazioni più importanti per il buon andamento della nostra vita, per quello dell'Unione e delle opere di zelo che noi vogliamo compiere.
È un giorno completo passato in compagnia del nostro Re".
Altri sette ritiri si fanno nel 1915 e otto nel 1916.
Ogni "socio" dell'Unione si impegna ogni giorno a partecipare alla S. Messa con la Comunione, a fare la meditazione e la lettura spirituale, a confessarsi ogni settimana.
"Le nostre riunioni regolari - scrive l'Unione nella relazione annuale - le abbiamo in giorno di sabato, con la confessione, la conferenza …
Servono per la preparazione alle funzioni della domenica mattina, la S. Messa con la Comunione e la predica.
Nel primo venerdì di ogni mese tutti noi ci rechiamo al Banchetto divino per riparare tanti oltraggi che Gesù riceve continuamente da chi non lo conosce e non lo ama.
Questa celebrazione è preceduta dall'ora di adorazione al SS.mo Sacramento".
Il venerdì santo è il giorno più solenne dell'Unione, quando tutti si raccolgono attorno alla celebrazione della Passione del Signore.
Ma è tutta la vita di questi giovani ad essere incentrata nel Crocifisso e nel SS.mo Sacramento, in Gesù Crocifisso ed Eucaristico, che è tutto, sempre di più, per ogni "socio" dell'Unione.
È vita di unione con Gesù, di offerta totale con Lui e per Lui, come Gesù l'ha delineata a fra Leopoldo.
È il primo tratto della fisionomia che l'Unione viene prendendo, il fondamento su cui si costruirà la sua missione.
"Dico ai Fratelli delle Scuole Cristiane - spiega Gesù a Leopoldo, il 10 luglio 1915 - che io con l'Unione li ho chiamati a una missione molto alta… si ricordino che l'Unione è opera mia".
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